Capitolo 6

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ALANA

Quante probabilità ci sono che in una città di 2,244 milioni di abitanti incontri l'uomo che invano hai cercato di dimenticare? Lo stesso uomo che ti ha letteralmente stravolto la vita e che non vedi da un anno? Quello per cui hai lottato e sperato? Be', non so quante diavolo di probabilità ci sono, ma so che è bastato uno stupido party per incontrarlo e qualche bicchiere di troppo per finire avvinghiata a lui in un bagno delle donne. Dio.

Mi porto una mano agli occhi e sospiro sommessamente. Sento le sue mani ancora su di me, le sue labbra sulle mie e il suo odore sulla pelle nonostante sia stata diversi minuti sotto la doccia una volta rientrata in casa. E non voglio. Non voglio sentire stralci di lui sul mio corpo, non voglio sentire dentro di me desiderio e strazio. Eppure è quello che provo, è quello che sento.

Non sono riuscita a respingerlo come mi ero assicurata di fare semmai lo avessi incontrato, e questo mi fa rabbia. È bastato sentire la sua lingua sulle mie labbra per mandarmi fuori di testa, per farmi bruciare la pelle, ma non capiterà un'altra volta. Crede che tutto si riduca in desideri e istinti? Che tutto possa risolversi così, che si possa dimenticare? No. Mark pretende che tutti gli stiano dietro. Lui sa parlare, sa guardare, sa persuadere. È un lato di lui che mi ha sempre attratto, affascinato, e non posso negarlo.

Ma ora è diverso. Ho già perso con lui, mi sono lasciata imbrogliare già una volta. Adesso non sono più così tanto ingenua. Grazie al cielo non dovrò più rivederlo. E poi c'è quel Jared... Cielo, quell'uomo per quanto insopportabile, ha una capacità incredibile di attirare l'attenzione e capovolgere ogni cosa. È stato in grado di farmi desistere dal ritornarmene subito a casa una volta ricomparsa in sala dalla toilette. E lo ammetto, l'ho fatto un po' anche per dispetto a Mark. Come se niente fosse accaduto, lui è ritornato tranquillamente dalla sua compagna a chiacchierare e ridere. Se poteva farlo lui, non vedo perché non potevo divertirmi anch'io alla faccia sua. Così ho fatto il possibile per fargliela pagare. Sono stata spontanea, spiritosa e ridevo ad ogni battuta fatta da Jared. E lui era chiaramente contento di questo. Per tutta la sera non ha fatto altro che inserirmi in conversazioni con altri invitati chiedendomi pareri e pensieri, e accertandosi quasi ogni cinque minuti se avessi bisogno di qualcosa. È stato attento e premuroso anche se spesso e volentieri mi ha guardata in modo accattivante che lasciava poca immaginazione a quello che gli passava per la testa. Alla fine devo ammettere di essermi divertita in sua presenza. Con lui è impossibile annoiarsi, un attimo prima è l'uomo serio e dispotico, quasi antipatico, l'attimo dopo l'uomo d'affari, e poi ancora, quando meno te lo aspetti, ti spiazza con battute e osservazioni così precise e dettagliate da farti imbarazzare inevitabilmente. Man mano mi sono sciolta in sua compagnia e si è creata un'affinità interessante tra noi due anche se ci eravamo conosciuti qualche ora prima. Non sono riuscita a rifiutare il suo invito a colazione questa mattina.

"Come credi sia arrivato fino a qui se non per la mia audacia e sfrontatezza? Non accetto un no come risposta", queste sono state le sue parole al mio vano tentativo di rifiutare il suo invito. Aggiungendo un "E meglio per te se ti metti qualcosa di più accollato domani se non vuoi che ti salti addosso davanti a cappuccino e croissant, Miss Smoll", mentre osservava con tutta tranquillità e senza imbarazzo la mia scollatura. Incredibile.

Il bussare alla porta della mia camera mi fa riemergere dall'abisso di pensieri. «S-si?»

«Alana? Posso entrare?»

Mi sposto qualche ciocca di capelli dal viso e mi metto a sedere con le spalle posate alla testiera del letto. «C-certo papà.»

Dopo qualche istante lo vedo fare capolino. «Ma come, sei ancora a letto? Jared ha chiamato e sta arrivando. Non sapevo avessi appuntamento con lui oggi.»

Sconvolgenti Scoperte (Spin off) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora