Impariamo dagli errori

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Le persone vengono nella tua vita per una ragione, per una stagione o tutta la vita.

Quando saprai perché, saprai cosa fare con quella persona.

Sbircio da sotto e riconoscono le sue scarpe bianche, mi tolgo la benda e lo guardo dritto in quei profondi occhi marroni.

"Ignà ma che fai?!"

I:"Sto cercando di farti una sorpresa, voglio che tu capisca quanto sei importante per me"

"Ma questo non cambia ciò che hai fatto"

I:"Ti prego balla con me"

Ballai con lui, ma questa volta mancava la voglia di stare tra le sue braccia. Non mi fidavo, per niente.

"Scusa ma non ce la faccio. Per me non ha senso" faccio per andarmene.

I:"Aspetta! Devo darti una cosa"

"Cioè?!"

Va nello spogliatoio e quando esce ha in mano una rosa e una lettera.

I:"leggila ti prego! poi deciderai se aprirla o no"

Afferro la busta e inizio a leggere:

"Non so se il gesto ti sia piaciuto, ma quello che mi interessa è che tu capisca il tipo di ragazzo che sono e di cosa sono capace per una persona a cui tengo. Sto scrivendo queste parole senza una base o una certezza dopo quello che è successo. Se non vuoi vedere cosa c'è all'interno della busta ti prego non farlo, ma buttala via perchè non avrebbe senso, sopratutto se hai ancora quell'idea di me. Se invece vuoi spingerti oltre e cercare di vedermi sotto un altro aspetto, allora aprila perchè quello è il vero Ignazio che prova sinceramente qualcosa per te. Sopratutto quando balliamo insieme. So che una rosa è poca, ma spero che in futuro ce ne saranno altre."

L'ho guardato negli occhi e con la freddezza più assoluta gli ho restituito la lettera.

I: "non vuoi vedere cosa c'è dentro?"

"No, non voglio vivere nella speranza che tu possa cambiare"

I:"Ti prego Ludo.."

"Mi dispiace ma non me la sento"

I:"Va bene..."

"Ciao"

I:"Ciao.."

Alla fine quella lettera è rimasta in mano mia. Quando ho aperto la porta la mia insegnante ha capito subito che non era andata bene. La lezione saltò e me ne tornai a casa.

Guardavo quella lettera e sentivo il suo profumo. Dio quanto mi piaceva quel profumo.

Pensai che infondo adesso non cambiava nulla aprirla o no, tanto vale togliersi il dubbio.

L'aprii e c'erano tre fotografie, le prime due mentre ballavamo e dietro ognuna il testo delle nostre canzoni e l'ultima con scritto:

Ti va di riprovarci?

Sorrisi,il gesto era stato molto bello, ma non potevo, non ce la facevo a fidarmi di lui. Anche se infondo volevo non potevo dimenticare.

Mi sentivo vuota,no forse più che altro la parola giusta era delusa. 

Delusa dalle persone, dai comportamenti, dagli atteggiamenti, da me stessa.

Ci creiamo delle aspettative e rimaniamo puntualmente delusi. Così è stato e così sarà sempre.

Dovremmo imparare a vivere il momento e non aspettarci nulla in cambio, solo così potremmo vivere felici.


Il sorriso di una vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora