Storia

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Uscii di casa per fumarmi una sigaretta, odiavo stare dentro a sentire i miei genitori urlarmi cose senza senso.
Vidi la nonna di Alessandro seduta su una panchina, così sorrisi e me ne andai accanto a lei.
"Posso sedermi?" Chiesi gentilmente.
"Certo" rispose sorridendomi e mi misi a sedere accanto a lei.
"Quindi tu e mio nipote vi conoscete?" Annuii alzando le spalle e lei mi sorrise.
Mi accesi un'altra sigaretta e fumai.
"Perché così triste?" La guardai.
"La vita fa schifo" ammisi alzando le spalle, lei ridacchiò.
"Lo diceva anche Jason" rispose con un sorriso malinconico.
"Suo marito?"
"No, il ragazzo che ho amato e amo tutt'ora .. Chiamarlo ragazzo, ora però è una cosa stupida"
"Perché non è suo marito allora?"
"Era difficile prima, molti anni fa" rispose sorridendomi.
"Cioè?" Domandai confusa.
Adoravo ascoltare le storie dei vecchietti.
"Avevo 15 anni, era il 1946 e, sai, all'epoca era tutto diverso. Abitavo in un piccolo paesino, che giravo spesso in sella alla mia bici, per andarmi a rifugiare in un posto che mi piaceva pensare conoscessi solo io; amavo sdraiarmi sull'erba fresca e sentire i raggi del sole riscaldarmi, nelle fresche mattine d'estate. Un giorno, subito dopo esser tornata a casa, mia madre mi mandò a prendere l'acqua al pozzo vicino casa." Sorrise malinconica.
"Mentre riempivo le grandi brocche, vidi passare un ragazzo, che si fermò per chiedermi "serve aiuto?". Così, mi accompagnò fino alla piazza del paese perché, sai, mia madre non voleva vedessi dei ragazzi. Ci salutammo, propensi ad incontrarci nuovamente. Solo una settimana dopo, ero diretta nel "mio posto", quando vidi in lontananza lui. Scesi dalla bici e lui fece lo stesso. Avevo poco tempo a disposizione, dovevo tornare a casa presto, ma quel tempo lo passai tutto con lui. Ci mettemmo insieme, ma non come i ragazzi di oggi, che si baciano tra la folla senza preoccuparsi degli sguardi della gente, no, il nostro era un amore segreto, un amore che conoscevamo solo noi; era il nostro amore!" Sorrisi a quella affermazione, la vecchietta mi sorrise e continuò:
"Dopo qualche anno, mi giunsero delle voci: dicevano che lui si fosse messo con un'altra ragazza, che io ormai non ero più niente. Così, all'età di vent'anni, decisi di partire per andarmene lontano da lui; Roma sarebbe stata la giusta soluzione. Lui continuava a cercarmi, a scrivermi, venne addirittura a Roma per chiedermi spiegazioni. Io non volevo averci più niente a che fare, lo mandai via. Chiusi per sempre la nostra relazione. Mi feci una vita, sposai un uomo, ebbi una figlia che a sua volta mi diede due bei nipoti. Lui fece lo stesso, rimase in quel paesino, e sposò una donna del posto. Solo tanti anni dopo scoprii che non mi aveva mai tradito e che, le voci che giravano, provenivano dalla gelosia di una mia "amica". Lui provò così tante volte a spiegarmi l'accaduto, ma io non ne volevo sapere, non l'ho mai lasciato parlare. Non voglio dire che io non abbia amato mio marito, l'ho amato, amato sul serio, fin quando non ci ha lasciato, ma il mio grande amore, la mia anima gemella, la persi tanti anni prima. E sai cos'è l'amore, tesoro?" Scossi la testa.
Lei mi sorrise.
"Pensare ancora a lui, nonostante io abbia 70 anni." Sentii le lacrime bagnarmi il viso, la signora mi sorrise.
"Non piangere mia cara"
"Mi scuso .. La sua storia è bellissima" lei annuì accarezzandomi una guancia.
"Ora vai a letto tesoro" annuii scendendo dal muretto, la signora mi abbracciò e così poi me ne andai in casa mia.

You Are My Opposite, But I Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora