Quanto dura mediamente il dolore? Non quello fisico. Il dolore mentale, quello che ti lacera ogni fibra, quello che ti spegne lentamente, quello che ti cancella senza farlo vedere esternamente.
Quello che ti piega in due senza farti muovere un dito. Quello che ti divora fino a lasciarti vuoto ma senza lasciare cicatrici esterne. Quello che ti lascia "vivo", ma senza respiro. Quello che ti soffoca ma senza farti battere ciglio.Sono passati due giorni.
E sono ancora seduta qui, sul tappeto infondo al letto con lo sguardo rivolto non so nemmeno piú dove.
Non ho piú la forza di vivere.
Non ho la forza di mangiare, non riesco a dormire, non ho ancora messo piede fuori di casa.
Le persone mi chiamano e nemmeno rispondo.
Mia madre continua a mandarmi messaggi preoccupata. L'ho chiamata una volta il giorno dell'incidente e poi credo di averle risposto solo ad un paio di messaggi.
È venuta a trovarmi anche Elisabeth, ma non ho quasi aperto bocca. Il caffè se l'è fatto da sola e se l'è pure bevuto da sola. Io non ho alzato un dito, nemmeno quando se n'è andata. Sono rimasta con lo sguardo perso a fissare il tavolo.Ho passato tutto il resto del tempo qui, seduta su questo tappeto.
Questo rumoroso silenzio mi sta spaccando i timpani. Si sta impossessando di me e sta prendendo piede in ogni parte di me.
In casa nulla si muove. Nulla fa rumore.
Non c'è vita. Non c'è piú vita ora che lui se n'è andato.
Non importa tutto ció che ho, perchè il mio tutto non c'è piú.Sono sola, tremendamente sola.
Non ho nessuno qui. I miei genitori sono lontani miglia. Non ho stimoli, non ho forza. Non ho la forza di rialzarmi e tornare a combattere. È come se mi avessero tagliato le gambe. Perdere lui è come perdere ogni sogno, ogni certezza, ogni emozione. Perdere lui è stato come perdere la mia vita.
Vorrei piangere, ma ho finito perfino le lacrime e gli occhi mi bruciano piú di prima. Non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho battuto le palpebre.Sono arrivata a pensare che sarebbe stato meglio morire con lui, almeno non dovrei soffrire questo male ora.
È proprio vero che la vita è ingiusta. Si porta via con se le persone migliori....
Credo siano passati altri due o tre giorni. Non lo so bene, non so che giorno sia.
Stanotte ho dormito sul tappeto. Ho trascinato giú dal letto un cuscino e la coperta in pile che lascio sempre in fondo al piumone. Il tappeto era comodo.
O almeno ho cercato di convincermi di ció.
Ho provato a dormire sul letto. Ma non ci resco. Non riesco a dormire in quel letto senza di lui. Ho troppi ricordi, troppe sensazioni che non voglio dimenticare. Dormirci senza di lui trasformerebbe quel letto pieno di emozioni positive in un letto piendo di emozioni tristi e negative. Non ha senso dormirci se non posso farlo con lui.
Brucia, brucia tutto dentro. Non riesco a pensare ad altro. Ogni pensiero è rivolto a lui, alla sua assenza. Era cosí bello, con quel sorriso contagioso. E i suoi baci che ogni volta mi facevano sentire le farfalle nello stomaco come se fosse la prima volta.
E quegli occhi verdi, che ti entravano dentro e ti lasiavano stupita dalla loro profondità. E le sue braccia, per un secondo riesco a percepire le sue braccia che mi avvolgono il corpo.
Fa male. Questo ricordo fa male, mi manca da morire.
Mi alzo improvvisamente da terra e salgo sul letto avvolgendomi tra i cuscini e le coperte, voglio cercare di ricreare quelle braccia possenti che mi avvolgono.
Ci provo e ci riprovo, mi giro, cambio posizione, sposto i cuscini e poi le coperte..ma niente. Non ci riesco. Isterica mi tremano le mani. Mi bruciano gli occhi.
Tiro le gambe al petto e le avvolgo con le braccia. Appoggio la testa sulle ginocchia piegate e lascio scorrere via quelle poche lacrime che riescono a scendere.
Frustrata resto li avvolta nel silenzio.
Vorrei che svanisse tutto piuttosto che soffrire in questo modo. Non c'è via d'uscita da questa situazione se non facendo finire tutto. Come romeo e giulietta, potrei seguire il mio romeo e raggiungerlo dove si trova ora. Potrei stare accanto a lui, guardarlo sorridere, baciarlo, abbracciarlo...Alzo lo sguardo, poi mi avvio verso il bagno. Allo specchio vedo solo una ragazza che non conosco, troppo magra e troppo pallida per essere quella che ricordavo. Non ricondo l'ultima volta che ho mangiato qualcosa.Ma che importa ormai. Tra poco raggiungeró il mio romeo.
Prendo dal cassetto del mobile la prima cosa tagliente che trovo, la appoggio al polso e resto per qualche secondo in quella posizione. Mi fisso allo specchio.
Passa un tempo indeterminato prima che mi renda conto di cosa sto per fare.
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Heart Beat
RomanceQuante volte possiamo avere la forza di rialzarci? Quante volte dopo essere stati scaraventati a terra siamo pronti a sollevare le sguardo e puntare dritto al cielo? Quante volte possiamo avere il coraggio di inseguire i nostri sogni e ascoltare il...