Capitolo 16

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Ethan la portò al centro della pista tra le varie coppie che già danzavano a tempo di musica.

Le cinse la vita con un braccio e Grace le porse la mano destra, insieme iniziarono ad ondeggiare sulle note della dolce melodia. Le parole della canzone e le note della musica erano perfette, quasi messe lì apposta per il momento, solo per loro due.

<<Non te la cavi male, anzi dove hai imparato così bene?>> sorrise Ethan.

<<Adulatore.. sono una frana, è tanto che non ti pesto i piedi... sei tu bravo Ethan, conduci la danza solo tu.>>

Quella sensazione di vicinanza le faceva uno strano effetto, il braccio di lui stretto, il palmo bruciante contro la sua mano e il viso di Ethan a pochi centimetri dal suo.
Gli occhi di lui le penetravano fin dentro l'anima, quasi dentro il suo corpo, formandole piccoli sfarfallii nello stomaco.

<<Allora Ethan, ci conosciamo da pochi giorni e non mi hai mai raccontato di te...>> si voltò dall'altra parte con un cenno d'imbarazzo, sorpresa delle sue parole.

<<Mmm, dunque, sono nato a New York ma da cinque anni mi sono trasferito a Raleigh per lavoro. Ecco però le cose non sono andate molto bene lì e quindi cercando di qua e di là, ho trovato fortuna a Rosewood a quanto pare...>>

<<Ma la tua famiglia non ti ha aiutato?>>

<<La mia famiglia è benestante, io invece non sono attaccato al denaro ma ai valori fondamentali della vita, al lavoro, alla famiglia, all' amicizia e all'amore, non sopporto le bugie, le falsità anche se gira e rigira è la stessa cosa...Con questo non voglio dire che la mia famiglia non mi abbia aiutato, anzi ci sono molto legato. E tu?>>

Grace trattenne il respiro per qualche secondo, senza pensieri.
Non voleva raccontare ciò che la vita le aveva tolto, era troppo personale per sbandierarlo ai quattro venti anche se capiva che stava andando contro gli ideali di lui.

<<Ehm dunque, lavoro da ormai cinque anni al supermercato. Debra è sempre stata gentile con me e mi ha aiutata tanto, a volte è chiacchierona ma non punta a fare del male...>> rispose in difficoltà Grace.

<<La tua famiglia invece?>>

<<Oh, beh loro mi vogliono bene e sono modesti. Essendo figlia unica mi hanno riservato le loro attenzioni.>>

<<Wow, io ho tre sorelle minori e un fratello maggiore, insomma una grande famiglia.>>

<<Accipicchia, sarebbe stato un bel sogno avere un fratello o una sorella.>> sorrise debolmente lei.

La canzone che stavano ballando finì e cambiò, diventando troppo movimentata,
Grace fece cenno a Ethan di seguirla e insieme uscirono dalla piccola folla.

<<Ecco, ti presento Laurent. Laurent lui è il nostro rifornitore Ethan.>>

<<Piacere, gradisci un bicchiere di spumante?>>

<<Il piacere è tutto mio, certo lo prendo volentieri, grazie.>>

Laurent gli porse il bicchiere di spumante e lo fece tentennare contro il suo.

<<Conosci qualcuno in questa festicciola?>> chiese Laurent.

<<No a parte te, Debra e questa signorina.>>

Grace arrossì e abbassò lo sguardo sul pavimento e Laurent le fece l'occhiolino che riusciva a cogliere a malapena. Forse il suo amico aveva capito l'interessamento da parte di Ethan.

<<Bene, conosci pure tutti ma ti consiglio di tenere quella donnaccia lontana dalla tua vita.>> commentò Laurent indicando Cristine che ballava in modo provocante.

<<No, sinceramente non rientra tra i miei gusti. Troppo volgare, la mia donna deve essere solo mia e non sotto lo sguardo di tutti.>> ridacchiò Ethan e Grace e Laurent insieme a lui.

Debra si immischiò nella folla e la musica scemò fino a spegnersi del tutto.

<<Avanti prendete posto al tavolo, la cena verrà servita a breve!>>

Tutti i commensali si affrettarono a trovare sedie libere e anche Grace si mosse per soddisfare Ethan e Laurent per averli vicini entrambi.

<<Ecco qua, ho trovato tre posti!>> disse Grace indicando tre sedie libere.

Ethan la seguì immediatamente e poco dopo tutti furono al completo, pronti per cenare, in totale allegria.

Non sei più solaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora