Capitolo 31

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Flashback: Dicembre sei anni prima

Jared era morto, il suo corpo immobile e la sua anima spenta, per sempre. Era pallido, senza un alito di vita, Grace voleva sperare che si risvegliasse da un momento all'altro e che con un sorriso dicesse ' è uno scherzo' ma invece la morte l'aveva reso freddo come il ghiaccio.

Grace si era abbandonata a sé stessa ma il suo bambino ancora dentro il pancione di ormai sette mesi, non si era arreso, pure in quel momento le faceva sapere che era dentro di lei, scalciando animatamente.

Nei primi giorni dopo la morte del marito, era stata ricoverata in ospedale per alcuni controlli perché Grace accusava delle contrazioni anticipate e i medici le avevano somministrato dei farmaci per non fare nascere prima il bambino.

Dopo essere stata dimessa Grace tornò nella sua casa, era vuota e silenziosa seppur lei non fosse mai sola.
I suoi genitori, amici, parenti e la comunità di Rosewood erano stretti nel suo dolore ma in realtà nessuno di loro poteva colmare la sua perdita.

Non era mai sola ma il suo sguardo era freddo come un iceberg così come il suo cuore, in frantumi come un pezzo di vetro gettato a terra.
Anche il suo corpo era dolente come se fosse stato percosso centinaia di volte, nessun livido ma i veri segni erano all'interno di esso.

Percorrere questi ricordi di giornate così orribili la riportarono alla realtà, nella stanza che aveva allestito come camera ardente per Jared, il giorno del funerale.

Avrebbero seppellito l'uomo che amava il pomeriggio stesso e separarsi per sempre da lui era una cosa davvero micidiale.
Lei con le sue misere forze aveva sistemato la stanza, pulendola da cima a fondo, disseminando candele ovunque, vasi di fiori e foto del marito sorridente.

Bruce a Adam, seguiti da altri uomini avevano posizionato la bara di Jared al centro del salone e sistemato numerose sedie di lato al feretro.

Prima di chiudere la bara, Grace aveva lavato e vestito il corpo dell' amato, senza l'aiuto della suocera Giselle e all'interno della cassa aveva posizionato una loro foto e una tutina da neonato accanto a Jared.
Aveva scelto quegli oggetti perché credeva che in qualunque posto esso si trovava, lui non avrebbe mai smesso di proteggere e amare la sua famiglia. Sarebbe stato per sempre accanto a loro, avrebbe stretto silenziosamente la mano della moglie mentre dava alla luce il loro bambino e avrebbe accompagnato il loro figlio nel lungo cammino della sua vita.

Giselle le si avvicinò, scossa da lacrime e con gli occhi arrossati di pianto di giorni interminabili.
La suocera abbracciò Grace, mise una mano sul ventre tondo della nuora e senza proferire parola baciò la guancia del figlio, sorretta dal marito, l'accompagnò a brevi passi alla sedia di fronte.

Grace le rivolse una rapida occhiata, i due suoceri erano consumati dal dolore, Giselle specialmente aveva perso la giovialitá di prima e sul suo viso ora pallido e magro erano comparse occhiaie e rughe profonde. Il volto di Adam era diventato più scarno ma si notava che preferiva non piangere lacrime davanti a tutti, era un uomo e padre di famiglia ed era comprensibile che voleva stare solo a "liberarsi" di quel dolore, in privato.

<<Condoglianze Grace.>> Rick Brown, il datore di lavoro di Jared era d'innanzi a lei, Grace abbassò lo sguardo, a disagio.

<<Grazie Rick, sono felice che tu sia passato a dare l'ultimo saluto a Jared.>> disse con voce impastata la giovane vedova.

<<Jared era una persona con il cuore d'oro, amava la fattoria molto più di me, era puntuale, gentile e pieno di energia. Come quel maledetto giorno, è stato terribile Grace, vederlo lì e non poterci fare nulla. Ti aiuterò come meglio posso, te lo prometto. Lo devo a Jared, a te e a vostro figlio...>>

<<Grace deve riuscire a rialzarsi da sola, ora con la morte di Jared e l'arrivo del bambino deve farsi forza. Deve trovarsi un lavoro e un nuovo partito.>> s'immischiò zia Katie.

Grace le rivolse uno sguardo penetrante e le puntò il dito contro, visibilmente infuriata da quel commento sgradevole.

<<Ti pare una cosa da dire davanti a tuo nipote in una cassa da morto, davanti a sua moglie e alla sua famiglia?! Sai zia Katie, ora capisco perché sei zitella... sei una vipera e per giunta decido io cosa farmene della mia vita!>>

<<Calma figliola mia, non è facile, per niente al mondo lo è. Zia Katie ci tiene a te e al tuo bebè, l'ha detto per il tuo bene.>> la calmò Bruce, toccandole i capelli.

<<Sì è vero, poteva evitare di dirmi certe cose, non è il luogo adatto, comprendo la sua opinione ma non la condivido... pure io l'ho insultata senza pensarci. Scusa zia Katie, sono mortificata, è la situazione ma io non intendo ricominciare la mia vita da capo.>>

La donna annuì affranta dallo screzio, si aggiustò gli occhiali che le cadevano sul naso e si diresse verso una sedia poco distante.
Ormai il salone era gremito di persone che mormoravano parole di conforto alla famiglia Barnes e a Grace, oppure, rivolgevano preghiere silenziose.

<<Grace è ora di andare...>> disse Adam poggiandole una mano sulla spalla.

Grace si avvicinò alla bara e osservò il marito, prese le sue mani e mormorò, <<Ci rivedremo un giorno amore mio!>>, poi si lasciò sfuggire diverse lacrime e si morse il labbro per non piangere a dirotto. Voleva tanto impedire a quelli presenti di portarlo via dalla sua vita ma non poteva.

In pochi minuti chiusero la bara e suo padre, suo suocero e altri due uomini la trasportarono al di fuori, per il suo ultimo viaggio, sul carro funebre.
Tutte le persone presenti si avviarono in auto al cimitero di Rosewood, dove si celebrava il funerale.
Ad attenderli il reverendo della piccola cittadina che subito si mise vicino alla buca, il luogo del riposo eterno di Jared.

<<Condoglianze signora Barnes, sono terribilmente dispiaciuto per la sua tragica perdita.>>

<<Grazie reverendo.>> rispose tristemente Grace.

La celebrazione ebbe inizio e dopo diversi minuti il reverendo fece cenno a Grace di avvicinarsi.
Lei si avviò vicino alla bara del marito e toccandosi il pancione, per farsi forza prese parola.

<<Grazie per essere venuti qui a dare l'ultimo saluto a Jared e sostenerci in questo momento così orribile e tragico. Penso che se fosse ancora in vita sarebbe felice di vedervi tutti quanti ma sono convinta che ovunque lui sia, vicino a Dio, lui ne sarebbe altrettanto felice. Sono più che sicura che ci stia guardando da lassù...
Io ho speso tutte le mie lacrime che avevo in corpo, altrettanto con le parole ma devo essere forte. Ci vorranno mesi, anni, non so. Io ce la devo fare, per Jared, per me e per lui. Era il suo desiderio e intendo realizzarlo comunque.>> concluse Grace indicando il suo ventre gonfio.

Dopo le sue parole cominciarono a calare la bara dentro la profonda buca e lei, chinandosi , prese dalla montagnola a lato una manciata di terra, con l'altra mano invece stringeva una bellissima rosa rossa, come tutti i partecipanti, aspettò che l'operazione fu finita e lanciò la terra e il fiore sulla cassa, piangendo in silenzio.

<<Addio amore mio.>> mormorò a bassa voce.

Non sei più solaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora