EPILOGO

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Mark

Una volta ho letto da qualche parte che un uomo non smette mai di evolversi, di cambiare e ho sempre creduto che fossero tutte cazzate scritte per acchiappare quei lettori dall'animo debole, quegli uomini che avevano bisogno di una spinta in più per sentirsi motivati a fare il fatidico passo più lungo della gamba. Be', io non ho mai creduto a questo perché alla fine pensavo di avere esattamente tutto quello che mi serviva dalla vita. Tutto eccetto quello che non si poteva comprare, ovvio. Ma quello era tutto un altro discorso, un argomento dal quale mi tenevo a debita distanza perché troppo complicato da capire e gestire.

Ma poi ti ritrovi in una nuova città, con un nuovo lavoro, la giusta compagnia e i giusti profitti. Credi che la tua vita non possa andare in modo migliore di così, almeno fino a quando non ti ritrovi faccia a faccia con chi ti eri lasciato volutamente alle spalle.

Difficilmente lascio che gli altri mi complichino la vita, solitamente tendo ad eliminare i problemi piuttosto che affrontarli, ma la donna dallo sguardo da gatta felina e dai capelli ricci voluminosi, non è una che si può eliminare tanto facilmente. Soprattutto quando ti entra nella testa in maniera del tutto spropositata e invadente.

Alana Smoll ha sempre avuto una certa dose di attrazione sia mentale che fisica per me, facile da subire ma molto difficile da ignorare e mettere da parte in un secondo momento. Ed è esattamente per questo che un anno fa ho deciso di lasciarmi indietro lei come tutto il resto, per ricominciare.

Non è servito. Non è servito perché a volte la vita è ancora più meschina di quanto possa esserlo tu e ti mette sul cammino cose che credevi ormai passate, andate insieme al tempo, rimettendo tutto in discussione. E Alana Smoll ha messo molto in discussione. Ha messo scompiglio tutto intorno, persino dentro di me.

Sono cresciuto molto in fetta e ogni giorno ho creduto sempre di più di essere nato per essere devoto solo al lavoro. Ne ho fatti di sbagli nella mia vita, ne ho perse di cose, ma altrettante ne ho guadagnate. Ho lottato per avere il giusto rispetto, per essere un uomo di cui la gente potesse parlarne solo con orgoglio e onore, e alla fine così è stato. Era tutto a mio desiderio e scopo, almeno per quanto riguarda il lato lavorativo. Per il resto invece, sono stato cieco per la maggior parte degli anni, un po' perché l'ho voluto, un po' perché mi è stata concessa ombra e oscurità.

Ora mi è tutto chiaro sì, ma anche se sono trascorsi dei mesi faccio ancora fatica a tenere tutto a bada nonostante Alana mi dica che devo smetterla di pensare alla vita come un qualcosa da tenere sotto controllo. Ma io lo so, e anche lei come mio padre, mia madre e tutti quelli che mi circondano, che non vado molto d'accordo con le regole e i consigli.

Un leggero bussare alla porta del mio studio mi riporta alla realtà.

«Si può?» Alana fa capolino e mi osserva con un sorriso sulla soglia. Mi perdo qualche istante nel suo sguardo così chiaro e sereno che dopo tutto questo tempo ancora stento a crederci che è tutto per me.

«Certo, desideravi qualcosa?» Tolgo da mezzo delle carte e le sistemo nel cassetto della scrivania.

«Uhm...» varca la soglia e si chiude piano la porta alle spalle prima di voltarsi verso di me e sorridermi sorniona. «Desidero molte cose in verità.» Si morde le labbra e io mi godo la scena lasciandomi andare comodo contro lo schienale in pelle della mia sedia girevole. Fa un certo effetto vederla gironzolare per casa mia, sentire la sua presenza così tanto forte invadere ogni stanza. Alana quando c'è, quando riempie ogni cosa, il suo sapore è forte e deciso.

«Ad esempio?» mormoro, senza staccare i miei occhi da suoi. «Prova a dirmene qualcuna, vediamo che posso fare.» Sorrido e lei ricambia mentre si avvicina alla scrivania.

Sconvolgenti Scoperte (Spin off) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora