The time hunter

-XV-

A qualche chilometro dalla cima del monte Maya intanto, precisamente nel boschetto dove avevano preso posto per riposare Alan, Senna, Khris e James, nella notte alcuni uccellini si erano posati tra gli alberi e non appena l'elegante abito scuro del cielo lasciò spazio alla fioca luce del sole che albeggiava, iniziarono col loro cinguettio a prendere parte al risveglio della foresta. La pioggia era finita, il sole era alto nel cielo e tutte le bestiole che avevano cercato riparo tra i tronchi e le chiome dei giganteschi arbusti iniziarono ad uscire dai loro rifugi. Uno di loro, un piccolo scoiattolo dal pellicciotto scuro per la precisione, iniziò a muoversi tra i rami dell'albero sotto cui dormivano Alan e Senna. Nel modo di muoversi tra le foglie bagnate, fece cadere qualche grande goccia d'acqua sul volto della ragazza che, sentendosi bagnare il viso, aprì gli occhi senza capire quello che era successo, nonostante questo comunque non sarebbe stato molto difficile agli occhi di una persona con almeno un po' di materia grigia in testa! Si potrebbe pensare a questo punto che il grigio, oltre a non adattarsi alla carnagione di Senna, non si adattava nemmeno tanto bene all'interno del suo cranio a quanto pareva. La fanciulla guardò il sole che splendeva nel cielo celeste, e per svegliarsi del tutto si stiracchiò un po', allargando le braccia senza prendere le giuste misure. Uno schiaffo in pieno naso colpì Alan, che quindi non ebbe proprio un risveglio tranquillo e dolce...Senna era fragile e minuta, ma non possedeva alcun tipo di delicatezza nei movimenti

-Buongiorno anche a te, delicata farfallina le cui ali si sono poggiate con eleganza sulla punta del mio naso!- il suo sarcasmo era adorabile

-Buongiorno Al!- Senna sorrise e abbracciò il ragazzo, euforica per l'esagerato complimento che pensava aver ricevuto

-Tu proprio il sarcasmo non lo conosci, vero?- domandò Alan rassegnato. La ragazza non rispose, era troppo impegnata a soffocarlo nel suo abbraccio mattutino.

Nel frattempo Khris, dopo essersi incamminato qualche ora prima in cerca di James, raggiunse Al e Senna, seguito dal ragazzone che aveva trovato disteso sotto un albero a qualche passo da lì.

-Buongiorno! Passata bene la notte?-

-Sì Khris, la nottata è passata velocemente per noi, è stato il risveglio il problema- fece Alan con un tocco di ironia

-Perché amico?- Khris non avrebbe mai potuto immaginare quello che era successo qualche minuto prima, e iniziò a pensare a mille cose diverse, ma Alan le stroncò tutte indicandogli silenziosamente il suo naso rosso e la mano di Senna. I due scoppiarono a ridere, ma James sembrava non trovarci nulla di divertente, appariva quasi disgustato addirittura! Non sopportava quell'inutile allegria che c'era nell'aria, così decise di tagliarla

–Alan, la prossima volta che deciderai di rimproverarmi mettendomi fretta per arrivare alla cima del monte, ricordati di questo momento, e pensa che hai sprecato minuti importanti a ridere e scherzare invece che a camminare e guadagnare terreno!-

-James! Ma proprio non ce la fai ad essere gentile?-Lo rimproverò Senna

-Ha ragione- disse Alan serio. Si sentiva quasi in colpa per aver passato quel momento di leggerezza a ridere e scherzare. Non c'era materialmente tempo da perdere. Si alzarono tutti e nell'arco di cinque minuti ripresero il cammino verso la meta. Alan era perso tra pensieri e domande.

Ki, nel frattempo, aveva pianificato la prossima mossa del suo contrattacco. Avrebbe rapito Dena. La cosa era razionale, logica: il suo intento era quello di far soffrire Cayus così da portarlo totalmente dalla sua parte, per distruggere il mondo, quando sarebbe arrivato il momento opportuno, quindi quale modo migliore che portargli via le uniche due ragioni della sua vita? Aveva deciso di cominciare dalla ragazza che possedeva il suo cuore, ad Alan, invece, come aveva già anticipato a James, avrebbe pensato più tardi.