28 Novembre 2010
Era una fredda serata di novembre, il cielo privo di nubi mostrava le sue stelle più brillanti e la luna illuminava la strada. Qualche auto passava di tanto in tanto, facendo scintillare la strada cosparsa da uno strato spesso e luccicante di ghiaccio. Ormai l'inverno era arrivato a Rosewood e ben presto la neve sarebbe comparsa, imbiancando tetti, strade e campi.
Non era tempo di uscire per Grace Barnes, una sola scivolata avrebbe compromesso la sua felicità e quella del marito, Jared Barnes. Grace preparò la cena, da lì a poco suo marito sarebbe rientrato dal lavoro.
Jared era il suo tutto. Nonostante fosse una donna di venticinque anni, l'aveva sposato dopo pochi anni di fidanzamento e insieme erano andati a vivere nella loro attuale casa.
Grace ascoltò le notizie del giorno dal notiziario, le previsioni del meteo prevedevano neve per una settimana e perciò distratta dalla notizia spostò immediatamente lo sguardo alla finestra per poi posarlo sull'orologio.
Le 19:50.
"Strano" pensò a voce alta e poi sorrise pensando suo marito al lavoro.
Non era semplice dedicarsi all'agricoltura e al bestiame ma il salario non era male e Jared amava il suo lavoro, mai una volta si era lamentato di alzarsi presto o di aver avuto una brutta giornataccia, questo la rendeva molto orgogliosa di suo marito. Presto però le cose sarebbero cambiate, con un figlio in arrivo le spese sarebbero aumentate notevolmente. Pappe, pannolini, scarpine, tutine e tutto ciò che aveva a che fare con un bebè, avevano un costo eccessivo, ma insieme avrebbero provveduto a tutto pur di avere il frutto del loro amore tra le braccia.
Grace si portò la mano sul ventre, accarezzò la sua rotondità e il piccolo scalciò.
Era certa che fosse un bel maschietto, sarebbe stato sano e forte come suo padre ma soprattutto meraviglioso come lui.
Stessi occhi, marroni scuri, stesso naso e bocca.
Lei e Jared non volevano sapere il sesso del nascituro perciò sarebbe stata tutta una sorpresa. Già lo era stata la scoperta della gravidanza e ora volevano pregustarsi tutta la gioia del momento del parto, dove finalmente avrebbero scoperto il sesso del loro bambino. Non era importante maschio o femmina ma che tutti loro stessero bene, soprattutto madre e creatura che in quel momento erano fragili.
La cena si stava raffreddando a vista d'occhio ma di Jared nemmeno l'ombra. Nessuna auto che passava era la sua, se ne sarebbe accorta dal fascio di luce che entrava dalla finestra, perciò iniziava a preoccuparsi realmente. Non aveva neanche lasciato un messaggio nella segreteria o chiamato al telefono fisso ma raramente capitava qualche minuto extra di lavoro e pensò che il marito era solamente oberato di lavoro e che non avesse un minuto di tempo per farle sapere del ritardo.
In quel momento però qualcuno bussò alla porta e Grace andò ad aprire, davanti a lei, un agente della polizia si prese il cappello tra le mani. Non aveva una bella cera in viso, gli occhi emanavano una strana tristezza e i baffi dell'uomo erano curvati verso il basso, in un sorriso forzato. Questa visione non le dava una bella sensazione, anzi non era mai capitato che un agente in servizio venisse a farle visita a casa. Lo stomaco era stretto, attorcigliato in un attimo dalla situazione, il cuore aveva accelerato i battiti e pure il bambino si era accorto dell'ansia che le era arrivata di colpo. Non smetteva di calciare e dovette accarezzare il pancione, come rassicurare il piccino.
<<È lei la signora Barnes?>> disse con voce seria.
<<Sì, sono io. È successo qualcosa?>>
<<Posso entrare in casa?>>
<<C-certo. Prego si accomodi pure nel salotto.>> Disse Grace chiudendo la porta d'ingresso alle sue spalle.
<<Mi dica pure agente. Sono preoccupata! >><<Vede mi è difficile trovare le parole. Non mi è mai capitata una situazione così dolorosa in vent'anni di servizio. Suo marito Jared, ha avuto un grave incidente sul lavoro... purtroppo è deceduto sul colpo. Le porgo le mie più sentite condoglianze.>>
Grace gridò e scoppiò a piangere. Non riusciva a capire se si trattava di un brutto incubo o della realtà ma il dolore fisico le faceva capire in quale dimensione si trovava. Il ventre e il cuore le dolevano, sembrava in procinto di partorire a causa di ciò che aveva appena udito ma per grazia non era così. Nel suo ventre c'era il suo bambino, non poteva perdere anche lui.
Il suo cuore invece era spezzato come un vetro in frantumi, in mille pezzi sparsi dove nessun tipo di "colla" reggeva per metterlo a posto. Morto, il suo cuore era morto come Jared.
Jared non avrebbe mai visto il suo piccolo nascere, muovere i suoi primi passi e sentito le sue prime parole, non avrebbe preso parte alla sua crescita né vederlo diventare uomo o donna.
Grace non si sarebbe svegliata con lui alla mattina, non avrebbero fatto l'amore come ultima volta e assaporato i baci più dolci. Le sue parole amorevoli non le avrebbe sentite più nemmeno le sue lettere, parole incise nella carta, non le avrebbe lette mai più.
Non avrebbero cresciuto il loro figlio, visto nascerne altri, adottato un cane o comprato un'automobile. Non avrebbero visto insieme la nascita di un nuovo giorno, i fiori sbocciare o il Sole tramontare. Non sarebbero invecchiati insieme e cresciuto i loro nipoti come avevano desiderato. Nessuna carezza, nessun "ti amo" sussurrato. Non esisteva più nulla di tutto questo.
Grace urlò più forte tenendosi il pancione come per proteggerlo nuovamente, cercando di tenerselo dentro per sempre, lontano da ogni male o pericolo. Tra tre mesi sarebbe nato, ma nulla sarebbe stato come prima. Ora era sola, lei e il suo piccino.
Grace si accasciò tra le braccia dell'agente, svenendo di punto in bianco.
Poche ore dopo, Grace si risvegliò in un letto d'ospedale. Aprì lentamente gli occhi, non riuscendo a distinguere dove si trovava né se quello che ricordava era realtà. C'era puzza di disinfettante ovunque, tanto da aumentarle la nausea che gli attanagliava lo bocca dello stomaco e al ricordo della morte di Jared, avvenuta poche ore prima. Diversi conati di vomito vennero soppressi, ricacciandoli giù da dove erano venuti.
Attorno al suo capezzale, i suoi famigliari in lacrime pronti a dargli sostegno. Tutti tranne lui.
<<Jared! Perché proprio tu. Perché a noi?!>> disse urlando tra le lacrime.
Jared era morto e con lui anche un pezzo di Grace.
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Non sei più sola
RomanceGrace è una giovane donna, che vive una felice situazione familiare con Jared. Aspettano un bambino che decideranno di chiamare Bryan. Un incidente ed una strana coincidenza nel suo percorso di vita le stravolgerà per sempre la sua esistenza. Questa...