"Bentornati amici ascoltatori, siamo qui con Marco Mengoni"
L'intervista del giorno precedente era andata alla grande, o almeno così mi aveva riferito Marta, perchè infuriata e con un diavolo per capello ero corsa direttamente a casa ad ultimare le bozze sul primo capitolo. Era sbagliato e lo sapevo bene. Mi ero presa libertà che non mi spettavano comportandomi in quel modo e uscendo da quella stanza; così mi ritrovai a non avere la minima idea di come sarebbero andate le cose.
"Del disco e del tour abbiamo già parlato, quindi non mi resta che chiederti qualcosa che già da un po' circola sul web"
Lo speaker tentennò un attimo prima di proseguire con la domanda
"Gira voce che tra qualche mese uscirà un libro, è così?"
Nessuna comunicazione ufficiale era ancora stata data a riguardo, probabilmente Marco aspettava di esser sicuro e di avere basi da cui partire.
"Si, è assolutamente vero. Avevo in mente già da tempo qualcosa del genere"
Sorrise aggiustando le enormi cuffie nere che portava alle orecchie. Aveva l'aria stanca e due solchi scuri sotto gli occhi, nonostante cercasse di non darlo a vedere a chi gli stava intorno.
Nottataccia anche per te, eh?
"Puoi già anticiparci qualcosa? Come il nome dell'autore o autrice? Sempre che tu abbia già trovato qualcuno"
E adesso?
Non era ancora passata una settimana e soprattutto non aveva ancora deciso se affidare a me questo compito. Furbo e abile com'era avrebbe sicuramente deviato il discorso, d'altronde era un asso in questo campo.
"Beh, non posso dire molto..."
Come non detto.
Avevo già smesso da un pezzo di guardarlo, preferendo di gran lunga la punta delle mie scarpe. Marta mi stava a fianco e non faceva altro che mangiucchiarsi le unghia nervosa, sembrava allarmata tanto quanto me. Che gran bell'accoppiata.
"Ma ho già trovato da tempo la persona che scriverà il mio libro"
Impiegai qualche secondo per far arrivare quelle parole al cervello, dopodichè alzai di scatto la testa trovando i suoi occhi già fissi su di me.
"Mi fido di lei e so quanta passione mette nel fare ciò che fa, direi che non potevo fare scelta migliore."
Non aveva smesso di guardare nella mia direzione nemmeno un secondo, così fui io ad interrompere quel contatto divenuto ormai troppo forte ed imbarazzante. Perché non riuscivo più a sostenere nemmeno uno sguardo? Cosa mi stava prendendo? E lui aveva davvero detto quelle cose?
Quella mattina, reduce da una nottata insonne dal troppo lavoro, avevo lasciato nella sua solita stanza le bozze del capitolo. Arrivati qui non mi aveva rivolto la parola e avevo dato per scontato che non le avesse ancora viste, o peggio, che le avesse evitate di proposito.
Sentii un "ne ero certa" sussurato a fil di voce da Marta che mi guardava orgogliosa ed entusiasta al tempo stesso.
L'intervista proseguì in tranquillità per più di mezz'ora ma non riuscii più a seguire nemmeno una parola, presa com'ero dai mille pensieri.
Ritornati al "quartier generale", come amava chiamarlo Marco, ci ritrovammo in saletta a discutere con Marta.
"Ottima mossa quella di oggi, non avrebbe avuto senso deviare il discorso. La gente ne era ormai a conoscenza da settimane, aspettava solo una conferma"
Se possibile era ancora più entusiasta di quella mattina, non aveva smesso di parlare da quando eravamo arrivati. Sembrava elettrizzata da questo nuovo progetto e questo dimostrava quanto fosse dedita al suo lavoro e quanto tenesse alla carriera di Marco.
Gettando un'occhiata distratta all'orologio ci avvertì che avrebbe fatto tardi al suo prossimo impegno e che ci saremmo rivisti l'indomani.
"Bene, allora andrei anch'io"
Presi la mia borsa dal tavolino intenta a seguirla a ruota, ma qualcosa mi trattene, o meglio una voce.
"No, tu resta"
Aveva tutta l'aria di essere un'ordine, più che una semplice affermazione. Tipico suo. Stava poggiato alla scrivania, a pochi passi dalla porta, con le mani nelle tasche dei suoi jeans scoloriti.
Feci dietrofront accomodandomi sulla poltrona al centro della stanza e facendo un gesto distratto con la mano per invitarlo a parlare.
"Non hai nulla da dirmi?"
Oh ma certo, che stupida. Voleva che lo ringraziassi per la sua gentile concessione. Mi guardava stupito in attesa, come se da un momento all'altro mi sarei gettata ai suoi piedi commossa.
"Cosa aspetti che ti dica esattamente? Che ti ringrazi? Hai sminuito il mio lavoro, oltre che la mia persona, e non ti sei preoccupato minimamente di guardare ciò che ti ho lasciato sulla scrivania."
Ecco che ci risiamo. Non riuscivo più trattenermi, a porre un freno alla mia lingua, soprattutto non dopo tutto ciò che stava succedendo. Non con lui.
"Hai scelto me perché ero l'unica in grado di riuscire a svolgere il lavoro in tempo, ammettilo. Sei riuscito a farti bello ai microfoni, complimenti, ma non fingere con me."
Non avevo più filtri nè riserve. Volevo che mi guardasse negli occhi e che ammettesse una volta per tutte la verità. Non era così che volevo lavorare, non per pietà o per rimpiazzo. Volevo che si fidasse di me e delle mie capacità.
In un lampo si a
staccò dalla scrivania raggiungendomi. Gli occhi erano annebbiati da qualcosa di simile alla rabbia. Erano così scuri, così vivi.
"Adesso stai un po' zitta e mi stai a sentire"
Avevo il fiatone senza nemmeno aver mosso un piede. Dio, quanta pazienza e quanta forza ci volevano con questo ragazzo.
"Sono stato sveglio tutta la notte a leggere alcuni tuoi lavori"
Ecco spiegato il perché di quell'aria stanca così simile alla mia. Nella mente mille domande ma solo e soltanto una rimbombava forte senza interruzioni: Perchè?
"Questo lavoro è tuo. È tuo da tempo. Ciò che ho letto stanotte non mi ha fatto cambiare magicamente idea, mi ha solo dato conferma di ciò che pensavo da giorni"
Non riuscivo più a dire una parola, figuriamoci ad articolare una frase di senso compiuto. Il tono della sua voce si era affievolito, così come i suoi occhi. Mi parlava come se di fronte avesse avuto una bambina a cui spiegare tutto passo per passo e non me.
"Non farmene pentire"
Uno sguardo, un sussurro.
"Grazie"
Una promessa.*************
Buuuonasera! In realtà il capitolo sarebbe dovuto arrivare durante il fine settimana ma sono riuscita a postare prima, sono brava eh?
Ci tengo tantissimo a ringraziare in particolare una ragazza (Saretta_Lopez) con la quale ho avuto modo di parlare e che diciamo mi ha "invogliato" a scrivere più del solito.
Per il resto, fatemi sapere cosa ne pensate! Alla prossima❤
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"Vieni qua e conta i miei respiri." || Marco Mengoni
Fanfiction"Concedimi una settimana di prova." Ultimo tentativo. Tanto valeva giocarsi il tutto e per tutto. Non so esattamente quanto tempo trascorse da quella mia frase. Secondi, minuti o forse ore. So solo che ad un tratto alzandosi e sorpassandomi senza de...