Rivoluzione

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Taylor si svegliò al solito orario, si preparò e andò, come al solito, davanti al trono dove Slate era solito farsi trovare. Quel giorno però lui non era lì. Taylor non ci fece molto caso, iniziò comunque le pulizie pensando che Slate sarebbe arrivato a momenti. La mattina passò ma l'Alpha non si fece vedere, Taylor finì di pulire. Tornò in camera sua ma dalla sua stanza sentì un suono venire dalla camera di Slate. Si avvicinò e origliò: stava russando.

Taylor trattenne una risata e tornò in camera. Arrivò l'ora di pranzo ma Slate stava ancora dormendo. Lei andò alla porta e bussò piano 'Padrone? Padrone?'

Slate non accennava a svegliarsi, così Taylor aprì lentamente la porta ed entrò chiamandolo ancora. Lo vide nella sua forma da licantropo coricato sul suo letto. Si avvicinò chiamandolo e si sedette gentilmente accanto a lui, si avvicinò lentamente al suo orecchio e lo chiamò ancora. Slate sospirò e aprì un occhio guardandola.

'Buongiorno padrone.'

'Chi ti ha dato il...' sbadigliò '...il permesso di entrare?'

'É l'ora di pranzo e lei sta ancora dormendo.' sorrise lei.

'Ora di pranzo... (di già?). Va bene, sono sveglio...'

Taylor gli accarezzò la testa e incrociò il suo sguardo 'Visti da così vicini non fanno paura.'

'Ecco perché tengo tutti lontani.'

'Anche me?'

Slate non seppe come risponderle. Il sorriso di lei gli impediva di essere freddo, lei lo scioglieva. Il silenzio fu così lungo che Taylor avanzò lentamente e baciò il muso del licantropo. Lui chiuse gli occhi e si lasciò andare accarezzandole il volto. Un lungo bacio fra i due. Taylor si staccò lentamente e lo guardò sorridendo.

'Tu... mi baci. Nonostante abbia l'aspetto di un mostro. Non ti disgusta? Non ti spaventi?'

Lei rispose 'Credo di essermi innamorata... ma non del suo aspetto.'

Ancora una volta Slate rimase senza parole. Si alzò dicendo di avere fame, uscì dalla stanza senza guardarsi indietro. Taylor lo trovò buffo e lo seguì fino alla sala da pranzo. Come ogni giorno venne loro portato il pranzo, Slate evitava gli occhi di lei mentre lei non riusciva a distogliere lo sguardo da lui. Sef arrivò di fretta e chiamò Slate allarmato.

'Slate! Abbiamo un problema!'

L'Alpha guardò il suo Beta e lo seguì. Kan era all'uscita della chiesa ma senza il suo Beta Jay, il fratello gemello di Kan.

'Cosa é successo?' domandò Slate con tono severo.

'Hanno preso mio fratello!' esclamò Kan 'Volevano me... volevano me! Ma hanno sbagliato e... hanno preso mio fratello!'

Dei rumori attirarono la loro attenzione, venivano dall'estesno del villaggio. Slate e Sef corsero a vedere e ciò che videro fece loro capire che tutto stava per finire... quattro Avsky incatenati fra loro e un esercito di vampiri, si stavano avvicinando pronti alla battaglia. Slate pensò subito all'unica e possibile colpevole, diede la colpa a Celendine. Ringhiò e ululò per iniziare l'evacuazione.

'Slate? Dobbiamo migrare...?'

'Siamo costretti! La Comunità é in pericolo. Sef, guida gli umani lontani da qui. Porta con te Taylor e tutti i licantropi.'

Sef lo guardò preoccupato 'E tu? Che farai...?'

Slate lo guardò 'Adempio ai miei compiti da Alpha. Kan! Tu rimarrai con me. Daremo il tempo che serve per farli scappare.'

Il suo territorio di caccia #wattys2018 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora