Nuovi incontri (e una limousine molto speciale)

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Sedici giorni.
Sedici giorni di attesa, di ansia, di rabbia e di noia. Sedici giorni di niente.
Per Illyria questo era un perfetto riassunto del tempo passato dai Mantelli Verdi. Le avevano promesso di allenarla, di istruirla, di avvicinarla al suo spirito drago, ma per ora i Segnati della Roccaforte non sembravano intenzionati a far nulla di tutto ciò. Anzi, si sentiva addirittura ignorata nella frenesia generale, una sensazione del tutto nuova per lei: si era sempre aspettata che il giorno in cui l'avrebbero lasciata in pace avrebbe potuto tirare un sospiro di sollievo, ma adesso si sentiva solo terribilmente irritata. Aveva più volte provato a parlare con SentieroLuminoso, il loro tutore, dei loro presunti allenamenti, ma lui si limitava a borbottare frasi sconnesse e a correre via, seguito dal suo sinuoso drago SpigadiGrano. Per giunta nessuno sembrava intenzionato a parlare alla ragazza del suo paese, che aveva lasciato attaccato dai Conquistatori: "nulla di preoccupante", dicevano gli adulti, per poi lanciarsi sguardi preoccupati quando distoglieva lo sguardo. Una tortura, per la futura regina. A Illyria non restava altro che passare il suo tempo con i suoi due compagni: una cosa sia buona sia disastrosa. La ragazza, Ambra, era una persona davvero piacevole, apparentemente sempre gentile e per nulla interessata al suo grado nobiliare. Era, forse, la prima persona che abbia mai considerata amica. Avevano passato ore a parlare della loro vita e dei loro nuovi draghi: Yong'in, a differenza di Nova, non sembrava interessato ai loro discorsi e volava via il prima possibile (c'era da dire, però, che aspettava sempre il via libera della sua compagna umana). Insomma, con Ambra si trovava davvero bene. Tutt'altro paio di maniche era Ethan: sfacciato, irresponsabile, perennemente con quel suo stupido sorrisetto stampato in faccia, trovava sempre qualcosa di irritante da dire. Le sue abitudini erano davvero animalesche: i primi giorni girava sempre con un coltello da cucina in tasca, e ringhiava se qualcuno si avvicinava al suo cibo. Dicevano che era colpa di come era cresciuto, ma Illyria ne dubitava; quali genitori avrebbero educato un figlio così? Stranamente, ogni tanto sembrava avere degli attacchi di premurosità per Ambra, che negava prontamente se gli si erano fatti notare. Trovarsi sola con lui e il suo silenzioso drago, Creepy, era una cosa che la principessa della Galassia Infinita tentava di evitare il più impossibile.

Quella mattina, a colazione, la ragazza fu accolta da nientemeno che una pallina di frittata volante che le passò accanto fischiando, prima di schiantarsi sul muro. Neanche si voltò a guardare l'impatto. —Cosa mi starebbe a significare?—Ringhiò, rivolta alle sole due persone nella stanza, Ambra e Ethan. La loro personale sala da pranzo, di solito immacolata, ora era piena di macchie di succo di mirtillo, frittata e fiocchi d'avena.
Si voltò d'istinto verso Ethan, che sorrideva radioso. —Hey stellina, visto che riflessi? È straordinario tutto quello che riesco a fare ora!— Esclamò. Davanti al suo piatto c'era uno strano aggeggio simile a una catapulta dall'aria pericolosa fatto di cucchiai, legno e bicchieri.
—Ma... Che ti è preso? Qualcuno potrebbe rimetterci un'occhio per le tue palline di cibo, lo sai?— Lo rimbeccò rabbiosa. —E cos'è tutto questo parlare di nuovi riflessi?—
Ethan ignorò il rimprovero e si scoprì il dorso della mano per mostrarlo alla principessa: un tatuaggio di un drago dell'Apocalisse dalle ali spiegate lo occupava interamente.
Illyria strabuzzò gli occhi e si sedette accanto a lui, a bocca aperta. —Sei riuscito a...—
—Mandarlo in stato passivo? Affermativo— Disse lui orgoglioso.
—Ci è riuscito stamattina— S'intromise Ambra, che aveva guardato la scena divertita. —È entrato con un calcio alla porta e ha urlato: "non indovinerai mai cos'è successo!". Poi ha costruito dal nulla questa catapulta -e funziona! Non resta un moscerino in tutta la mensa— Raccontò, orgogliosa ma forse anche un po' invidiosa.
Stava per fare altre domande -"fa male? Cosa si sente? Com'è successo? Te lo senti sotto la pelle?"- ma in quel preciso istante le porte sbatterono e qualcuno irruppe nella sala come una furia.
—SentieroLuminoso!— Esclamò Illyria, balzando in piedi come Ethan e Ambra.
—Ragazzi!— Urlò lui, ancora con il fiatone. Il mantello era rigirato su una spalla, lasciando intravedere il tatuaggio del suo drago. —Ho grandi notizie!—
Illyria non fece in tempo a fargli notare come gli aveva ignorati del tutto per i passati sette giorni, ma Ethan fu più veloce:—Pure noi! Guarda, ho mandato Creepy in stato passivo!— Disse, indicando la catapulta e le macchie sul muro.
SentieroLuminoso, che era pronto con la sua notizia, si bloccò e guardò il ragazzo con l'accenno di un sorriso. —Ma è fantastico! Comincieremo al più presto l'allenamento—
Forse Illyria si sentì un po' irritata per il modo in cui il loro responsabile aveva ignorato il comportamento di Ethan, senza neanche rimproverarlo per il disastro che aveva combinato.
—Comunque, tornando a noi— Il Mantello Verde fece una pausa ad effetto prima di dare l'annuncio: —Abbiamo identificato i due Tributi dispersi!—
—C'erano dei dispersi?— Chiese Ethan, stupito.
—Ma sì! Io...— SentieroLuminoso spalancò ancora di più gli occhi, fissandoli uno ad uno. —Nessuno... Non ve l'avevo detto?— Domandò.
La principessa voleva cogliere l'occasione al volo e far sentire in colpa SentieroLuminoso per averli ignorati, ma all'improvviso notò quanto sembrava stanco. Capì che in quei giorni la loro unica preoccupazione era stata ritrovare i ragazzi rapiti, e non riuscì a restare arrabbiata. —No, nessuno— Disse solo.
L'uomo sembrava pensieroso, poi però scrollò le spalle e sorrise a Illyria. —Mi scusi per questi giorni, principessa, ma siamo stati davvero molto occupati.— Si giustificò, sistemandosi il mantello.
—Allora, dove sono i due Segnati?— Chiese Ethan, impaziente.
SentieroLuminoso si incupì. —In una situazione davvero spinosa, direi. Chissà come, sono bloccati su un'isola dell'Arcipelago delle Gemme. Uno dei nostri draghi pattuglia gli ha avvistati, ma non si è potuto avvicinare: sono su un'isola tabù, severamente vietata per la gente del posto. Per fortuna abbiamo una squadra speciale di soccorso– L'uomo si avviò verso la porta con fare misterioso e fece segno di seguirli. –Venite, ve li presento–
Illyria fissò con aria triste la sua colazione, prima di affrettarsi a seguirlo.

Per "squadra speciale di soccorso" di solito qualcuno si immagina persone in tuta antisommossa, con possenti draghi a fianco e armi di ultima generazione, possibilmente accompagnati da paramedici e curatori altamente qualificati. A quanto pare, i Mantelli Verdi vedevano le cose in modo diverso.
SentieroLuminoso guidò i tre ragazzi su per scale, attraverso giardini e corridoi, fino ad arrivare a una sala stretta e buia che aveva tutta l'aria di un pub del Continente. Nella Galassia Infinita non avrebbero mai accettato un locale così lurido, ma era troppo sperare che tutto il mondo fosse come il suo paese, pensò mentre storceva il naso all'odore dell'alcool. Il barista, un ometto basso con il mantello verde che toccava terra, li salutò con un sorriso e continuò imperterrito a pulire i suoi boccali.
Ethan si guardò intorno con una smorfia. —Non vedo nessuna squadra speciale— Constatò.
SentieroLuminoso fece un piccolo sorriso, poi disse: —No no, sono proprio qui. BORIS!—


Un energumeno enorme si mosse in fondo alla sala. Solo il suo mantello verde foderato di pelliccia comprendeva due sedie e parte del tavolo. La sedia scricchiolò. Il cuore Illyria saltò un paio di battiti. Anche Ambra non sembrava proprio a suo agio. Ethan, invece, guardava la scena con silenziosa curiosità.
Il mantello si mosse ancora e... Restò immobile: da dietro era uscito un uomo sui venticinque anni con la corporatura di uno di quindici. Magro, basso, con i capelli biondo cenere e una bottiglia in mano, si avviò verso di loro con un sorriso a trentadue denti. In tutto questo, il mantello restò fermo al suo posto al tavolo.
L'uomo, Boris, salutò SentieroLuminoso con una forte stretta di mano. —Aaah, amico mio! Avete riparato la mia macchina?— Disse, con un forte accento dell'UCF.
Il loro mantello verde annuì. —È tutto pronto, Boris. Puoi partire. Questa è... Vodka al sambuco?—
Boris ridacchiò. —La mia preferita. Non parto mai in soccorso senza.— Detto ciò si voltò e chiamò a gran voce: —LAIKS!—
Finalmente il mantello si mosse. Un drago delle tempeste, tarchiato e dalla folta criniera bianca, corse verso di loro con il mantello dell'uomo attaccato al collo. Boris lo ringraziò, si mise il mantello e solo allora notò loro tre. —Aspetta aspetta... Voi siete i tre compagni dei Tributi! Nathan...— Indicò Ethan, —... Alba...— E indicò Ambra, —... E Palmiria!— Disse infine, indicando Illyria.
—In realtà il mio nome è...— Cominciò lei, ma fu un'altra volta interrotta da Ethan, che chiese a Boris con noncuranza: —Qual è la tua macchina?—
—Ve la porto a vedere!— Propose Boris, gioviale. SentieroLuminoso acconsentì.

Mentre uscivano dal locale, Illyria si girò con fare interrogativo verso il loro tutore, che sotto il suo sguardo accusatore si fece piccolo piccolo. —Può sembrare, stupido e sgangherato...—Si giustificò —Ma nel suo lavoro è il migliore, nonostante tutto. Inoltre, a lui non importa di non poter più tornare nell'Arcipelago—
—Ma è ubriaco!— Insistette Illyria.
—Vuoi smettere di fare la santarellina, Palmiria? Ho visto ubriachi fradici fare cose spettacolari, nella mia vita— La zitto Ethan, che sembrava realmente credere in Boris. Come sempre quando i due litigavano Ambra era rimasta in silenzio, e, indispettita dal nomignolo, Illyria decise di unirsi a lei.

Scesero per un paio di rampe di scale, fino ad arrivare ad una porta di un garage con scritto sopra a pennarello:

PROPRIETÀ DI
BORIS E LAIKS

NON TOCCARE! ANTIFURTI ESPLOSIVI!

—Rassicurante, direi— Sussurrò Ambra, bianca come un cencio.
Boris aprì la porta e...
—Ta daaaaa!— Urlò. Davanti a loro si stagliava una limousine lunghissima, tutta a scacchi rosa e bianchi.
—Oh, mio... Tu... Scacchi rosa...— Ethan sembrava averla presa molto male, e Illyria fece suo malgrado un sorrisetto.
— È... Carina...— Cercò di fargli piacere Ambra. Illyria si astenne dal commentare.
—Con questa Boris riuscirà a eludere i locali— Spiegò SentieroLuminoso, e Boris annuì vigorosamente.
—Allora io direi anche di andare. Ci si vede fra qualche giorno col pacco!— Urlò il biondo, per poi saltare in macchina con Laiks e la bottiglia di vodka stretta in mano, e partire.
—Entro due sere, ragazzi, saremo al completo— Sorrise SentieroLuminoso, anche se per Illyria sarebbe stato un miracolo se quella macchina fosse riuscita a tornare tutta intera.

SPIRIT DRAGONS || I primi CinqueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora