Capitolo 34

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Apro gli occhi e vedo che Shawn non c'è. Al suo posto trovo un biglietto.
Buongiorno piccola. Non ho dormito tutta la notte perché sono rimasto ad osservarti. Sei bellissima quando dormi lo sai? Me ne sono andato a malincuore alle prime luci dell'alba, prima che arrivasse tuo padre. Ci sentiamo piccola Jo. Un bacio.
Il tuo Shawn

Osservo la calligrafia disordinata sul piccolo post-it verde sorridendo.
Mi trova bella. È strano sentirselo dire.
A Shawn
Buongiorno anche a te Shu
Da Shawn
Grazie Jo ;)

Mi alzo dal letto, faccio una doccia, mi vesto e vado in cucina per fare colazione.
-Buongiorno papà.-sorrido.
-Ciao tesoro. Come stai?-chiede aprendo il frigo.
-Bene. Tu stai bene? Come va a lavoro?-
-Volevo parlarti proprio di questo.-si siede a tavola mentre preparo il caffè.-Mi hanno dato un sostanzioso aumento.-
-Veramente?! Ma che bello!-sorrido.
Facciamo colazione in pace parlando di quello che ci è capitato nell'ultimo periodo.
Il mio telefono comincia a squillare e io sono obbligata ad alzarmi da tavola per rispondere.
-Ciao Shu.-sorrido mentre entro in camera mia per non farmi sentire dal mio genitore.
-Non rispondi ai miei messaggi signorina?-
-Stavo facendo colazione con mio padre. Perché hai chiamato?-
-Volevo sapere cosa avete deciso per la vacanza che faremo a luglio.-
-Si va a Miami da mia cugina.-giro per la stanza.
-In macchina o aereo?-
-Macchina, mi pare più che ovvio.-
-Ok. Allora ti lascio finire la tua colazione. Ciao piccola.-
-Ciao Shu.-mi ritrovo a sorridere come una perfetta idiota davanti allo schermo. Cosa mi sta facendo questo ragazzo? Cosa riesce a provocarmi solo con la sua voce...
-Chi era? E dimmi la verità.-dice mio padre non appena entro in cucina.
-Era...era Shawn...-sussurro.
-Jocelyn...-si alza dalla sedia.-Non metterti in pericolo. Non sopporterei di perderti.-mi guarda triste.
-Non mi perderai. Shawn può sembrare un duro ma è dolce e..e ci tiene a me. Sai, gli ho mostrato la foto in cui c'era anche Puffo. Non l'ho mai mostrata a uno sconosciuto e lui non ha fatto neppure mezza domanda. Mi capisce.-
-Stai attenta comunque. Ti prego.-
-Ho sentito Valeria. Passeremo le vacanze insieme a Miami tra un mese.-
-Come sta la piccola Valeria?-chiede mentre io rido.
-Papà, siamo tutto tranne che piccole. Siamo tutto meno che piccole. La vita ci ha fatte crescere in fretta, bene o male, ci ha fatte crescere.-
-Per noi genitori sarete sempre piccole.-sorride dolcemente. 
Esco di casa e decido di farmi quattro passi per godermi il primo giorno di vacanza.
Metto musica a palla e cammino tranquillamente per le strade della mia Toronto.
Toronto è una città piena di vita, sempre con tanta gente che cammina per le strade, ragazzi che cantano, ballano e suonano. Tutto così vivo, ma al contempo morto per me. Una parte di me si è spenta proprio su queste strade, in questa città. Ma ormai è passato, anche se fa molto male. Chi dice che il dolore passa con il tempo si sbaglia, si sbaglia di grosso.
Le mie Vans toccano l'asfalto e i miei occhi viaggiano per le diverse vetrine del centro. Molte ragazze girano con le loro  amiche o i loro fidanzati per il centro, mentre sorridono.
La musica si ferma per l'arrivo di una chiamata.
-Hey Shawn!-dico veramente felice.
-Ciao Jo...Emh...ecco...avrei una cosa da chiederti...-balbetta. Shawn Mendes che balbetta?
-Preferisci dirmelo di persona?-chiedo.
-Forse sarebbe meglio. Vengo a prenderti.-
-Sono in centro. Davanti al Starbucks del centro.-
-Sei sola?-
-Sì Shu. Ti aspetto.-
-Sono subito da te.-e chiude. Mi siedo su una delle panchine e osservo il cielo azzurro.
-Ciao.-delle labbra si posano sul mio collo e mi provocano un brivido. Quanto effetto mi fa?
-Ciao Shu.-tengo gli occhi chiusi per un altro secondo.
-Vieni.-mi prende per mano e saliamo in macchina. Ogni volta che mi sfiora, il mio corpo va il tilt e io sorrido. Non mi è mai successa una cosa simile con un ragazzo, allora perché mi succede con Shawn?
Parcheggia davanti al parco del lago, mi fa scendere dalla Ferrari e mi prende per mano, cominciando a camminare.
-Mentre stavi dormendo, mi è venuta un'idea.-comincia a dire mentre camminiamo sulla riva del lago.-È un'idea assolutamente stupida e puoi anche non accettare, ma cosa ne diresti di...di fare una vacanza noi due. Solo noi due. So che davanti agli altri non potrò tenerti accanto a me e non potrò baciarti, ma io voglio passare del tempo con te perciò avevo pensato a questo. Se non vuoi ti capisco.-guarda tutto tranne che me.
Una vacanza, io e lui, da soli?
-Shawn guardami.-prendo il suo viso tra le mani e faccio scontrare i nostri occhi.-La tua è un'idea fantastica e io voglio passare le vacanze sola con te.-non riesco a smettere di sorridere. Shawn sorride radioso e qualcosa dentro il mio cuore si scalda.
-Veramente?-chiede.
-Sì.-intreccio le mie mani dietro il suo collo. Shawn mi bacia appassionatamente e poi mi prede in braccio.
-So già dove andremo,  basta che mi dici quando vuoi partire piccola.-non smette mai di sorridere.
-Devo parlarne con mio padre...-dico pensando alla sua reazione.
-Ci parlo io. Andiamo.-mi posa a terra e si incammina verso la sua macchina sportiva.
-Shawn! Shawn lasci perdere! Ci parlo io! So come prenderlo.-gli corro dietro.
-Ci parlo io. Quastione chiusa.-mi bacia la fronte e parte verso casa mia.
-Perché non vuoi ascoltarmi Shu?-
-Non riuscirai a convincermi Jo.-continua a guidare tranquillamente. Non appena parcheggia, provo per un'ultima volta a persuaderlo.
-Smettila Jocelyn. Voglio parlarci e tu non mi fermerai.-bussa alla porta e mi prende per mano.
-Shawn...Jocelyn...-dice mio padre freddo.
-Buongiorno signor Evans. Avrei bisogno di parlarle con una certa urgenza.-dice Shawn con tono molto cordiale.
-Entrate.-mio padre continua a tenere i suoi occhi azzurri puntati su di me.-Dimmi ragazzo. Cosa devi dirmi?-sposta la sua attenzione su Shawn.
-Voglio portare sua figlia in vacanza, una vacanza prima di quella che farà con tutti i suoi amici e sono qui per chiedere il permesso a lei.-non lascia mai la mia mano.
-Mi dispiace, ma non si può.-dice mio padre senza pensarci un secondo.
-Senti papà, non ci hai neppure pensato. Quando si tratta di me parti sempre con dei preconcetti, invece..-mi blocca.
-Invece nulla Jocelyn. Sai per quale ragione lo faccio.-
-Allora poniamo diversamente la questione.-lascio la mano di Shawn e mi avvicino al mio genitore.-Con o senza il tuo permesso io parto, un po come ho fatto in passato. Ok?-
-Ora non metterti a fare la bambina Jo.-
-Le prometto che la tratterò benissimo, meglio di una regina. La prego di lasciarla venire.-dice Shawn piazzandosi davanti a mio padre.
-Sai difenderti?-chiede dopo qualche secondo.
-Ho fatto pugilato e arti marziali per anni.-
-In caso si senta male sai come curarla?-
-Sì. Ho fatto un corso di pronto soccorso al liceo.-
-E quando vorreste partire?-chiede l'uomo.
-Domani stesso se solo lei ce lo permetterà.-dice Shu.
Mio padre va in un angolo del salotto e osserva una delle foto incorniciate. Resta ad osservare la fotografia per qualche minuto e poi ci risponde.
-Andate ragazzi e divertitevi.-sorride.
Shawn mi prende in braccio sorridendomi. Mio padre tossisce e il mio ragazzo mi posa a terra.
-Mi scusi...mi sono lasciato trasportare.-si gratta la nuca imbarazzato.
Mio padre sorride leggermente.
-Andate a fare le valigie. Mi riferisco soprattutto a te Jo.-
-Non sono io quella che ci mette tre anni a fare una valigia.-dico indispettita mentre Shawn ride.-E tu non ridere!-gli punto il dito contro il petto.
-Come vuole lei signora!-mi prende in giro.
-Ti conviene correre verso il tuo bolide Mendes.-lo fulmino con lo sguardo.
-Guarda che paura!-fa finta di tremare.
-Sei fortunato che c'è mio padre.-vado verso la mia stanza.
-A domani piccola Jo!-
-A domani.-sorrido.

Sunshine-La Luce In Fondo Al Tunnel{S.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora