Strelitzia

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1498 d.C.

Papa Alessandro VI sedeva nelle sue camere, preoccupato. Guardava il camino sperando di intravedere qualcosa nel fuoco. Era notte fonda, il Papa non aspettava nessuno se non un certo sacerdote. Qualcuno bussò alla porta ed entrò.

'Sua Santità?'

Il Papa si voltò 'Si? É andato tutto bene?'

Il sacerdote gli si avvicinò e sussurrò 'Le accuse di Giovanni Sforza sono cadute. Sua figlia Lucrezia ha divorziato e il nome dei Borgia é salvo.'

'Bene... bene...' disse guardando il camino 'E il bambino?'

'É appena nata. Verrà nascosta al mondo.'

'Nata?'

Il sacerdote annuì 'Si, é una femmina.'

Alessandro VI sospirò 'Bene... c'é altro?'

'É... é una bambina particolare. Ha la pelle scura e gli occhi gialli...'

Il Papa sussultò 'Non dirmi che... é una vampira?'

'Temo di si... pare che non nascano solo da un morso, ma anche da... gravi peccati... commessi in Terra Santa. Santità, é vero? Ha realmente avuto rapporti con... Lucrezia? Sua figlia?'

Alessandro VI non rispose alla domanda 'Portatela al Priorato del Sole, che venga uccisa. Dio perdoni i miei peccati...'

'Santità! Vuole macchiarsi del sangue di sua figlia? Vuole commettere un altro peccato?'

Il Papa rimase in silenzio, sempre più spaventato dalla situazione in cui si trovava 'Portatela al Priorato del Sole... che la custodiscano.'

Il sacerdote annuì per niente convinto e uscì dalle stanze del Papa. Quella stessa notte il sacerdote prese la bambina e, senza destare sospetti, si avviò ad una convento. Bussò alla porta e chiese al frate portinaio di essere "illuminato dal sole". Il frate lo fece entrare e lo accompagnò in una stanza dove lo attendevano alcuni uomini.

'Il Papa vi manda un compito di alta priorità.' mostrò la bambina 'Proteggetela.'

Gli uomini presero la bambina e la guardarono. In un primo momento non si accorsero di nulla, poi però notarono gli occhi e sussultarono 'Cosa?! É una vampira!'

'Ed é anche il frutto di un peccato commesso dal Papa. Vuole la bambina sana e salva, questi sono gli ordini.'

Gli uomini del Priorato del Sole erano dediti allo sterminio di esseri viventi nemici del loro Dio. Accettare una vampira tra loro era un'eresia, ma gli ordini erano chiari. Avrebbero tenuto la bambina e l'avrebbero studiata come una cavia da laboratorio. La bambina crebbe con il nome di Strelitzia, nome che veniva da un fiore usato come fiore reciso. Strelitzia crebbe con il Priorato del Sole, non faceva altro che leggere libri su libri, non era importante che genere fosse. Ignorava la sua natura vampiresca, mangiava e beveva come tutti gli umani, non risentiva dei raggi solari. Non aveva bisogno di sangue per sopravvivere, eppure i suoi denti e la sua forza disumana ne erano la prova. Strelitzia amava leggere e un giorno venne a sapere la verità. Era ancora una bambina quando accadde, correva per i corridoi e si fermò dietro la porta della sala riunioni del Priorato.

Il suo territorio di caccia #wattys2018 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora