Flashback: Sei anni prima
Erano passati tre mesi dalla morte di Jared e Grace passava dal letto al divano ogni santo giorno.
Il suo fisico era indebolito dal forte dolore della perdita ma anche dalla gravidanza, ormai prossima al parto.
Il suo pancione aumentava a vista d'occhio ma ormai il suo piccolo stava per venire alla luce. Si sentiva sempre più stanca, il bambino cominciava a pesare e il dolore del lutto cominciavano a gravare sulla sua schiena. Però le sarebbe mancato averlo dentro di sé, sentire suoi movimenti e calcetti ma la gioia di tenerlo tra le braccia era tutta un'altra cosa.
Come aveva promesso a Jared non avrebbe scoperto il sesso del bambino, doveva rimanere una sorpresa fino alla fine.
Il suo sesto senso di donna le diceva che era un maschio però poteva essere benissimo una femminuccia. Non poteva affidarsi alla sua idea, anche perché era convinta che la vita l'avrebbe tenuta stretta a suo marito e invece li avevano separati.Bruce aveva pitturato la stanza di giallo chiaro e aveva sistemato la culla, il fasciatoio e altre cianfrusaglie per il bebè.
Catherine aveva riempito i cassetti di tutine di vari colori e misure per i mesi a venire e aveva comprato tantissime scorte di pannolini, ciucci e cremine contro le irritazioni.Giselle invece aveva mandato Adam a portare alcuni giocattoli di Jared: un sonaglino, un cavallo a dondolo di legno bianco, diversi orsacchiotti e una copertina.
La suocera era chiusa nel suo dolore per poter uscire di casa, i rapporti erano diventati freddi e distanti ma Grace ne comprendeva i motivi.Sicuramente la nascita del suo bambino avrebbe riscaldato i cuori freddi di molti, compreso il suo e prendersi cura di lui l'avrebbe distratta dai pensieri o forse le avrebbe ricordato per sempre che Jared non era lì ad amarli come aveva sempre sognato.
La sua priorità era che il bambino stesse bene e il dottore glielo aveva confermato durante l'ultima visita.
Aveva ascoltato il battito del suo cuore e visto attraverso un monitor, il bebè succhiarsi il pollice.
Il dottore l'aveva congedata dandole appuntamento in sala parto e dopo una settimana le contrazioni erano più intense e frequenti.Come in quel momento, proprio una forte contrazione le mozzò il fiato.
Fece profondi respiri, come faceva spesso ma un'altra contrazione lacerò il suo ventre.Si piegò in due e a tentoni riuscì ad arrivare al telefono fisso mentre i fluidi della sua gravidanza le scorrevano lungo le gambe, fino a formare una pozza sotto i suoi piedi.
Compose in fretta il numero dei suoi genitori, sbagliando diverse volte e dopo vari tentativi imprecò per colpa del dolore.
Finalmente riuscì a calmarsi e dopo qualche secondo il padre rispose con tono preoccupato.<<Papà mi si sono rotte le acque!>> disse a denti stretti.
<<Resisti piccola mia, saremo lì tra due secondi.>> disse Bruce facendo cadere la comunicazione.
Grace si sedette sul pavimento freddo, con la cornetta ancora in mano, socchiuse gli occhi continuando a mantenere la respirazione regolare.
Contò mentalmente i secondi che mancavano all'arrivo dei genitori, pensò a Jared nella sua bara e al bambino che stava per conoscere. Presto, da lì a pochi minuti la sua vita sarebbe cambiata nuovamente.
Come aveva promesso, Bruce aprì la porta con le chiavi lasciate dalla figlia, seguito dalla moglie che subito corse a prendere il borsone mentre lui prese Grace sotto braccio e la aiutò a salire in macchina.
STAI LEGGENDO
Non sei più sola
RomanceGrace è una giovane donna, che vive una felice situazione familiare con Jared. Aspettano un bambino che decideranno di chiamare Bryan. Un incidente ed una strana coincidenza nel suo percorso di vita le stravolgerà per sempre la sua esistenza. Questa...