The time hunter

XIV

Il percorso non era chiaro, il sentiero ormai era stato come diluito dal diluvio, iniziato poco prima. Non erano chiari nemmeno i pensieri di Cayus, il quale non aveva idea di ciò che stava facendo. Gli venivano in mente miliardi di paranoie, molte più di quelle che normalmente gli invadevano la mente: che fine avrebbe fatto suo fratello? Che fine avrebbe fatto lui? Cosa sarebbe successo a Dena? Cosa sarebbe accaduto al mondo intero? Da cosa scaturiva il potere che aveva scoperto di possedere?
Pur essendo molta la volontà di proseguire più velocemente possibile, la pioggia era troppo forte per continuare a camminare senza alcuna protezione addosso, perciò Cayus si fermò in una specie di caverna minuscola, scavata nella roccia di un'altura nei paraggi. Osservando le cascate d'acqua che piombavano dall'alto sempre più potenti, notò che un determinato spazio di cielo, nonostante la pioggia, era privo di nuvole, e illuminato dalla luce della luna, il che era abbastanza strano. D'un tratto, ad interrompere uno dei tanti momenti-paranoia del ragazzo, fu una voce familiare e amichevole...paterna!

-Come sei diventato grande, Cay-

-Devo essere diventato pazzo. E' impossibile che mio padre sia qui-

-Davvero questa è la cosa che ti fa credere di essere malato di pazzia dopo tutto quello che hai passato fino ad ora? Voglio dire, hai conosciuto una creatura malefica, una ragazza mandata per te dal Fato che ti ha fatto impazzire dopo sì e no cinque minuti, hai visto un vento forte trasformarsi in un vortice che ti ha trasportato nell'oblio...e davvero credi che la mia voce sia ciò che c'è di più strano tra tutto quello che ti ho elencato fino ad ora?-

-Se sei realmente chi dici di essere, dovresti sapere da sempre che io non sono mai stato normale, e che quindi non lo sono neanche i miei pensieri-

-Io non ho detto niente a proposito della mia identità, sei tu che pensi che io sia chi stai pensando che io sia-

-Non usare questi giochetti di parole sperando di confondermi, tanto non ci riesci...o forse sì! Bravo, mi hai fatto confondere! Complimenti, sul serio!-

-Mi scuso, non sei tu ad essere confuso, sono io a non sapermi esprimere. Secondo te dovrei fare un corso su come farlo correttamente, come la quasi-ragazza di tuo fratello?-

-Eh? Alan ha una ragazza? Lui sta bene? Hai sue notizie?...E poi ci sono dei corsi lì...ovunque tu ti trovi?-

-Ahahah, calmati figliuolo-

-Ah ah! Hai appena confermato il mio presentimento sulla tua identità!-

-Sei sempre stato sveglio, non c'è niente da dire a tal proposito. Comunque Alan sta bene, tranquillo, a proteggerlo ci sono due ragazzoni (anche se uno dei quali, James mi pare, lo odia perchè è innamorato di Senna, che è la sua ragazza), per quanto la riguarda , non so che intenzioni abbia Alan, ma se è stato addestrato da te in fatto di donne, bhè...posso solo dire che mi dispiace per lei, povera ragazza! Così dolce, carina e soprattutto così presa da lui! Non sa che, ammesso che lui si comporti come fai tu, probabilmente la lascerà con una stupida scusa, dopo averla illusa, ovviamente-

-Se la cava benissimo da solo a quanto pare- sorrise con una soddisfazione disgustosa, poi continuò –Ma tu come sai dei nostri comportamenti?-

-Io vi sono sempre stato vicino, a consigliarvi con la mente come agire per poter andare avanti, e ha fatto la stessa cosa anche la mamma-

-Grazie tanto, ci mancate- una lacrima gli carezzò il volto gelido

-Aspetta, stai piangendo.. E ti stai aprendo! Non l'hai mai fatto prima-

-Sono cambiato papà-

-Io non direi, tutta questa situazione alla fine ti ha permesso di far riemergere il vero te e di annegare una volta per tutte la dannata maschera che ti sei creato: hai scoperto la grande felicità che dona l'amore, era questo che ci voleva per far riaccendere la luce dei tuoi occhi, che si erano spenti da tanto tempo ormai-