Padrona e servo

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37 anni prima

Silenzio, l'unica cosa che si sente nel castello é il respiro leggero di un uomo. É leggero ma allo stesso tempo pieno di ansia e paura. L'uomo era nascosto in un armadio, ogni tanto dava una sbirciata fuori.

'Dio ti prego...' sussurrò 'Proteggimi tu da questo pericolo, salvami, ti prego...'

Dal corridoio si sentirono dei passi e l'uomo si fece piccolo nell'angolo del suo nascondiglio. Un licantropo cieco stava lentamente camminando a quattro zampe, annusava in giro e cercava di percepire i rumori più piccoli. Un momento di silenzio che sembrava durare in eterno. Il licantropo aprì l'armadio e afferrò l'uomo, trascinandolo con sé. Lo portò ad una sala dove tredici Conti osservarono l'operato del licantropo. Erano tutti molto compiaciuti.

'Come potete vedere, un licantropo può sopravvivere alla luce del sole. Può trovare la propria preda anche senza la vista, l'olfatto o l'udito.'

Un Conte annuì sorridendo 'E dicci, Celendine, come vorresti impiegarlo?'

Celendine sorrise e guardò il licantropo, usò i suoi poteri e gli restituì la vista. 'Impiegarlo? No... lui é il primo di una nuova razza, l'originale, il migliore e il futuro Signore dei licantropi.'

Ci fu un attimo di sgomento fra i Conti 'Intendi... creare altri licantropi?'

'Non io.' rispose Celendine 'Lo farà lui, Slate.'. Slate assunse la sua forma umana e si inginocchiò al cospetto di Celendine, allora solo una dei tredici Conti. Lei gli accarezzò la testa sorridendo. 'Può creare altri licantropi solo mordendoli, come noi vampiri. Chi viene morso da lui diventa un licantropo pericoloso, ma mai quanto l'originale. Anche questi licantropi potranno trasformare gli umani, nessuno però é in grado di fronteggiare Slate.'

'Sai cosa succederebbe se questi... cani dovessero rivoltarsi, vero?'

Celendine sorrise e li rassicurò 'Nulla da temere. Mi fido di Slate, lui mi appartiene. Lui é mio. E poi neanche un esercito di licantropi potrebbe opporsi a lui.'

I Conti erano parecchio titubanti a riguardo 'Dovremo parlare con le altre Case. Potrebbero non essere d'accordo.'

'Certamente. Gli ordini delle Case sono leggi.'

Celendine e Slate si congedarono e uscirono dal castello. Slate guardò la ragazzina ma non disse una parola, guardava avanti e poi lei. Gli sguardi di lui venivano percepiti.

'Cosa ti turba, mio giovane Alpha?'

'Non sono ancora un Alpha.'

Lei sorrise 'Hai detto bene, non ancora. Riuscirai a vendicarti a tempo debito, non affrettare le cose.'

'Sto aspettando da otto anni, sono pronto per ucciderli.'

Celendine lo fermò e lo guardò seriamente 'Devi seguire il piano. Ho grandi progetti per te ma devi saper aspettare. Fidati di me, Slate.'. Lui sospirò e annuì senza ribattere. 'Sorridi mio Alpha. Ho qualcosa per te: lo abbiamo trovato.'

Slate la guardò incredulo 'Cosa... davvero? É ancora vivo?'

Lei annuì 'Si lo é. Lo hanno trovato ferito vicino le fognature. Non gli é stato fatto alcun male, come richiesto da te.'

Il suo territorio di caccia #wattys2018 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora