QUESTO MATRIMONIO NON S'HA DA FARE!

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È una domenica rischiarata dal dolce sole di aprile, una giornata bagnata da calde lacrime di commozione e musicata dalle risate fresche e liete degli invitati. È il giorno delle nozze di mia figlia, della mia amatissima Regina. Eccola che entra in chiesa, inverosimilmente bella e radiosa per i suoi primi trent'anni. Procede a passo cadenzato, lasciandosi guidare dal ritmo solenne della marcia nuziale di Wagner.
La raggiungo frettoloso e le porgo galantemente il braccio, onde scortarla fino all'altare. E Regina, come da copione, si affida al suo vecchio, dolcemente dimessa e terribilmente emozionata. Percorriamo la navata  centrale della chiesa, sfiliamo tra le panche vestite a festa e stracolme di pinguini in frac e vecchie signore in ghingheri. Gli sguardi bramosi degli astanti ci accompagnano fino al transetto adorno di splendide decorazioni floreali.
Al cospetto del prete sospendo la scorta galante e mi congedo dalla sposa. A malincuore. Ritraggo il braccio e la leggera mano di raso guantata scivola via con leggiadria di fata.
Guardo regina negli occhi vibranti di gioia, il volto luminoso e soave come una Madonna di Raffaello. Oh dolce creatura, perché devo perderti? Prima di rimetterla nelle mani subdole di mio genero, che aspetta impaziente accanto al sacerdote, mi perdo beato nella contemplazione di questo angelo di luce. Che occhi grandi e luminosi, lo stesso taglio di sua madre! E che profumo sprigionano i suoi capelli chiari e lucenti, robusti come crini di cavallo. E che dire di questa bocca rossa ed ardente? Queste labbra non saranno sprecate per quello sciocco di Scott? Ahhh... una bellezza così squisita che si consegna ad un impenitente come Scott, che amarezza.
Figlia mia, ripensaci ti prego! Non ti mancherà il tuo papà quando sarai lontana, sotto il tetto coniugale? E ti ricordi quando correvamo insieme nel cortile di casa, tu lesta come un folletto biricchino ed il tuo vecchio ancora ben piazzato tanto da giocare ad acchiapparella...

Le note di Wagner mi intristiscono gli orecchi. Gli occhi si velano di lacrime e non è commozione. Dio solo sa cosa sia. Chiamatela angoscia, tristezza, senso di abbandono, incazz...

-"Ehm-ehm. Signor Rotschild, quanto ha intenzione di trattenersi ancora all'altare? Il prete dovrebbe celebrare il rito"- bisbiglia mezzo incollerito Scott.
La nostalgia, i ricordi ed il passato mi hanno fatto perdere la cognizione del presente. Addio Regina! E mi allontano astioso, masticando la stessa rabbia silenziosa del cane bastonato ed attaccato alle catene.
Dalla prima fila di panche vedo il mio fottu... ehm! futuro genero impadronirsi della figura pura e nivea di Regina e finalmente, come si suol dire, convolare a nozze.

-"Cari fratelli e sorelle, siamo oggi qui riuniti per celebrare davanti a Dio l'unione del qui presente Scott Humptinghton con Regina Rotschild"- inizia la sua orazione il prete.
Ogni parola è una pistolettata al cuore. L'amore è dolore. Lo dice Gesù e lo dicono i poeti, ma così è troppo. Bambina mia, cosa ti avrà mai fatto questo insignificante impiegato di casa discografica per spingerti a tanto?

Il sacerdote riprende la recita della liturgia:  -"A colore che non sono favorevoli a questo matrimonio, dico: parlate ora o mai più".

Silenzio.

Comincio a sudare e fremere. Mi agito e mi scompongo, inquieto.

-"C'è forse qualcuno al corrente di possibili impedimenti all'unione dei nostri cari fratelli Scott e Regina?"- ritenta il tricheco in abito talare. Il buffo sacerdote sta per riprendere parola.

Perdonami, Regina. Perdonami, piccina. Ma proprio non ce la faccio.

Questo matrimonio non s'ha da fare! Sbandiero con foga la mano nella marea di ridicoli cappellini da cerimonia, richiamo disperatamente l'attenzione del grasso inviato di Dio.

-"Io, Io! Io mi oppongo al matrimonio. Un impedimento, effettivamente, è sorto ed io ne ho la prova!"- rivelo coraggioso e tutto d'un fiato, guadagnandomi lo sconcerto di tutta la chiesa. La curiosità dei presenti si rivolge nuovamente a me. La marea sussurra, perplessa: -"Ma è il padre  della sposa!".

Regina mi guarda attonita e lo stesso smarrimento si è dipinto sulla faccia itterosa di Scott. Che espressione da ebete, povero ragazzo. Del resto, non mi è mai sembrato molto intelligente. Ma bando alle digressioni e passiamo all'azione.
Sguscio via dalla panca e raggiungo gli sposini ed il prete all'altare. L'organista ha interrotto la sua musica e assiste divertito alla scena. Scott continua a guardarmi confuso.

Regina mormora: -"Papà, che succede?". Ed io, a metà tra Sidney Poitiers e Jessica Fletcher, mi impunto nel transetto adorno e mi preparo alla lunga oratoria. Con la professionalità e l'eloquenza di un togato, declamo il misfatto.

-"Signori! In quanto padre della sposa, ho il dover di salvare mia figlia da un matrimonio dannoso"- prorompe la mia voce possente e l'accento tedesco riecheggia nelle navate della chiesa- "Costui, tale Scott Humptinghton ha avuto l'indecenza di chiedere la mano di mia figlia e portarla all'altare nonostante risulti già coniugato!".

Dai banchi si leva un rumoroso parlottio e lo scandalo s'insinua nei breviari e sotto le gonne come la serpe velenosa. Infuocato, estrapolo dallo smocking una cartaccia più volte ripiegata e spiego:

-"Signori, quest'uomo è irrimidiabilmente compromesso ed eccovene la prova!".

Metto la lista sotto il naso bitorzoluto del prete, che inizia a tremare. Intimorito, mi interroga:

-"A chi appartengono questi tre nomi?".

Sfodero il migliore dei miei sorrisi diabolici (Dio mi perdoni, dal momento che siamo nella sua casa) e soddisfo la curiosità generale, dissolvendo il dubbio anche dai lineamenti odiosi di Scott.

-"Le persone nominate nella lista hanno avuto rapporti intimi, intimissimi con lo sposo".

-"Mio Dio, signor Rotschild! Sta forse scherzando? Io non amo che sua figlia e le sono sempre stato fedele!"- si difende incredulo il mio genero mancato.

Il prete gli indirizza un'occhiata truce. Anche Regina lo guarda con disapprovazione. Si è convinta subito, per fortuna. È sospettosa quanto me ed è forse questa gelida diffidenza la migliore delle virtù di famiglia che potesse ereditare.

-"E così, in quel foglio ci sono i nomi delle tue ex, eh?"- inizia a riprenderlo piuttosto risentita. Scott non può rispondere perché il sacerdote interviene per correggere Regina:

-"Signorina Rotschild... non vorrei ledere la sua sensibilità, ma... forse andrebbe precisato che si tratta deGLI ex del suo aspirante marito".

Regina e Scott sbiancano all'istante ed in contemporanea.

-"Ma cosa  diavolo succede? Qualcuno può spiegarmi da dove e perché queste falsità?"- esige chiarimenti l'imbarazzato spasimante.

Regina digrigna le labbra rosse come l'inferno, spalanca gli occhi aridi e scuri come carboni e spezza il velo da sposa: -"Ah, le cose stanno così padre? Allora sarà il caso di precisare ulteriormente. Questi non sono certo gli ex del mio quasi marito.
Semmai, gli ex del mio ex!".

-"Scusa, tesoro... ho capito bene? EX?!"- s'inquieta Scott, sempre più allibito. Lei nemmeno lo guarda. Adesso ha occhi solo per il suo paparino.

Si appende decisa al mio braccio e con la boccuccia tremante di pianto mi supplica di condurla via. E come non accontentare un fiore di simile delicatezza? Faccio segno all'organista d'intonare di nuovo una qualche melodia. Voglio un'uscita lenta e trionfale.
Con Regina al mio fianco ripercorro a ritroso il morbido tappeto cosparso di petali di rosa tea.

Scott Humptinghton mi viene dietro con la sua voce lagnosa ed il corpo magrolino che naviga nel completo da sposo. -"Signor Rotschild, la prego! Chiarisca! Lei sa che io sono innocente e casto come un bucaneve... Regina, anche tu! Ascoltami!".

Piangi, disperati, rotolati al suolo Scott. Tutto quello che vuoi. Ma non sperare di rivedere più al tuo fianco la mia bambina. Non glielo dico, sarei troppo crudele ed ho già fatto abbastanza.
Piuttosto gli mostro la mano, piego tre dita ed esibisco le altre due in segno di vittoria, emulando quel buontempone di Winston Churchill. E mentre aspetto che un taxi riconduca me e mia figlia a casa, penso che quasi quasi avrei voglia di un sigaro. Sì, di un buon sigaro aromatizzato. Già.
Ma dove lo trovo un sigaro all'uscita di una chiesa di campagna?

Hahahahahahahahahahahhahahahahaha.


TUTTI GLI EX DEL MIO EXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora