8. Luna park

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Arrivati a casa ci infiliamo subito sotto le coperte. Io sono rivolta verso il balcone e Aaron mi abbraccia da dietro. Ha la testa appoggiata ai miei capelli. Adoro sentire il suo respiro che a poco a poco diventa sempre più regolare.
Sento le palpebre stanchissime e il corpo sembra non rispondere più ai miei comandi dalla stanchezza. "Devo dormire" continuo a ripetermi, anche se domani è domenica non voglio alzarmi troppo tardi.
Credo sia passata un'ora, ma non riesco ad addormentarmi.
Ad un certo punto Aaron si muove leggermente. Mi accarezza la pancia e poi sospira.
Poi sento che sottovoce mi sussurra qualcosa vicino all'orecchio <<spero di non svegliarti piccola. Vorrei chiederti scusa per prima, per quando ho alzato la voce con Elisabeth ma soprattutto per quando mi sono comportanto da fidanzato geloso. È vero, sono molto geloso di te. Sei una ragazza bellissima nella tua semplicità, e ti amo proprio per questo. Tu mi hai aiutato a crescere e a diventare quello che sono ora, mi hai sempre compreso e mi hai insegnato a guardare sempre i vari punti di vista prima di giudicare qualcosa o qualcuno. Mi hai insegnato cosa significa amare ed essere amati. Sei davvero la cosa più bella che mi sia capitata, quindi permettimi di essere un po' geloso di te, anche se è da vero egoista. Ti voglio bene più di quanto tu possa immaginare. Sei speciale, e ti amo proprio per questo piccola.>> e in quell'istante stringe un po' più forte le sue braccia al mio petto.
Mi si crea un sorriso leggero. Mi sento bene, dopo le sue parole cosí dolci mi sento tranquilla e serena. Vorrei rispondergli "ti amo anche io", ma il mio corpo non risponde, sento solo che gli occhi cominciano a bruciarmi dalla stanchezza e a poco a poco svanisce tutto.

Il mattino seguente mi sveglio pian piano e quando mi giro realizzo che sono sola nel letto.
Dove sarà andato Aaron? ..ci penserò tra due minuti, intanto mi godo un altro po' di tempo a letto tranquilla.
La luce entra appena appena dal balcone socchiuso. Perfortuna non mi sono svegliata col mal di testa. Probabilmente le parole di Aaron mi hanno aiutata a rilassarmi e a dormire meglio, per cui ora sono in ottima forma.
Un invitante profumo di caffè invade le mie narici e subito la mia pancia comincia a brontolare. Non so nemmeno che ore siano, ma ho una fame da lupi. Quindi mi alzo dal letto e scendo le scale quasi di corsa. Arrivata in cucina trovo Aaron ai fornelli mentre prepara caffè e pan cake.
<<buongiorno!>> dico abbracciandolo da dietro e accarezzandogli il torace con le mani.
<<buongiorno piccina>> dice sorridendo, poi continua << dormiro bene?>>.
<<si dai>> dico senza troppa enfasi.
<<ci credo che hai dormiro bene, russavi perfino>> dice ridendo.
<<c-c-cosa?..no davvero, russo? La notte russo?!>> affermo sconvolta non sapendo se era piú un'affermazione o una domanda.
Intanto Lui se la ride, poi con le lacrime agli occhi confessa <<no in realtà no, stavo scherzando>> .
Io lo fulmino con lo sguardo, poi passandogli affianco gli tiro uno schiaffo sul sedere e gli sussurro <<meriteresti una punizione per questo scherzetto di cattivo gusto sai?>>.
<<non era di cattivo gusto, dai.>>
<<oh per me lo era eccome. Accusare una ragazza di russare è una cosa quasi sconvolgente!>>
<<ok, scusami. Quindi se ti ho fatto uno scherzetto di cattivo gusto dovrei rimediare con uno di buon gusto. Giusto?>> dice avvicinandosi per baciarmi.
<<esattamente>> replico in un filo di voce dopo quel suo bacio intenso.
<<allora vediamo di rimediare>> mi dice prendendomi in braccio, ed io gli poso le gambe attorno al bacino. Mi bacia con trasporto, poi peró mi fa sedere sulla sedia affianco al tavolo. Lui si gira e porta i pan cake e il caffè a tavola, ed infine recupera la nutella ed un cucchiaino. Poi prende un pan cake e ci spalma sopra la nutella. Io lo guardo incuriosita, ma soprattutto affamata.
Poi mi porge il pan cake e me lo avvicina alla bocca. Io gli sorrido, "che dolce" penso tra me e me, poi mi avvicino per addentarlo, ma lui me lo toglie da davanti e se lo porta alla bocca staccandogli un moroso. Io resto li a guardarlo allibita e con la bocca ancora aperta.
<<non guardrmi cosí amore, dovevo prima assicurarmi che questo fosse uno scherzetto di buon gusto. E devo ammettere che è davvero di buon gusto. Quindi sai cosa ti dico?>> afferma mentre io sono ancora li immobile a guardarlo con la mia faccia sconcertata.
<<che è talmente di buon gusto che me lo mangio tutto io>> dice facendomi la linguaccia e l'occhiolino per poi mangiarsi tutto il pan cake.
<<hei non vale!>> lo accuso ridendo.
Poi lui si prende un altro pan cake e ci spalma sopra un altro po' di nutella, mentre io mi verso un po di caffe.
<<oddio!>> urlo guardando fuori dalla finestra.
Lui si gira e urla <<che c'è?>> sporgendosi per guardare meglio fuori. Io gli frego il pan cake e me lo mangio tutto. Lui mi guarda allibito e poi scoppia a ridere. Io cerco di trattenere le risate, ma con la bocca piena per poco non mi strozzo con il pan cake. Poi finiamo la colazione con calma chiacchierando di altre cose irrilevanti.
Finita la colazione sparecchiamo il tavolo.
<<che facciamo oggi amore?>> domando ad Aaron mentre sto annaffiando le mie piantine.
<<non saprei. Potremmo andare al parco divertimenti, o a fare una passeggiata a riva oppure boh, non saprei, però ho bisogno di staccare un po' da questa routine, quindi forse il parco divertimemti è la cosa migliore per sfogarsi un po'. Se a te va bene mi farebbe piacerebbe andare li.>> afferma abbracciandomi e appoggiando la testa sopra la mia.
<<certo amore mio>> dico passandogli una mano sulle braccia avvinghiate al mio corpo.
Ci cambiamo e ci prepariamo in fretta, pronti per il parco divertimenti. Saliamo in auto e prendiamo l'autostrada. Ci varrà un'oretta per arrivarci.
In macchina metto alcune delle mie canzoni preferite e canto a squarciagola come piace a me. Aaron con alcune canzoni mi guarda sconcertato, come per dire "come fa a piacerti questa canzone?! E come fai a cantare cosí?". Mentre con altre si lascia andare e canta assieme a me, ridendo di tanto in tanto per le sue imitazioni alle voci originali dei cantanti. Mi diverto troppo con lui. Mentre lo guardo in quel suo semplice sorriso sto pensando a noi, a cos'è lui per me. Lui che riesce a farmi ridere con qualsiasi cosa, che sa farmi divertire fino a farmi piangere dalle risate, ma soprattutto sa farmi sentire davvero viva. Ogni attimo accanto a lui è un passo fatto tenendo per mano la felicità. Lui illummina le mie giornate e le rende meravigliose, è l'unica persona nella mia vita che sa davvero traformare una giornata buia in un cielo stellato. C'è poco da dire, lui è la mia vita.

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