Dolore

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Non avrebbero potuto prendere una cantonata peggiore.

<< Quindi non hai mai fatto parte dei cattivi? >> chiese ancora Natsu, seduto sul sudicio pavimento della loro cella a rigirarsi fra le mani quello strano aggeggio in cui aveva sentito la voce spaventosamente comprensiva di Erza – Lacryma portatile, l'avevo chiamato quello "schiaccianoci di ghiaccio" -.
<< Esattamente. Perciò smettila di ripeterlo, testa di carbonella >> sbuffò Gray alzando gli occhi al cielo – o per meglio dire, al soffitto ammuffito delle prigioni -.
<< Allora ci vuoi ancora bene? >> urlò Happy di felicità dalle braccia di Lucy; non appena Natsu l'ebbe liberata dalle corde, il piccolo Exceed le si fiondò sul petto preoccupato e ignorando la smorfia nata sul viso del ragazzo, spintonato via da lei.
<< Beh ... a Natsu di certo non voglio tutto questo gran bene, ma sono sempre e ancora fedele a Fairy Tail, ovviamente >>
<< Sicuro sicuro, Gray? >> replicò l'Exceed
<< Sicuro. Lo giuro >> sospirò sorridendo il mago.
Trovarsi lì i suoi amici fu proprio una sorpresa inaspettata - e che avrebbero mandare all'aria la sua copertura e la sua missione di spionaggio doveva aspettarselo – come inaspettato fu il pugno che Natsu gli schiaffò sul viso con furia, mandandolo a schiantarsi contro un muro, portandosi dietro il corpo gelato di Goumon.
Lucy e Happy richiamarono Natsu, spaventati da tanta ira improvvisa: non era sembrato per nulla al mondo uno dei consueti pugni "amichevoli" che il Dragon Slayer si scambiava con l'amico:
<< COSA CAZZO FAI, IDIOTA? >> gridò il mago, lanciando via da sé il mago oscuro quando si rialzò; si ritrovò però le mani di Natsu strette alla collottola del giaccone, pronte per essere usate ancora sulla sua faccia:
<< Brutto bastardo di ghiaccio rincoglionito! Lucy, DANNAZIONE! Perché non hai fatto nulla per difenderla?! Perché hai lasciato che le facessero del male!?>> ringhiò preso dalla furia e dalla voglia di spaccare la faccia di Gray.
L'immagine di Lucy, piegata e sussurrante sofferente il suo nome e lui rimasto a guardare – "anzi, no, giratosi dall'altra parte! Come se lei non fosse degna del suo dispiacere!" -, Natsu l'avrebbe sognata nei suoi incubi e la sensazione di non essere riuscito a impedirlo, nonostante si vantasse della sua nuova forza così facilmente messa all'angolo, l'avrebbe perseguitato ogni volta che lei si sarebbe trovata in pericolo.
La sua Lucy, ferita inutilmente! Avrebbe potuto impedirlo!
Non l'avrebbe permesso. MAI più.
<< Mi dispiace Lucy, davvero, ma non potevo ... >> non concluse il discorso che Natsu lo colpì nuovamente e avrebbe infierito ben volentieri se la mano di Lucy non avesse placato la sua rabbia.
Natsu inspirò profondamente ed espirò guardandola, seguendo mansueto la mano delicata della ragazza che lo fece indietreggiare, allontanandolo da Gray, sconvolto.
Era stato un terribile spettacolo anche per lui vederla in ginocchio sotto effetto della magia insidiosa di Mary, ma non stava rischiando mortalmente la vita – sapeva bene che avrebbe potuto farle molto peggio – non tanto quanto le passate e innumerevoli volte che partecipò a pericolose missioni o peggio, durante la battaglia contro Tartaros.
Lucy era un'amica preziosa ma la reazione di Natsu era stata decisamente esagerata.
<< Basta Natsu. Gray non poteva compromettersi >> gli parlò calma e decisa. Dritto negli occhi scuri, ignorando tutto e tutti.
La sua principale preoccupazione era quietare Natsu, che importanza aveva, in quel momento, che vedessero il suo sguardo innamorato e le sue carezze che sfioravano lente il suo braccio muscoloso e, insoddisfatte, vagavano fino al suo viso.
Che sentissero pure le sue parole, impregnate del loro legame e così malamente nascoste, che guardassero pure l'espressione persa di Natsu, accigliata ma attenta solo a lei.
<< Dovresti ringraziarlo invece di saltargli addosso come tuo solito. Se non fosse arrivato in tempo sarei morta >> lo rabbonì con un sorriso; bastò una carezza in più fra i capelli per placare quei residui tremiti di furia.
Gray si sbalordì della velocità con cui Lucy lo calmò; a bocca aperta sentì Natsu scusarsi con lei e lanciare a lui una semplice occhiata truce.
A memoria d'uomo, nessuno poteva vantare la capacità di calmare Natsu con un paio di belle parole.
A memoria di Gray, solo i pugni del Master e i colpi micidiali inferti da Erza e Gildarts avevano il potere di tramortirlo e, con metodi meno drastici, bastava semplicemente distrarlo con qualche rissa.
Una fitta di gelosia stilettò il petto di Gray: passeggera, certo, ma acuta e dolorosa quando costatò, inevitabilmente di fronte a un tale spettacolo, che Lucy non era più sicuramente solo Lucy per Natsu.
E sorrise mesto nel vederle gli occhi lucidi e le labbra tirate in un sorriso dolce – di quelli rari, che non condivideva con nessuno – e capì che solo lei poteva avere chances di ammansire Natsu e di consolare la sua tristezza.
Tuttavia, tutte quelle supposizioni basate su semplici gesti e sguardi non si avvalevano di nulla, senza avere una prova lampante della loro relazione. Senza quella, poteva flirtare con lei senza sentirsi tanto in colpa.
"Solo un pochino ..."
<< Bene, se hai finito di scaldarti tanto, fiammifero rincitrullito, sarebbe meglio andare >> propose Gray, pulendosi gli abiti dalla polvere e incamminandosi verso l'uscita della cella << Oltretutto, fra non molto potrebbero arrivare quelli del Consiglio e non abbiamo abbastanza tempo da perdere con loro >>
<< Il consiglio? >> si stupì Lucy << E come ti hanno scoperto? >>
<< Ah, non mi hanno scoperto loro, o almeno, non credo sappiano che faccia il doppio gioco ... ho solo beccato una loro piccola spia. Gli avrà avvisati subito >> sorrise Gray.
<< Dovremmo avvisarli in qualche modo dei nostri spostamenti comunque ... >> si fece pensierosa Lucy, cercando nella sua mente un metodo veloce e infallibile per far capire al Consiglio dove si sarebbe svolto il "sacrificio".
Si guardarono attorno e pochi secondi dopo Lucy intravide "il pazzo che s'inchina a caso" rialzarsi a fatica, scongelato dalla magia di Gray; strinse il braccio di Natsu preoccupata:
<< Dovremmo pensare a lui, prima ... >> e lui, seguendo il suo sguardo, l'allontanò e si precipitò a tramortire ancora quel "lurido bastardo" con un lesto e feroce "Karyū no Akugeki*", rischiando di colpire Gray lì vicino:
<< Non ti permetterò di farle ancora del male >> ringhiò Natsu, afferrandogli la testa e sbattendola contro il muro di fianco.
<< Ho un'idea migliore per lui, Natsu, se ti degnassi di ascoltarmi un secondo >> gli si avvicinò Gray, un ghigno malefico e divertito che faceva bella mostra sul suo viso solitamente impassibile << Così vedremo se gli piacerà ancora giocare con le sue raccapriccianti torture >>.

<< Potevate almeno aspettare che fossi uscita prima di denudarlo di fronte a me metterlo in quella posizione ridicola >> si lamentò Lucy, seguendo i due ragazzi e l'Exceed lungo il corridoio delle prigioni.
Leggeri brividi le percorsero la schiena e le braccia a causa dell'aria fredda, dell'umidità – e di certo il vestito succinto da Maid non la aiutava poi molto – e di un terribile dolore al ventre, come fitte di tanti piccoli spilli fastidiosi sempre più insistenti.
"Ma la magia di quella squilibrata con le orecchie da gatto non dovrebbe più fare effetto, ormai" pensò, prima che una fitta più insistente che le bruciò dentro la lasciasse senza fiato.
<< Lucy, che hai? >> si fermò Natsu – ovviamente in suo lamento non poté sfuggire all'udito fine del Dragon Slayer -, raggiungendola seguito da Happy mentre Gray si guardò attorno in caso arrivasse qualcuno di guardia; sapeva che si fossero diretti tutti a quel villaggio destinato al massacro, ma la prudenza non era mai troppa.
"Forse Mary si aggira qui intorno?"
<< Lucy?! >> la chiamò l'Exceed vedendo la maga stringersi il ventre e poggiandosi dolorante al petto del Dragon Slayer, che prontamente la imprigionò fra le sue braccia:
<< La pancia ... fitte ... >> ansimò di dolore, tremante e sudata; il gran colpo di caldo che si sprigionò in, così intenso e improvviso da contrapporsi al fresco e all'umidità del luogo, le fece girare la testa e, nauseata da quei capogiri, s'inginocchiò lentamente, trascinandosi Natsu appresso.
La maga nascose il viso nell'incavo del collo del ragazzo e strinse spasmodicamente un lembo della sua giacca, inspirando a fondo, le lacrime agli occhi e il dolore che lentamente scemava via, improvviso come il suo arrivo. Natsu la strinse più forte contro il suo petto, sussurrando il suo nome ansioso e la sentì pigolare un "Grazie", accompagnato da una carezza sul capo di Happy da cui era stata abbracciata, intento a massaggiarle la pancia e la schiena in un tentativo di placarle il dolore.
Natsu intercettò lo sguardo preoccupato di Gray, inginocchiatosi al loro fianco, chiedendo come stesse l'amica:
<< Le fa ancora male >> digrignò i denti Natsu, volgendogli uno sguardo nervoso; Gray annuì serio:
<< Sarebbe meglio che aspettasse qui. Happy potrebbe ... >>
<< No >> lo interruppe Natsu << Vai tu con Happy. Noi aspetteremo qui >>.
Un tono che non ammetteva repliche.

<< Che sta succedendo? >> si sentì improvvisamente una voce ... proveniente dalla tasca di Natsu; rivolsero tutti lo sguardo su Natsu, intento a recuperare la Lacryma attiva con la mano libera, ancora stretto a Lucy. Portò "quello stupido aggeggio" all'orecchio, stupendosi di sentire ancora la voce di Erza:
<< Ciao Erza >> la salutò tranquillo, accennando un sorriso.
Gray si sbatté la mano sulla fronte e Lucy sorrise appena, chiudendo gli occhi rilassandosi.
<< Perché cazzo non l'hai spento prima? >> si esasperò il mago; nonostante conoscesse da tempo il soggetto in questione, ogni tanto – spesso –continuava a stupirsi di quanto potesse essere idiota e gli strappò di mano il Lacryma, spiegando brevemente la situazione. Natsu arraffò nuovamente il comunicatore, incenerendo Gray con lo sguardo, informando l'amica che da lì non si sarebbe mosso finchè Lucy non sarebbe stata meglio: non poté accorgersi nemmeno dal tono di voce il sorriso dolce che nacque sul viso della maga a quelle parole, trovandosi in assoluto accordo con lui.
<< E spegni il Lacryma, questa volta >> lo ribeccò comunque.
Sbuffando, il ragazzo premette un tasto a caso e rimise il Lacryma in tasca; alzandosi prese in braccio Lucy – "Non ce n'è bisogno" sussurrò lei in lamento – e tranquillizzò Happy con un sorriso, notando la sua occhiata triste sull'amica.

Lucy si accoccolò meglio fra le braccia calde di Natsu, respirandogli sul collo e inspirando l'odore naturalmente selvatico di cui era impregnato il suo corpo, intensificato dall'umidità fresca delle prigioni.
Si godeva il leggero dondolio causato dalla camminata lenta del ragazzo, attento a non scombussolarla più del dovuto e mentre, d'un tratto, la fece sedere su una panca vuota, gli avvicinò il volto al suo, stringendogli delicata i capelli e soffiando un bacio sulle sue labbra come ringraziamento:
<< Stai ancora male? >>
<< Non quanto prima >> rispose sincera, mentre portava una mano alla pancia. Sussultò quando sentì le sue mani armeggiare coi bottoni del suo Stardress e boccheggiò, rossa e accaldata, quando le slacciò il grembiulino, libero di posare il viso sul suo stomaco, strofinando appena naso e labbra, accarezzandole il ventre con il pollice e delicati sospiri.
In trance, lo sentì inspirare il suo profumo, lasciando brevi baci sparsi sul quella delicata porzione di pelle e servì al Lucy per riprendersi e coprirsi con le braccia il petto lasciato nudo; quelle di Natsu, invece, le circondarono i fianchi e lo guardò appoggiare un orecchio all'altezza dell'ombelico, sospirando poi malinconico. Lucy allungò una mano sul suo capo, stupita da quel suo strano atteggiamento e gli chiese, curiosa di preoccupazione, cosa gli fosse preso: fra i suoi mugugni di risposta, quasi se la fosse presa per un rimprovero di troppo, Lucy captò appena, del tutto impreparata, la parola "bambino".
La ragazza balbettò di ripetere convinta – speranzosa nell'incredulità – d'aver sentito male:
<< Volevo sentire il bambino >> replicò invece, addirittura deluso, il Dragon Slayer.
<< Non c'è mai stato nessun bambino, citrullo! Come ti è potuto venire in mente che fossi incinta? >>.
Lucy non sapeva se cominciare a piangere o a ridere per quel suo assurdo modo di usare la testa.
Lei, incinta? Come se fosse possib ...
"Cavolo, certo che potrebbe!" rifletté e, presa da un secondo di panico, si strinse il ventre.
<< So come si fa un bambino, Lucy >> la ribeccò offeso << Gildarts ha ... avuto modo di spiegarmelo a suo tempo ... e noi abbiamo "piantato parecchi cavoli" >> e virgolettò le ultime parole, liberando Lucy dal suo abbraccio e facendole intendere che sì, sapeva benissimo quello che voleva dire, arrossito al ricordo del tentativo assolutamente imbarazzante – e soprattutto fallimentare – e totalmente confuso con cui l'amico cercò di illuminarlo sull'argomento tempo prima.
"Ha tirato fuori stronzate come cavoli, api e piccioni da trasportino ... e si pure dimenticato di dirmi quanto fosse bello provare a farne uno, di bimbo".

La risata acuta di Lucy lo ridestò e sorrise nell'alzare il viso su di lei, nel vederla stare meglio.
Piegò le ginocchia e, alzandosi di poco, zittì divertito le sue risa con un bacio, schiudendole le labbra e assaggiandone il palato, affannato. Le labbra caldi di Natsu si spostarono sulla guancia e poi giù, su quel collo delicato che assaggiò di morsi e sui suoi seni, che liberò dalle braccia tremanti e pudiche della ragazza. I gemiti di Lucy si fecero più insistenti – non quanto la bocca di Natsu – e acuti di goduria e le mani, bloccate sulla panca dal mago, muovevano smaniose le dita.
<< Natsu >> ansimò, confusa dalla bocca rovente di Natsu che scivolò ancora, fino al ventre piatto. Il Dragon Slayer sospirò roco e, sedendosi sul pavimento, tolse le mutande da sotto la gonna di Lucy, afferrandole subito dopo i fianchi trascinandosela sulle gambe, le loro intimità a pochi millimetri l'una dall'altra.
Lucy gli cinse le spalle, libera di poterlo finalmente toccare e sentirlo, bruciante di passione, sotto le sue dita ingorde:
<< Dove vorresti arrivare così? Gray e Happy potrebbero tornare ... >> gli si rivolse suadente e divertita, alternando quelle parole a qualche bacio.
<< Beh ... >> borbottò Natsu, gli occhi puntati sulle dita di Lucy, improvvisamente spostatesi a slacciargli i pantaloni << così il dolore ti passa prima, no? Stai sempre così bene, dopo >> e si alzò sulle ginocchia, giusto il tempo di farle abbassare anche l'intimo e si risedette, mordendole la mascella ed entrando in lei, così lento e delicato che il piacere s'insinuò morbido in Lucy e lei strozzò un gemito sgranando gli occhi, portando le mani sul viso di Natsu per poterlo baciare e apprezzare al meglio la gustosità del suo alito infuocato che rivolava nel suo palato e nella gola, rendendola ancor più bramosa.
<< Ti fa ... ancora male? >> domandò Natsu, ansimando soave.
<< No >> rispose lei, preda delle sue movenze.
Le spinte guidate da Natsu, solitamente possenti, prepotenti e inarrestabili, guizzavano calme e affatto affrettate, come a godersi ogni punto soffice della sua femminilità colmata di quel suo riguardo e affetto.

<< Ti amo >> gemette sulle labbra di Natsu; di nuovo. Glielo disse ancora. E ancora nessuna risposta da lui, così concentrato, muto e silenzioso, nell'accarezzarle l'anima in affondi lenti e nel sospirarle sul suo corpo baci appena accennati, carcerieri della sua passione trattenuta.

In ogni affondo, ogni spinta, in ogni stimolo e ogni ancheggio pagava di un bacio, un morso, un sospiro e un nome gemuto.

Le mani callose e ruvide di Natsu, aggrappate ai suoi glutei, la mossero fluidamente su di sé e ringhiò rauco un gemito in quell'ondeggiare continuo, ipnotico, capace di affamare languido la sua voglia di Lucy per poi, con l'orgasmo che colò come olio dentro le loro membra, tanto denso da sfiatarli, incapaci di proferir parola; Lucy si accasciò contro il petto di Natsu che si reggeva sulle braccia, e afflosciando un braccio oltre alla sua spalla, il capo posato su quella libera e un sorriso soddisfatto a illuminarla, godendo del gorgoglio compiaciuto che le vibrava nel bacino e dei baci sul capo di Natsu, incapace di slegarsi da lei.


Dietro l'angolo, basiti e dai visi infuocati, le menti bruciare dei suoni uditi, Gray e Happy spiarono l'intimità dei due amanti.
<< Allora c'ho visto giusto! C'è qualcosa fra loro >> bisbigliò incredulo.
<< Aye! Dovresti essere un completo idiota per non notarlo >>.

!Extra!

In poco più di mezz'ora, il corpo di Erza sopportò uno squilibrio umorale intenso e del tutto fuori luogo, degno della peggior sbalzo d'umore in fase di gravidanza:
Erza avrebbe volentieri pestato a sangue quella zucca vuota di un mago, incapace delle cose più basilari come interrompere una comunicazione;
Erza aveva – ammettendo lo sbaglio – origliato i sospiri tristi di Natsu e Lucy, le sue domande e i suoi desideri;
Erza pianse, rossa d'imbarazzo, di felicità e di una punta d'orgoglio per quella dolcezza insita nel desiderio di un figlio, balbettando parole sconnesse e senza senso, incredula per quel Natsu così adulto.
Poi Erza boccheggiò – rendendosi conto, troppo tardi, di quanto adulto fosse ormai l'amico – impreparata, immobile e rigida in sella al cavallo che brucava tranquillo, guardando sconvolta il Lacryma pregno dei gemiti di Lucy.
"Maledizione! Non mi da mai retta!".

*Morso del Drago di fuoco  

Brividi di SolleticoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora