Calpesto i marciapiedi sporchi della città, cammino stizzito nel vento vespertino. Ad indispettirmi è stata l'audacia di Scott Humptinghton, o meglio la sua sfacciataggine infinita e senza eguali! Contattare di nuovo Regina dopo lo scandalo esploso davanti all'altare... Ma con quale coraggio? Come spera di discolparsi? In quanto padre amorevole ed apprensivo, mi sono permesso di sbirciare nell'agenda di Regina, scoprendo accanto al nome di Scott orario e luogo dell'appuntamento venturo: ritrovo alle 6 del pomeriggio davanti al CrazyCow. Se quello screanzato pensa di farsi assolvere invitando mia figlia ad una caffetteria di infimo livello, allora direi che ha proprio sbagliato tattica. Ed anche fosse, ci sarà la mia banda di scagnozzi a sventare il proposito.
Piuttosto, l'accanito modus operandi di quel pivello mi costringe a mettere in atto la macchinazione al più presto possibile. Il tempo scorre ed i giorni sono contati. Devo salvaguardare la castità fisiologica e mentale di mia figlia e per questo mi occorre ingaggiare sbrigativamente l'ultimo dei prestanome segnalati dal Sitzkrieg: Juan Fernandez Carlito De Las Casas, in arte Armanda.Le stelle sbrilluccicano maliziose in cielo quando giungo al domicilio di Armanda. Salgo ansioso al terzo piano, pigio insicuro sul campanello ed aspetto di essere ingressato. Intanto, mi passo una mano sulla fronte marmorea e nei capelli fluenti, cercando di smaltire velocemente la tensione. Da dietro la porta giungono già note di festa, schiamazzi e risate volgari. Deglutisco, sempre più incapace di gestire il disagio e consapevole dell'inferno colorato ed odoroso che mi attende oltre quella soglia.
La porta si schiude. Una bocca grande e formosa spalanca il sipario su solidi e prorompenti denti da cavallo ed una voce roca mi accoglie nell'appartamento:
-"Federigo, bemvenido!"
La mano energica di Armanda mi tira dentro casa e vengo catapultato nel bel mezzo di un harem soffocante. L'aria è satura di fragranze afrodisiache, una luce soffusa illumina gli interni e brasiliane dalla stazza abominevole ballano al ritmo del Caribe.
-"Capiti bene estau noite, Federigo"- mi fa strada la padrona di casa- "festeggiamo il compleanno di un'amica"- spiega il motivo di tanto movimento in 50mq Armanda.
Poi, prima che possa liberarmi dalla stretta forzuta della sua mano, insiste affinché improvvisi insieme a lei qualche passo di salsa. Mi coglie letteralmente alla sprovvista. Dopotutto, sono austriaco! Sono austero, introverso, tagliente nel fare ironia e montanaro nello spirito.
Pertanto, mi rifiuto di prendere parte a questo carnevale! Rigetto categoricamente l'invito e parto già alla ricerca di un angolino al riparo dalla calca di ballerini transessuali madidi ed eccitati. L'anfitrione deve aver notato il mio atteggiamento alienato e mi raggiunge premuroso. Mi afferra con la forza di un Godzilla per le spalle, mi carica sulle spalle e mi porta via dalla festa. Mi scarica sul copertone leopardato del suo letto, chiude la porta e si siede sul materasso accanto a me.Rabbrividisco. La sua energia mascolina ed il suo viso impiastrato di trucco mi intimoriscono, mi soggiogano e come sia possibile non so. Come può essere? Io, che in gioventù mi sono sempre vantato di dominare lavandaie ed umili pastorelle, ora tremo dinanzi a questo sottoprodotto di città, un omone di quasi due metri coperto di piume di struzzo e strass.
Armanda rompe il silenzio per primo:
-"Allora, zuccherino. Problemi a casa?"- domanda con una voce ruvida come la scorza di una noce di cocco.
-"Af-affatto"- balbetto io in risposta ed intanto provo a reprimere il nervosismo, ma la presenza conturbante e sempre più vicina del transessuale non aiuta: il profumo delicato di balsamo sprigionato dai suoi lunghi capelli neri mi stordisce i sensi.
Avanti, Friedrich! Fatti coraggio e non vergognarti. In fondo, anche lui è uomo e tra uomini ci si intende sempre.-"Federigo..."- mi esorta ad uscire dal mio stato catatonico Armanda.
Finalmente riacquisto un po' di lucidità.
-"Fammi il piacere di non chiamarmi in quel modo, troietta"- lo rimprovero con collera. Non amo la sua abitudine di storpiare il mio nome o di traslarlo nella sua lingua madre.
Lui si scusa, dispiaciuto di avermi procurato noia. Diviene muto e docile come un bambino, pronto ad ascoltare quanto sono venuto a proporgli. Spiego la mia incresciosa vicenda familiare e gli illustro a grandi linee la pantomima da inscenare per incastrare Scott. Armanda, eccitato, accetta di prendere parte all'insidiosa recita da me orchestrata.
Prima di evadere da quell'harem oscuro e vibrante, lascio allo scagnozzo le ultime disposizioni:
-"Allora, basta fare così. Sarà facile, vedrai. È un ragazzo ingenuo".
Armanda scuote la testa, contrariato.
-"Nessuno vuole fare certe cose. E l'ingenuità non lo porterà mai a tanto"- smentisce con sicumera le mie tesi, teorie ed ipotesi sull'argomento Scott Humptinghton.
-"Mah... allora dagli una di quelle tue cose, una di quelle polveri sonnifere..."- azzardo, per non smontare la macchinazione.
Stavolta Armanda concorda. Mi accompagna fuori dalla camera da letto. Attraversiamo il resto della casa, che pullula ancora di anime in delirio e danzanti. Infine, arrivo all'uscita tanto agognata.
Sulla porta, prima di andarmene, sventolo un fascio di sgualcite banconote davanti al nasino scolpito della padrona. Ma il profumo stuzzicante del denaro non stimola l'olfatto di Armanda, evidentemente già assuefatto a percezioni olfattive più intriganti.Anche lui respinge il pagamento:
-"Nah, fagottino. Così si pagano le prostitute. Ti sembro una prostituta io?"- mi rimprovera per aver tentato di infilargli nella mano il denaro.
Istintivamente avrei risposto una cattiveria. Ma mi trattengo dallo sfoggiare il mio crudele umorismo e rimembro a me stesso che ho davanti un brillante agente immobiliare. Armanda, infatti, nella vita vende case e solide realtà (più solide di quelle di Roberto Carlino).
Il suo mestiere l'ha imparato oltreoceano, nella nativa Sao Paulo. All'epoca era ancora Juan Fernandez Carlito de Las Casas, ma aveva già il destino incluso nel nome. Com'è che si dice? In omen nomen.Insomma, Juan era l'agente immobiliare più competitivo e vincente di tutto il Brasile. La discordia, tuttavia, ha voluto che una sera capitasse in una squallida favela e divenisse testimone di un efferato delitto. Per sfuggire agli assassini che volevano farlo tacere Juan fu costretto a cambiare sesso ed identità. Ed una volta divenuto Armanda non ci ha pensato due volte a prendere il primo volo per la roccaforte europea. Qui ha ripreso a lavorare nel settore immobiliare, con impegno alacre ed immutato. Di fatto, si è sempre comportato come se non fosse successo nulla, come se l'omicidio e l'espatrio non fossero mai avvenuti. L'unica cesura nella sua esistenza sono la sua quinta di seno ed il fondoschiena alla J Lo.
-"Mi stai facendo un favore. Se non vuoi soldi, dimmi in che altro modo posso pagarti"- insisto nel ricompensare la sua disponibilità, tuttavia moderando la generosità delle parole.
Armanda si strofina il mento squadrato, pensa e negli occhi s'illumina un desiderio.
-"Pulcino mio, che ne dici di una borsa di Luis Vuitton? Me la regaleresti? Oppure, l'ultimo modello di reggiseno di Victoria's Secret, eh?"- avanza supplichevole la sua richiesta.
Mi rimangio la generosità e torno a casa. Per chi diavolo mi ha preso? Io sono Friedrich Rotschild, non il conto in banca di Donald Trump!
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TUTTI GLI EX DEL MIO EX
SonstigesRegina Rotschild e Scott Humptinghton si amano come solo i giovani sanno amarsi: appassionatamente e nonostante tutto. Nel giorno delle nozze, tuttavia, una sconvolgente verità fa naufragare il progetto matrimoniale dei due innamorati. Storia di u...