Capitolo 6

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In meno di dieci ore conoscevo tutto di lui. Dalla vittoria ad Xfactor al nuovo tour che sarebbe iniziato a breve. Avevo fatto così tante ricerche che quasi temevo di saperne più io che lui.
Che felicità.
E, cosa ancora piu strana, mossa da una sorta di irrefrenabile curiosità avevo persino ascoltato alcuni brani. Per quanto mi costasse ammetterlo mi erano piaciuti, aveva una voce particolare e spesso delicata.
Armata di cuffie alle orecchie e computer iniziai a buttar giù qualche riga, giusto per non restare indietro.
Ammettilo Helena, hai solo paura che lui possa chiederti di vedere come porti avanti il lavoro.
E come darmi torto? Si era comportato da stronzo e il fatto che avesse deciso di darmi una possibilità non significava che avrebbe smesso di trattarmi così.
Stanca e assonnata persi del tutto la cognizione del tempo addormentandomi con la testa sulla tastiera del PC. Fu una vibrazione insistente vicina alla mia testa a svegliarmi. Che diavolo è? Ci misi qualche secondo a capire che quel suono fastidioso proveniva dal cellulare sul quale compariva il nome di Marta.
Sbadigliando risposi "Pronto?"
"Helena ma dove ti sei cacciata? Dovevi essere qui mezz'ora fa."
Mi alzai di scatto e spaventanta  gettai un'occhiata all'orologio sulla parete.
Le 9.30.
No, non poteva essere vero.
"Ei ci sei?" Non riuscivo a spiccicare parola, speravo solo fosse un incubo;
lavorare fino a notte fonda non era stata un'ottima idea, questo era chiaro.
"Sisisisi, arrivo" Interruppi la chiamata  imprecando e schizzando sotto la doccia.
Correndo come una matta riuscii ad arrivare lì in venti minuti, avevo il fiatone, il cuore a mille e il terrore di guardarmi allo specchio. Superai la porta girevole sperando con tutto il cuore che Marco non si accorgesse del ritardo.
"Quasi un'ora di ritardo. Così mi rendi il compito di mandarti via ancora più facile."
Come non detto. Adesso mi licenzia.
Poggiato allo stipite della porta mi guardava con il solito ghigno compiaciuto, picchiettando con il dito sul suo orologio. Indossava una semplice maglia nera e un pantalone della tuta grigio. Perché stava schifosamente bene anche così? Io dovevo sembrare una pazza a confronto.
"Ho avuto un contrattempo, non accadrà più." Sfoderai il mio sorriso migliore togliendomi il cappotto.
"La prossima volta che avrai un contrattempo, stai più attenta a rivestirti." Abbassò gli occhi verso il mio seno, avvicinandosi di qualche passo. Perché diavolo mi fissa così?
"Non è lasciando aperto l'ultimo bottone della camicetta che riuscirai ad ottenere questo lavoro" Sorrise indicando con un dito il mio décolleté.
Stavo andando a fuoco. Era decisamente un incubo.
"Ti aspetto di là tra cinque minuti, renditi presentabile." E sparì lasciandomi di stucco sulla soglia.
Sbattei le palpebre per realizzare ciò che era appena successo e corsi verso lo specchio. Notando il mio riflesso feci un respiro profondo: la camicetta rossa che avevo indossato quella mattina mi fasciava il busto, stringendo particolarmente la zona del seno lasciato scoperto più del dovuto, tant'è che si intravedeva una piccola porzione di reggiseno.
Cercai di calmarmi e di far scendere la temperatura del mio corpo bevendo un sorso d'acqua, prima di doverlo affrontare nuovamente.
Si prospettava una gran bella giornata di merda.
Dopo aver sistemato quel maledetto bottone mi diressi nella stanza accanto.
"Molto meglio. Anche se devo ammettere che la visione non era male. A proposito, ti facevo più una da intimo bianco, piuttosto che nero."
Esordì una volta che fui di fronte a lui.
Voleva portarmi all'esasperazione, farmi scappare a gambe levate rinunciando a questo lavoro. Dovevo ignorarlo ed evitare quelle sue occhiate invadenti.
Non arrossire, non arrossire.
"Possiamo semplicemente dimenticare questo spiacevole accaduto?" Avrei voluto rispondere che la mia biancheria intima non era un suo problema, ma decisi di lasciar cadere l'argomento.
"Affinché tu possa fare un buon lavoro è necessario trascorrere del tempo insieme, come credo tu sappia già." Grazie a Dio aveva del tutto cambiato discorso. Allora non sei così tanto stupido Mengoni.
"Da qualche giorno ho iniziato a scrivere i nuovi pezzi per il tour che comincerà tra due mesi." Continuò incamminandosi verso una scrivania piena di fogli.
Ed io cosa c'entravo in tutto questo?
Notando la mia perplessità mi passò un foglio.
"Dimmi cosa ne pensi. Sono solo poche righe ancora."
Voleva davvero farmi leggere una parte della canzone? Era sicuramente impazzito.
"Non credo possa esserti d'aiuto, non me ne intendo." Osservavo il foglio ancora nelle sue mani come se fosse una bomba ad orologeria.
"Sono solo frasi Helena, non fare storie." Presi il foglio iniziando a leggere quelle poche righe sotto il suo sguardo indagatore.
La sera precedente avevo scoperto che molte delle sue canzoni le aveva scritte lui, alcune tra le più belle tra l'altro.
Come mai adesso non riuscivo a farmi piacere ciò che stavo leggendo? Mi sembravano parole vuote, buttate lì senza nessun senso.
"Allora?" Nell'udire la sua voce alzai gli occhi dal foglio.
"Oh beh, molto carina." Speravo se la bevesse senza fare ulteriori domande.
"Carina?" Una breve risata "Dai, adesso dimmi davvero cosa ne pensi."
Voleva la mia sincerità? Bene.
"In realtà trovo sia priva di sentimento e banale, non ci vedo te in queste parole." Mi fissò intensamente per poi sollevare gli angoli della bocca in un sorriso appena accennato.
"Lo penso anch'io, avevo solo bisogno di sentirmelo dire da qualcun altro."
Pensavo mi avrebbe squarta viva una volta saputo cosa ne pensavo realmente, invece le mie parole avevano sortito l'effetto contrario, sembrava quasi lo avessero spronato.
"Ammazza però. Coraggioso da parte tua sparare a zero sulla mia canzone con il rischio perenne di essere licenziata." Tornò alla scrivania iniziando a buttar giù qualcosa di nuovo.
Poteva andare decisamente peggio.




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Ed eccomi qui..
Che dire? In questi giorni ho ricevuto diversi commenti e ci tenevi a ringraziarvi di cuore. Adoro scrivere e non mi sarei mai aspettata di avere un riscontro così positivo da parte vostra. Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia, fatemi sapere❤

Ps: Ma Mengoni versione stronzo non è qualcosa di fenomenale?😂

"Vieni qua e conta i miei respiri." || Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora