5. Regalo

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Nella stanza regnava il silenzio, non capivo cosa stava succedendo, non c'era nulla. Cosí entrai e quando fui davanti al letto notai un pacchettino bianco con un grosso fiocco rosso sopra. Alzai un sopracciglio e corrucciai la fonte non capendoci piú nulla. In quell'istante qualcosa mi afferró i fianchi e mi abbracció. Tirai un urlo per lo spavento e  provai a divincolarmi da quelle braccia possenti. Ma poi sentii quella voce, la sua voce <<Hei piccola calmati sono io>> e mi bació le tempie.
<<Ma sei matto! Vuoi farmi fare un infarto?>> lui rise e mi abbracció mentre riprendevo fiato e il mio cuore tornava ad un ritmo piú accettabile.
<<C'è una cosa per te cucciola>> mi disse indicandomi con un cenno del capo il pacchettino sul letto.
<<Cos'è?>> lo incalzai.
<<Un pensierino>> disse sfoggiando uno dei suoi sorrisi piú belli.
<<Devo aprirlo?>> mi intimoriva quel piccolo pacchettino quadrato.
<<Beh no se vuoi lo teniamo li per l'anno prossimo. Certo che devi aprirlo sciocchina!>> e si mise a ridere. Io risi dopo di lui e andai a sedermi sul letto. Presi in mano il pacchettino e iniziai ad aprirlo. Tolta la carta rimasi con una scatolina bianca in mano. Aaron me la tolse dalle mani. Mi batteva forte il cuore.
Lui si inginocchió davanti a me, mi guardó dritto negli occhi e mi disse <<Amore, non volgio spaventarti, siamo giovani e stiamo inseme solo da 3 anni. Questo regalo non è qualcosa che accadrà domani. Vorrei che questo regalo fosse una promessa, la promessa che un giorno mi sposerai e diventeremo una cosa sola>> mentre diceva quelle parole non riuscivo piú a capire se il cuore mi batteva cosí tanto forte da non sentirlo piú o se si era fermato.
Lui aprí la scatolina e mi disse << Sophia Garber, mi prometti che un giorno diventerai mia moglie?>>
Restai impietrita. Percepivo la sua agitazione, come lui percepiva la mia. Ero esterrefatta. Non riuscivo a credere che stesse accadendo davvero. Tutti i sogni di quando ero bambina, a poco a poco si stavano realizzando. Avevo sempre sognato di trovare l'uomo perfetto. Lo sognavo dolce, onesto e carino. Devo dire che sono stata fortunata perchè il mio è pure figo, altro che carino. Aaron è 1.90 m, è muscoloso ma non esagerato. Porta i capelli più lunghi sopra e quasi rasati ai lati, ha un viso dolce e un animo gentile. Mi si scalda il cuore ogni volta che ripenso a noi, alla nostra storia. E Sentire che tutto sta girando per il verso giusto dopo gli anni di rabbia e pianti che ho passato quando andavo a scuola ed ero un'adolescente, è una cosa meravigliosa. Ogni passo in avanti è energia vitale per il mio corpo e per la mente. Ora che sento che sto davvero bene il mio corpo mi implora di liberare un po' delle ansie passate, e cominciano a scendermi le lacrime.
Aaron si alza , si siete accanto a me, mi prende in braccio, mi fa sedere sulle sue gambe e mi sussurra <<No piccola, non piangere. Che succede? Non volevo spaventarti. Non voglio che ci sposiamo domani, vorrei solo che fosse una promessa per il futuro. Ho paura, ho tanta paura di perderti ed è una settimana che ci penso. Ho paura che tu incontri qualcun'altro e che ti innamori di lui, ho paura di non bastarti piú, ho paura di non poter piú condividere con te il mio tempo. Per questo mi sono spinto a farti questo regalo. Ho bisogno di sapere che io saró solo tuo e tu sarai solo mia.>> e una lacrima gli corre lungo il viso.
Mi si stringe il cuore. Lo amo, lo amo da morire. Gli asciugo la guancia e poi lo bacio appassionatamente, voglio fargli sentire che sono sua, solo sua e che lui è il mio tutto.
Tra i baci gli sussurro <<Ti amo e non potrei mai perderti o lasciarti per qualcun'altro, perchè non esiste nessuno migliore di te. Sei tutto ció che di piú bello ho e non me lo lascerei scappare per  nulla al mondo>>.
Lui mi passa una mano tra i capelli e preme piú forte il suo viso sul mio. Mi bacia ripetutamente fino a quando non siamo costretti a staccarci per riprendere fiato.
Poi mi porge la scatolina. La riapro e ammiro con grande emozione quell'anellino semplice che è incastrato tra i due cuscinetti.
<<Allora Sophia Garber, mi prometti che un giorno mi regalerai il tuo "per sempre"?>>
<<Si, te lo prometto Aaron Bennet.>>
Entrambi sorridiamo, poi lui prende l'anellino dalla scatola, mi prende la mano e con la sua mano che trema leggermente per l'agitazione, mi infila nell'anulare quell'oggettino cosí piccolo ma che racchiude in se un cosí grande significato.
Poi Aaron intreccia la sua mano con la mia, ed i nostri sorrisi brillano piú dei nostri occhi pieni di lacrime.

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