20 (Jacopo)

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Londra, stazione di London Euston

"Un biglietto di terza classe per Manchester. Preferibilmente, quello con orario di partenza più vicino" chiedo al bigliettaio, una volta giunto al casello della biglietteria della stazione.

Ho deciso di abbandonare questa città.

Non credo che abbia senso continuare a vivere qui. Dopotutto, potrei continuare i miei studi in un'altro paese, a costo che stia il più lontano possibile da Londra.

Dopo l'altra sera, non ho più avuto modo di incontrare Alice.

Alice.

Adesso starà accettando i termini di condizione, per uno stile di vita poco sano, in quanto poco accettato da lei.

Farò del mio meglio per dimenticarla. Dopotutto, sarebbe stato impossibile amarla in eterno: lei è destinata a vivere un matrimonio forzato, risultato della feccia umana. Io sono destinato a resettare -dal mio cuore, dal mio corpo e dalla mia mente- il suo nome, il suo sguardo angelico, il suo sorriso soppresso, come quello di una vedova troppo giovane per trovarsi in tale stato sentimentale.

Forse continuerò ad amarla, forse no.

Il dipendente, incaricato di vendere i biglietti del treno, mi annuncia che il prossimo orario di partenza è fra trentacinque minuti.

Annuisco e concludo l'acquisto del biglietto.

Aspetterò. Trentacinque minuti è il tempo necessario per salutare questa città, la quale mi arreca troppi ricordi, troppe esperienze di vita.

Me ne tornerò dove tutto è iniziato, per la mia vita. Nel luogo dove, malgrado i soprusi, seguiti da autentici chiarimenti, per via epistolare, l'amore è una forma di dialogo incondizionata e naturale.

La mia casa.

La mia famiglia.

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Romanziere 1 (Un amore perduto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora