L'inganno

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Stavo facendo un audizione per una importa casa discografica a Seoul, dopo tanti anni di sacrifico ero riuscita ad arrivarci, era qui davanti al palazzo in fila insieme ad altri ragazzi più o meno belli ma ahimè molto più alti di me.
A confronto erano dei pali della luce, l'imbarazzo era sovrano in me, tutti mi guardavano straniti..
Cos'é non gli andava a genio la mia faccia?
Non capivo cosa tanto avevano da guardare.
Era arrivato finalmente il mio turno, entrai da una porta semi opaca dal color bianco latte dopo aver sentito il mio nome e cognome.
Il mio cuore palpitava, tra poco sembrava che dovesse uscire dal petto e ballare lui al mio posto.
'Qui abbiamo Caterina, detta Caty.. In arte j-honey? Come mai questo nome signorina.. ' Guardò Per un attimo i documenti da me compilati precedentemente.
' Pisana..? Lei non è coreana'
Risposi con un cenno veloce per dire di no, dopo iniziai a spiegare che ero italiana ed la motivazione del mio nome d'arte parlando in coreano.
Tutti i giudici rimasero sconcertati, non pensavano che un'italiana potesse parlare il coreano così scorrevolmente.
Ma mentre era il momento in cui potevo far vedere il mio talento e tutto ciò che potevo fare un giudice di scatto si alzò e mi indicò dicendomi
'TU! TU SEI PERFETTA, UNA STRANIERA CHE PARLA COREANO CHE C'È DI MEGLIO!?? "
Lo guardai per dire 'coooooosa?'
Il giudice centrale fece la mia espressione e subito il collega gli sussurrò qualcosa all'orecchio, sinceramente io non capí subito, ma il giudice centrale disse 'ah okay okay va bene vediamo come se la cava, sembra forte la ragazza'
Cosa volevano intendere?
'ragazzina vieni con me, ora faremo di te qualcuno grazie ad un semplice giochetto! '
Mi prese dal braccio ed uscimmo dalla sala, e mi portò in una lunga macchina nera.
Quella frase mi fece paura..
Dovevo avere realmente paura?
Di che giochetto parlava, solitamente nel mio paese quando dicono così significa che ci vuole del sesso  in cambio di fama.
Ma io ero venuta per fare una strada ben diversa!
' Scusi se mi permetto.. Di cosa parla? '
Ero agitata e la mia voce tremava.
' Signorina non si preoccupi non le faremo niente, ora le spiego '
Molto gentilmente mi spiegò come stavano le cose.
Mi avrebbe portato in uno studio dove avrei fatto un gioco televisivo.
La cosa mi elettrizzava, ero da una parte felice ma dall'altra...
' Scusi ma la mia audizione?? '
Dissi io preoccupata
' Se supererai questo gioco sarei presa.'
Disse lui molto serio.
La presi come una sfida.
Il mio sogno era diventare idol e mai nessuno me l'avrebbe impedito.
Tanto meno uno stupido gioco televisivo.
Mi portarono in questo studio, con tanto di regista telecamere e microfoni ovunque, mi dissero di entrare nella porta che avevo dinanzi.
L'aprí come richiesto e mi ritrovai in un'altra stanza dalle pareti completamente bianche e una porta davanti a me color blu intenso.
La porta dietro di me si chiuse a chiave e sentii una voce che mi disse di entrare nella prossima stanza.
Vedevo telecamere quindi pensai che ero già in onda (?) o almeno credevo.
Chissà se qualcuno di famoso stava guardando questa trasmissione..
Appoggiai la mia mano sulla maniglia della porta avanti a me ed aprii.

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