COME SBARAZZARSI DEL GENERO E VIVERE FELICI

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L'alba sorge, rossa come un tuorlo d'uovo. Il giorno x è giunto. Mi sveglio con la puntualità del gallo cedrone e salto giù dal letto con l'agilità di una tigre malesiana. Raggiungo lo specchio ed ammiro nella superficie riflettente la mia prestanza da Sandokan. Che uomo! Che übermensch! Non per vantarmi, ma sono sempre più convinto di essere l'incarnazione del superuomo teorizzato da quel baffone di Nietzsche.

Mi trattengo ancora un poco davanti al mio riflesso, quindi scendo in cucina e faccio colazione in boxer e canottiera, consuetudine che mi fa ringiovanire di almeno ventanni. Regina è in camera, dorme. Il che mi permette di vestirmi, attrezzarmi ed uscire di casa indisturbato. La vestizione non richiede che qualche minuto. Mi calo nei panni più improbabili per un cinquantenne, desideroso di passare inosservato il più possibile.
Per meglio camuffarmi opto per un paio di Rayban neri, una maglietta firmata Disneyland, un paio di jeans attillati e delle sneakers consumate. Indossato l'abbigliamento, recupero in soffitta la mia vecchia Leica, la mia prima affezionatissima macchina fotografica. Per assonanza, ricordo di averla ribattezzata Laika, proprio come la cagnetta russa spedita nello spazio.
Con lo stesso coraggio e la stessa fedeltà, la mia Leica conquistava per scatti la meraviglia del Creato ed anche le nefandezze dell'universo. A distanza di anni, ancora ben funzionante, Laika torna a sostenermi in una difficile missione: immortalare l'infedeltà di Scott Humptinghton, genero indesiderato.

Alle nove esco in strada ed alle dieci sono già sotto la casa discografica "SingaSong".
Qui lavora quel ragazzetto stupido ed impacciato, al soldo dei proprietari cinesi dello studio di registrazione.
Come stabilito, BonBon Mars incontrerà Scott negli uffici di produzione e lo raggirerà con la scusa di voler incidere un suo brano. Bene, bene! Ci siamo. A quest'ora Mars e Scott dovrebbero essersi già incontrati.

Entro nella casa discografica e raggiungo gli uffici. Oltre la vetrata tersa ecco Mars e Scott che gesticolano e discutono. Il piano ha avuto inizio e procede a vele spiegate, hi-hi-hi! Me la rido come un Gargamella ed intanto mi nascondo dietro una parete, la Laika scodinzolante al collo e bramosa di cogliere gli istanti più salienti dell'incontro tra musicista ed addetto al song recording.

Dall'ufficio mi giunge la loro conversazione, frammentata:

-"E come si chiama il brano che vorrebbe incidere presso i nostri studi?"- comincia a prendere nota quell'imbecille di Scott.

-"Black lollypops"- risponde senza esitazione Mars.

Butto un occhio da dietro il mio nascondiglio. I due si guardano in silenzio, Humptinghton sorride di un riso lieve e canzonatorio. Non nasconde al rocker la sua perplessità riguardo al titolo del brano:

-"È serio, Mars?"

Il musicista si accosta all'impiegato. Ora sono in piedi davanti alla scrivania nera dell'ufficio. Scott mette mano su un paio di fascicoli in cima al tavolo, finge d'interessarsi a quelle vecchie scartoffie per celare l'imbarazzo che si insedia ineluttabilmente nel viso. Mars entra in azione ed allunga i suoi salsicciotti inanellati sulle dita nervose del meschino impiegatuccio, quindi fiata nuovamente:

-"Sig Humptinghton, sono serissimo".

Ed il cinquantenne un po' grassoccio e coi capelli color melanzana indirizza all'interlocutore uno sguardo muto che scintilla di promesse, desiderio e languore.

Porto l'obbiettivo della Leica all'altezza del viso e catturo sia la morbosa stretta di mano sia l'atmosfera di amorevole intesa evocata dai teneri occhioni del rockettaro. Mars, intanto, continua ad esporre il suo progetto musicale:

-"Lei non lo direbbe, ma questa canzone ha in se un messaggio di pace e speranza. Le ho portato il testo. Lo legga, per favore"-. E l'orso in giaccone di pelle ed anfibi ripone sulla già nota scrivania un foglio vergato di note e pensieri.
Humptinghton, una mosca ottusa caduta nella tela fraudolenta del ragno, volta le spalle al musicista e, sottratta faticosamente la mano alla presa dei salsicciotti incalliti dell'altro, s'immerge nella lettura del brano. Mars porta a termine la sua salvifica missione: approfitta dell'atteggiamento assorto di Scott per far scivolare delicatamente il braccio sulle sue spalle.
La Leica torna a scattare. Click, click, click... la mano di Mars scende sempre più giù, ancora più giù... Mantengo il respiro e mi preparo allo scatto d'autore. CLICK!!! È fatta!

TUTTI GLI EX DEL MIO EXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora