Il cucciolo

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Iniziò un altro giorno. Ormai Taylor era abituata, non aveva più bisogno di Slate che la venisse a svegliare. Si alzava presto, si vestiva e si metteva subito a lavoro. Non lo mostrava ma Slate era soddisfatto del lavoro che lei compiva, ogni tanto le faceva notare delle piccole distrazioni giusto per non farle montare la testa.

L'atmosfera in chiesa durante il lavoro era imbarazzante, nessuno dei due parlava o emetteva suoni. 'Taylor.'. Lei lo guardò e lui continuò 'Dicevi... che eri una cantante. Sbaglio?'

'No non sbaglia.' rispose lei incuriosita dall'affermazione.

'Canteresti qualcosa per riempire questo silenzio? Qualcosa di tuo.' domandò lui.

Taylor era felice, non era come avere un pubblico urlante ma le era stato concesso di usare il suo modo di sfogarsi per intrattenere l'Alpha. Iniziò a cantare sorridendo e per un pò Slate chiuse gli occhi rilassandosi. Sentirono qualcuno bussare e Taylor smise all'improvviso di cantare. Slate diede il permesso di entrare e alle porte si presentò un licantropo che avanzò fino all'altare inchinandosi.

'Spero per te che sia urgente.' disse Slate con freddezza.

'Signore, c'é stato un assalto alla centrale idroelettrica. Al villaggio manca l'elettricità e-' venne subito interrotto dal ruggito dell'Alpha.

'COSA?!' si diresse verso l'uscita arrabbiato senza dire una parola, seguito dal suo licantropo. 'Rimani qui! Vado da solo.'

Sentendo quelle parole Taylor si preoccupò 'Come? Va da solo? Morirà!'

Il licantropo scosse la testa e rispose 'No, non lui... porterà morte, ma non morirà. Verrà versato del sangue, ma non il suo...'

Slate era talmente furioso che neanche Sef, vedendolo, non osò avvicinarsi. Andò a passo veloce fino alla centrale... trovò alcuni licantropi letteralmente massacrati, lacerati e a pezzi. Si soffermò a guardarli e capì che un vampiro non avrebbe mai avuto una forza tale da uccidere dei licantropi in quel modo. Drizzò le orecchie e ascoltò ogni minimo rumore, annusò l'aria e avanzò lentamente. Trovava solo i cadaveri dei licantropi appartenenti al suo branco.

'(Dove sono gli umani?)' pensò. Era tutto stranamente silenzioso, solo il rumore dell'acqua spezzava quel silenzio inquietante. Quando raggiunse l'entrata trovò la porta, blindata e rinforzata, aperta in due e presentavano segni di graffi e pugni ovunque. Guardò attentamente le traccie e ipotizzò che chiunque o qualunque cosa fosse stato non era vampiro.

Passò attraverso la porta e continuò a camminare. Non c'era alcun rumore, l'interno era spaventosamente silenzioso. Decise di continuare a cercare i sopravvissuti umani, ormai sapeva già che i suoi licantropi erano già morti. Camminò lentamente per alcuni minuti fino a raggiungere le turbine, una sola era attiva, l'altra era seriamente danneggiata. Prima di continuare a camminare, sentì i singhiozzi di un bambino.

Istintivamente Slate drizzò le orecchie e lo cercò. Lo trovò sotto le scale rannicchiato che piangeva. 'Va tutto bene, va tutto bene... vieni qui.'

Il bambino esitò parecchio prima di afferragli la mano e rialzarsi. 'Dimmi bambino, hai visto cosa é successo?'

'U-un mostro... un mostro é venuto qui e... e...' non riuscì a finire la frase che si rimise a piangere.

'Capisco... vieni, andiamo via. Questo non é un posto per bambini. Già... io ho vietato bambini qui dentro.' Slate lo prese per i capelli e dopo un possente ruggito lo lanciò contro la turbina, uccidendolo all'istante. Dopo qualche secondo di silenzio si sentì una risata. Slate alzò lo sguardo e sulla ringhiera della passerella sopra di lui c'erano loro: Celendine e il Conte.

Il suo territorio di caccia #wattys2018 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora