Her ex.

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I like to think that we had it all
We drew a map to a better place
But on that road I took a fall
Oh baby why did you run away?  


Era ormai mezzanotte, Sharon aveva aspettato che sua madre si addormentasse controllando di tanto in tanto se Lucia, o magari Salvatore, le scrivevano.

Le sarebbe bastato un 'Sta bene' e si sarebbe calmata, invece non sapeva assolutamente nulla.

Silenziosamente uscì di casa, cercando di non farsi sentire, faceva freddo e il fatto che fosse così tardi la spaventava e non poco, aveva sempre avuto paura del buio, eppure cercava di auto-convincersi che doveva essere coraggiosa, come lo era stato lui difendendola da Dario.

Mise le cuffie nelle orecchie facendo partire una delle sue canzoni preferite che, ovviamente, le ricordava Salvatore.
Tutto parlava di lui.
Cercò di distrarsi con le note che risuonavano nelle orecchie, con scarsi risultati.

Aveva venti minuti di camminata davanti, venti minuti d'ansia.
Guardava le indicazioni sul cellulare, si, non sapeva nemmeno  che strada doveva fare, sperava solo di fare presto.

In lontananza vide alcune luci, si stava avvicinando a un edificio e questo la rassicurava, almeno non era più completamente al buio.

Man mano che si faceva più vicino si accorse che si trattava di una discoteca: tutta la sua sicurezza svanì.

Cercò di capire se ci fossero altre strade da poter percorrere, ma non trovò nulla.

Sospirò rassegnata, ci doveva passare.
Provò ad andare cercando di restare inosservata, ma risulta difficile farlo quando sei una ragazza e devi nasconderti da un gruppo di ragazzi ubriachi, forse strafatti e arrapati.  

"Heeey bellissima! Cosa ci fai li tutta sola?" e infatti uno di loro si era appena avvicinato barcollando.
Sharon lo ignorò senza fermarsi, ma lui la bloccò prendendole il polso e facendole sbattere la schiena sulla parete dell'edificio.
"Lasciami maniaco!" un gemito di dolore uscì dalle sue labbra.
"Divertiamoci un po' dai" le spostò i capelli e iniziò a baciarle il collo, lei era immobile, spaventata: temeva che quel ragazzo potesse farle del male, violentarla.
"Ti prego, lasciami andare io...io sono fidanzata" balbettava tenendo gli occhi chiusi mentre sentiva le sue mani vagarle nel corpo, palparlo, e le sue labbra succhiarle la pelle lasciando un livido, un lividi che Salvatore avrebbe visto.

Il ragazzo rise.
"Il tuo ragazzo si arrabbierà quando vedrà il succhiotto" iniziò a strusciarsi, Sharon sentiva la sua erezione spingerle sul ventre.
"Faccio quello che vuoi, qualsiasi cosa, ma ti prego lasciami andare" lo supplicò e lo vide girarsi verso il suo gruppo di amici facendo loro segno di avvicinarsi.
"Facci divertire piccola" la circondarono, non aveva più vide di scampo.

"Aiuto! Vi prego aiutatemi!" gridò sperando che qualcuno la sentisse, uno di loro le mise la mano sulla bocca tappandogliela in modo da impedirgli di urlare.
"Adesso ci divertiamo noi" iniziarono a palparle il seno, il sedere, mentre le sollevavano la maglia e loro si abbassavano la zip dei pantaloni.

"Hey ragazzi, ho visto un bel gruppo di troie la infondo, cazzo sono stupende, perché non andate a darci un'occhiata?"
Si voltarono tutti in direzione del ragazzo che aveva parlato e, lasciando Sharon, si diressero nella direzione da lui indicata.

Lei lo guardò esterrefatta, non si sarebbe mai aspettata di rivederlo, non li.

"Principessa, stai bene?" le andò vicino preoccupato e le sollevò delicatamente il viso accarezzandolo.
"Sto...sto bene" rabbrividì sotto al suo tocco e abbassò lo sguardo intimidita dagli occhi del moro.

"Grazie Sascha" sussurrò torturandosi le mani nervosamente.
"Cosa ci fai qui? Non sei il tipo di ragazza che frequenta questi luoghi"

Lei mugolò senza rispondergli così lui le prese la mano e disse
"Vieni, allontaniamoci da qui, così stai più tranquilla" camminarono per un po', trovarono un marciapiede sotto ad un lampione e si sedettero li.
"Cosa ci fai qui?" chiese a sua volta Sharon.
"Ti cercavo, ti ho cercata fottutamente tanto, ma non pensavo che ti avrei trovata qui" confessò.
"Perché mi cercavi?" lo guardò, aveva appena acceso una sigaretta.
"Mi mancavi- aspirò il fumo per poi schiudere le labbra e lasciarlo uscire lentamente, senza soffiarlo fuori- sono stato una testa di cazzo, non avrei mai dovuto trattarti un quel modo, farti soffrire così, ma lo sai il romanticismo e i sentimenti non sono mai stati la mia specialità"

Portava una felpa nera, larga, ma non come quelle di Salvatore, il cappuccio alzato lasciava intravedere un ciuffo di capelli.

"Mi sembri migliorato" anche lui le rivolse lo sguardo e sorrise leggermente formando un'adorabile fossetta.
"Sei sempre bella uguale" fece uscire un'altra nuvola di fumo dalle sue labbra.
"E tu sei il solito coglione" arricciò il naso, lo faceva sempre quando non capiva qualcosa.
Sharon gli prese la sigaretta dalla mano spegnendola.
"Ti avevo detto di smettere di fumare" puntualizzò.
"Ci ho provato, ma eri tu, solo tu, che riuscivi a farmi stare senza"


Sorrisero entrambi malinconicamente ricordando i vecchi tempi, ricordando quando stavano insieme.

"Sascha, io sono fidanzata e adesso dovrei essere con lui, mi dispiace, io...è per questo che ero li, stavo passando per andare all'ospedale, lui è lì, ma loro mi hanno fermata e non sapevo cosa fare, poi sei arrivato tu e io, cazzo, scusami, Sascha devo andare" si alzò velocemente seguita da lui.
"Aspetta! Posso almeno accompagnarti?"

Con quella richiesta la stava salvando per la seconda volta in una sera.
"Sì, grazie"

Camminarono verso la sua auto e nessuno dei due parlò per tutto il tragitto.

Sascha era il ragazzo di Sharon, si erano conosciuti in un modo strano, lui era più grande, aveva 23 anni, si era sempre comportato da stronzo con chiunque, ad accezione di Sharon.
A volte il lato da stronzo se lo beccava anche lei, ma per la maggior parte del tempo era dolce, davvero dolce.
Si era veramente innamorato di lei, ma Sascha, di amore, non ne capiva un cazzo.
Spesso litigavano per via della sua gelosia, era molto possessivo, voleva che fosse solo sua e probabilmente anche questo ha rovinato la loro relazione.

"Sono cambiato Sharon, davvero, non ti obbligherò a tornare con me.

Sei fidanzata, sei felice adesso, mi va bene, solo permettimi di essere tuo amico" disse una volta arrivato prima di lasciarla andare.
"Non potremmo mai essere amici io e te, lo sai vero?"
"Possiamo almeno provarci?" la guardò con gli occhi da cucciolo, sapeva che li adorava, infatti sorrise.
"Certo" dopotutto non aveva nulla da perdere, lei voleva ancora bene a Sascha, anche se non avrebbe mai preferito lui a Salvatore.
Era stata una cotta la sua, cose che succedono e devono accadere, invece con Salvatore era diverso, sentiva che senza di lui non ci poteva stare.
Si salutarono con un abbraccio e un bacio sulla guancia, poi Sharon entrò nell'ospedale.

Era l'una di notte, ovviamente a quell'ora le visite non erano previste, ma a lei bastava sapere che stava bene.
"Scusi- fermò un infermiera di passaggio- per caso sa in che stanza si trova Salvatore Cinquegrana?"
"Non può visitarlo adesso" rispose.
"Si, si, lo so, voglio parlare con sua madre, dovrebbe essere con lui, per favore"
Se l'infermiera non avesse risposto, la stanza, l'avrebbe trovata da sola.
Sembrò pensarci su, poi indicò un corridoio.
"Stanza 107, non lo disturbare troppo, non è nelle condizioni per ricevere visite"


La ringraziò e si diresse verso essa, entrò cercando di fare meno rumore possibile, pensando che entrambi dormissero, invece Lucia era sveglia.
"Sharon, pensavo che non saresti venuta" era accanto al figlio che dormiva con la testa fasciata, la flebo sul braccio e i macchinari che monitoravano i parametri vitali.
"Come sta?" chiese avvicinandosi a lui.
"Non si è mai svegliato da quando siamo arrivati, i medici dicono che non possono dire nulla con certezza finchè lui non si sveglia e vogliono parlare con lui per sapere cos'è successo" spiegò.
"Perché non parlano con te?" prese la mano del suo ragazzo senza distogliere lo sguardo da lui.
"Perché pensano che io non stia dicendo la verità- abbassò la voce- e infatti è vero"
La ragazza sbuffò infastidita dal suo atteggiamento, sperava che almeno Salvatore dicesse la verità facendo, finalmente, terminare questa storia straziante.

SASCHA IS EVERYWHERE

Eh si, l'ho aggiunto anche qua, vi piace la sua comparsa?
Spero di si, come spero che vi sia piaciuto il capitolo :)

Sabato sera sono andata al firmacopie di Gonzaga e Klaus mi ha portata nel backstage facendomi stare un po' con loro, io ancora non realizzo davvero.
Salvatore da vicino, senza nessuno che ti porta via, è fantastico e anche sul palco l'ho abbracciato in un modo stupendo, un abbraccio che vi giuro mi è sembrato durasse un sacco, c'era la gente che voleva andargli vicino, ma io non lo mollavo e lui non mi mollava, adoro.

Ah, e penso che Sascha ci shippi perché tipo provava sempre a farci stare vicini, quel ragazzo si che è bravo.

(Mi ha fatta ammalare, di nuovo, io boh)

Fatemi sapere che ne pensate del capitolo, mi raccomando :)

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