Capitolo 13

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Aveva pensato a sufficienza, dopo aver salutato Allison sulla soglia della porta e aveva deciso ciò che era meglio per tutti.

Per lei che era ancora legata a Jared e al dolore della sua perdita, a Bryan, che non meritava di soffrire per le scelte di sua madre; per Giselle e Adam, per lo stesso motivo e infine per Ethan, se davvero interessato, non voleva deluderlo.

L'unica felice sarebbe stata Allison, perché anche lei teneva sulle spalle un destino simile al suo o forse avrebbe fatto il diavolo a quattro per la mancata opportunità. Decise che Allison si sarebbe arrabbiata e pure tanto ma comunque in testa aveva le sue motivazioni più che valide.

La voglia di ricominciare ma la paura di deludere tutte quelle persone.

Prese quel maledetto bigliettino, lo stropicciò e infine lo gettò nella pattumiera. Era la decisione migliore che avesse preso mai nella sua vita, forse avrebbe dovuto stracciarlo in mille pezzettini ma in fondo poco le sarebbe importante.

O forse non era così?

Ethan se ne sarebbe fatto una ragione, in fondo era un bell'uomo, giovane e apparentemente bravo.

Lei non poteva comportarsi come una ragazzina alla prima cotta.
Era una giovane madre vedova, piena di responsabilità e non voleva prendersene altre soprattutto infondere delusione e false speranze in altre persone.

Aprì la cassettiera in camera sua, frugando tra le variopinte stoffe delle sue maglie e vi trovò numerose lettere sul fondo, tutte di Jared.

Erano datate 14 marzo, il giorno del compleanno di Grace e accompagnate da un regalo. L'ultima era stata scritta il 14 marzo 2010 e Jared le aveva regalato una collanina con un angioletto in argento.

Sfiorò con la punta delle dita il piccolo pendente e appoggiò la busta sul copriletto.

Dopo cena l'avrebbe letta per l'ennesima volta, dato che erano le uniche cose a darle conforto.

***
Dopo aver messo Bryan nel suo lettino, Grace andò a coricarsi nel suo appena lo vide addormentarsi profondamente.

Si infilò il pigiama e alzò le pesanti coperte, coprendosi fino alla testa, colta da brividi di freddo. Anche se le sembrava soffocare, ogni volta che faceva così, lo amava fare. Il tepore delle coperte era come un corpo di una persona a fianco a sé.

Dopo aver preso controllo della sua temperatura corporea accese l'abat jour sul comodino affianco.

Tastò i cuscini alla ricerca della busta e la ritrovò a pochi centimetri dal viso.
Dopo quel trambusto per riscaldarsi, la busta si era spostata da dove l'aveva appoggiata.

Accarezzò con cura la carta della busta e si mise ad osservare i dettagli della scrittura di Jared. Ormai ne conosceva a memoria ogni singola venatura della carta, ogni macchia d'inchiostro o sbavatura della penna.

Sul davanti della busta, Jared aveva scritto in corsivo ordinato "Per Grace", marcando la lettera G, controllò anche all'interno e notò il calco sulla carta.

Estrasse la lettera, ripiegata all'interno e scritta in modo curato, come solo Jared sapeva fare. Annusò il foglio alla ricerca del profumo di lui ma sentì solo odore di carta e inchiostro. Ormai la carta aveva assorbito pure il profumo della pelle di Jared, facendo mancare anche quel ricordo "materiale".

Ispirò l'odore, che trovava gradevole e infine baciò le parole incise per sempre in quel pezzo di carta.

Immaginò l'espressione corrucciata del marito intento a trovare frasi nuove da dedicarle.
Incominciò a leggere , ormai sapendo tutto a memoria, se l'avessero interroga tata avrebbe preso la lode certamente.

" 14 marzo 2010
Cara Grace,
tantissimi auguri di buon compleanno amore della mia vita.

In questo giorno così bello, fiorisci con i tuoi venticinque anni e te ne auguro altri cento, tanto sarai sempre il mio fiore preferito, l'unico che coglierei con le mie mani e coltiverei con amore e passione.

Lo sai amore mio, con le parole non sono bravo, per di più scriverle, rendendole indelebili sulla carta, purtroppo ancora meno.

Ho scritto e riscritto una decina di volte, gettando le brutte copie nel camino. Ormai la causa della deforestazione, sono io!

Scherzi a parte, ti ho regalato una collanina in argento.
L' angioletto è perfetto per te, per proteggerti sempre quando io sarò fuori casa o per portarti consiglio.

Spero sia tutto di tuo gradimento, sia questa banale lettera sia come regalo.

Io sono la tua vita e tu la mia, senza te non vivrei.

Ed eccomi giunto alla fine di questa lettera, come ti ho detto ero a corto di frasi ma ti auguro un felice compleanno.

Alla prossima lettera, ti amo!

Il tuo marito combina guai.

Ps: Ho un desiderio da farmi esaudire da te, in questi mesi a venire. Solo quando leggerai te lo dirò! "

Grace si asciugò alcune lacrime con il dorso della mano, la sua ultima lettera e poi nessun'altra.

Lei era sola con il suo bambino ma non del tutto, nell'altra stanza il bidone conteneva un bigliettino.

Era perennemente nel regno degli indecisi il suo pensiero!

Si alzò e la debole argentea lunare, che filtrava dalle tapparelle illuminò il suo ciondolo.

Infine prese il biglietto dalla pattumiera e salvò il numero di Ethan nel telefono. Ebbe la forza di farlo e ne fu in parte orgogliosa.

Non sei più solaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora