capitolo 13

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Corro, corro con le lacrime agli occhi scappando da coloro che hanno in mente solo la mia morte.
Sette lupi mi stanno inseguendo.
Rivedo ancora le immagini di mia madre che viene sgozzata dall'Alpha. Le lacrime scendono incessanti dai miei piccoli occhi viola. Devo rimanere in vita per i miei genitori, non posso morire perché loro se ne sarebbero andati invano e questo non lo posso permettere! Per sbaglio non vedo una radice e ci inciampo cadendo rovinosamente sulle foglie secche e gli aghi di pino che ricoprono il terreno. I lupi ormai mi hanno circondata e non ho più vie di fuga. Tutti e 7 mi saltano addosso nello stesso momento e l'unica cosa che sento é la mia testa che viene staccata di netto.

Mi sveglio di soprassalto. Aura sarebbe di grande aiuto in questo momento, ma non deve venire a sapere di questi incubi ricorrenti, altrimenti starebbe in allerta ogni singolo secondo.
Dopo che mi sono calmata abbastanza, mi alzo con tutta la flemma del mondo e mi vado a fare una bella doccia per lavarmi via il sudore di dosso. Io non sudo quando mi alleno, ma quando dormo ed è una cosa normale, no?

Noi non siamo normali per natura, lo sai vero Die?

Sì, lo so, lo dicevo solo così per dire Dyla.

Ah, Ok. Die ho un brutto presentimento, ma non è come le altre volte in cui subivamo attacchi. È molto strano, stai attenta e non abbassare mai la guardia quest'oggi, mi raccomando.

Ok, seguirò il tuo consiglio.

Quando esco dalla doccia, mi asciugo e mi metto la mia divisa da cacciatrice visto che oggi devo andare ad allenare quel branco di cani pulciosi.
Sbuffando mi prendo tutte le armi compresa la mia amata katana. Le attrezzature per l'allenamento le porterò là con i miei poteri, tanto mi basta uno schiocco di dita.

Non starai usufruendo un po' troppo dei tuoi poteri?

No, tanto non si esauriscono Layla, quindi stai tranquilla e goditi le facce affaticate che avranno i nostri amichetti.

Ok. Vai e distruggili.

Ovviamente amica mia!

Quando ho finito di prepararmi, vado nella camera di Aura, dove la trovo guardare tranquillamente la televisione sul suo letto.
<Come mai sei qui?> chiede non appena nota la mia presenza.
<Vestiti con la divisa che dobbiamo andare ad allenare quel branco di cagnolini ammaestrati> la informo sgarbatamente.

Non siamo cani e tu lo sai bene.

Stai al tuo posto e per una volta non rompere.

Vai cosí piccola piuma nera, vieni da me.

La lupa dell'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora