"Ciao Amore" mi salutò il mio ragazzo dandomi un bacio sulle labbra, che approfondii molto volentieri.
Mi fece sbattere al mio armadietto.
Mi morse il labbro inferiore e lo succhiò appena.
"Io e gli altri avevamo un idea in mente" lo guardai confusa e lui mi sorrise, guardò lo SFIGATO della scuola.
"Cosa volete fare?" Chiesi ridacchiando, Thomas mi tirò una pacca sul sedere baciandomi a stampo.
"Vogliamo smerdarlo"
"Sono tutta orecchie" risposi ridacchiando.
Smerdare quello sfigato mi sarebbe piaciuto un botto.
"Beh, devi farlo innamorare"
"Sarà facile, un po' di moine e sarà fatto" risposi baciandolo a stampo.
"Bene piccola, hai un mesetto"
"Un mesetto per stare insieme allo sfigato?" Chiesi disgustata.
"Già piccola, devi farlo innamorare" sbuffai infastidita e annuii.
"Noi faremo finta di esserci lasciati, farai finta di esserti allontanata dal gruppo"
"Cosa?! No!" Esclamai, lui sospirò.
"Dai piccola!" Sbuffai avvicinandomi allo sfigato.
"Ciao" sforzai un sorriso, si guardò intorno confuso.
"Dici a me?"
"No, al mio cane" lui ridacchiò prendendo un libro.
"Come stai?"
"Vuoi i compiti per caso?" Domandò sospirando, scossi la testa.
"Ehm no, volevo chiederti se ti andava di ... Uscire" risposi disgustata, lui mi guardò confuso e poi scoppiò in una fragorosa risata.
"Certo, come no" rispose andandosene in classe, lo bloccai per un polso.
"Un uscita come amici dai" scosse la testa.
"No, grazie" se ne andò lasciandomi come una cogliona.
Guardai Thomas che roteò gli occhi.
"È difficile Thomas, non riuscirò a far innamorare quello sfigato"
"Ci riuscirai" rispose stampandomi un bacio sulle labbra.Entrai in classe e mi misi accanto ad Alessandro.
"Hai sbagliato posto per caso?"
"No"
"Cosa vuoi Ashley?" Domandò sospirando, mi appoggiai allo schienale della sedia.
"Nulla di che Alessandro" lui mi guardò confuso.
"Tu che mi chiami per nome?! Molto ma molto strano" ridacchiai.
"Già" risposi alzando le spalle.
"Forse anche le stronze hanno un cuore?" Chiese sorridendomi.
"Chissà!"'risposi trattenendo un sorriso.Finirono le lezioni, così mi alzai e sbadigliai preparando lo zaino.
Mi morsi il labbro inferiore e feci finta di cascare e Alessandro mi prese tra le sue braccia.
"Tutto bene?" Chiese piano, annuii.
"Grazie per avermi afferrata" alzò le spalle e fece un piccolo sorriso.
"Devo ringraziarti in qualche modo"
Lo guardai negli occhi e passai una mano sul suo petto, ma lui mi prese i polsi tra le mani e sussurrò:
"Cerca di non farti uccidere" se ne andò via.Arrivai a casa mia e me ne andai in cucina a mangiarmi un panino.
Ripensai alle parole che aveva detto Alessandro.
"CERCA DI NON FARTI UCCIDERE."
Sua madre era morta e io mi sentivo uno schifo ad aver accettato la scommessa.Rimasi in camera mia fino alle 22.00, poi uscii a fumarmi una sigaretta.
Andai verso il parco stringendomi il giacchetto addosso, vidi Leo alla fontana e così sorrisi avvicinandomi.
"Ma ciao bellissimo!" Lo salutai e lui scodinzolò, lo accarezzai ridacchiando.
"Leo! Quante volte ti devo dire di non scappare?!" Alzai il viso e sorrisi.
"Ciao sfigato"
"Ciao Ashley" rispose ricambiando il sorriso.
"C'è freddo e hai solo quel giacchetto?"
"Dio Mio! Sembri un genitore!"
"Ancora è presto, non credi?" Rispose divertito, nascosi un sorriso annuendo.
Si levò il giacchetto e poi si tolse il maglione, me lo porse.
"Tieni pure, tanto ho anche un altro maglione" lo ringraziai e lui mi sorrise.
Mi misi il maglione, sentendo odore di fragola e ammorbidente.
"Ti accompagno a casa" annuii.
"Andiamo con la macchina, almeno ci riscaldiamo" lo ringraziai e lo seguii.Entrammo nella sua auto e lui mise in moto.
"Quindi tu e Thomas vi siete mollati?" Lo guardai confusa.
"Lo chiedo perché l'ho visto che si baciava una ragazza" strinsi i pugni.
"Già, a quanto pare ci siamo mollati"
"Vuol dire che non ti meritava"
"Ah sì? Chi mi merita allora?" Chiesi.
Lui sorrise accendendo la radio.
"Non lo so" sorrisi appoggiando la testa al finestrino.
"Non è una risposta"
"Lo so, cosa ti ha detto mia nonna?" Mi morsi il labbro inferiore.
"Mi ha detto di tua madre... Mi ha detto che non hai un buon rapporto con tuo padre" sospirò annuendo e strinse il volante tra le sue mani.
"Poi che ti ha detto?"
"Ha detto che tu eri come me, fumavi, bevevi ... Perché ora sei così?" Lui non mi rispose.
"Ale" lo vidi rabbrividire a quel nomignolo, appoggiai una mano su una sua spalla.
"Se vuoi parlarne, ci sono" annuì.Arrivammo a casa mia, guardai le luci accese e rabbrividii.
"Stai bene?" domandò piano Alessandro, annuii scendendo dalla macchina e me ne andai via.
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You Are My Opposite, But I Love You
RomanceAshley Williams ha 18 anni, è la classica ragazza popolare con il fidanzato popolare ma la sua vita non è bella come sembra. Nasconde un segreto. Alessandro Harding, ha 19 anni ed è un ragazzo che tutti considerano Sfigato. Per una scommessa ci si p...