EPILOGO

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Tra due giorni mi dimetteranno dall'ospedale. I medici dicono che il mio cuore si è rimesso in sesto e che, in generale, il quadro clinico è molto positivo. Pertanto, rimasto solo, comincio ad impacchettare i miei effetti ed esco sulla terrazza all'ultimo piano per prendere una boccata d'aria. Dopo aver respirato per giornate intere l'odore dell'etere e della dissenteria, il mio viso torna alle carezze del sole e del vento fresco.
Inspiro l'aria buona (si fa per dire, con tutto 'sto smog...) che soffia sui tetti e riempio i polmoni di energia positiva. Gutte. Very gutte, penso tra me e me. Improvvisamente mi sento raddolcito, sereno, leggero... Di colpo, sono un altro. Com'è possibile? Che dipenda dall'allucinazione tenebrosa in cui è comparso quello strambo pachiderma in tuba e frac? Non so. Nella vita ci si possono fare molte domande, ma non sempre è possibile ottenere delle risposte. E questo vale anche nel mio caso.

Mi adagio alla grigia ringhiera della terrazza, mi accarezzo il mento ruvido e medito sulla mia rinascita interiore. Qualcuno o qualcosa ha voluto che io mi convertissi da despota in padre affettuoso e conseziente e questo pensiero mi riempie l'anima di infinito. Che poeta sono diventato! Ed anche santo dovrebbero farmi, dal momento che ho finito con l'approvare l'unione sentimentale tra Scott e Regina. Già, alla fine ho ceduto ed ora mi chiedo dove sia finita la mia avversione per Humptinghton, come si sia potuta estinguere la mia fiera indole bismarckiana.
Mi gratto il fascinoso pizzetto che scalda il mento e traggo conclusioni: rassegnato ed in pace con me stesso, mi dico che doveva finire così, che non poteva essere altrimenti. Sì, perché Regina aveva deciso ormai da tanto tempo chi doveva amare. E se il suo sentimento non fosse stato verace e tenace, quella sera non l'avrei trovata appiccicata alle labbra di Scott. Che figlia mia figlia! Scusatemi l'anafora, ma dovevo togliermi la soddisfazione di dirlo, di lodare la forza d'animo con cui si è opposta alla menzognaaaaah!!! Hahahahahaha!!!! Hahha!!! E qui cade l'asino! Da chi diavolo avrà mai saputo che la storia dell'omosessualità di Scott era vera almeno quanto quella dei cerchi di grano nel Kentucky?!? Perché ha perdonato il suo meschino ragazzo e l'ha baciato così appassionatamente?!?

Mi allontano dalla ringhiera e serro le mani a mo' di pugno. Da mite timorato di Dio e poeta sdolcinato mi trasformo in un vendicativo drago sputafuoco, in uno Stukas pronto a volare sulla neocoppia ed a bombardare la sua rinata armonia. È in questa disposizione d'animo e con questo preciso intento che mi preparo a lasciare l'attico e l'ospedale prima del dovuto. Ma non ho fatto i calcoli con il destino e la sorte vuole che a sbarrarmi la strada ci sia la stazza robusta e ben ponderata di Armanda.

-"Herr Rotschild! Buongiorno! Immaginavo che foste sulla terrazza. Voi Germanofoni siete così Sturm und Drang e di spalle, affacciato alla ringhiera, Lei era tale e quale al Viaggiatore davanti al mare di nebbia"- mi viene incontro radioso e fascinoso De Las Casas.

In mano reca con sè un portapranzo colorato, che mi porge.

-"Per Lei, sperando che possa farLe bene al cuore ed all'umore"- aggiunge affettuosamente.

Mi gratto i bei capelli d'argento e borbotto un "grazie" carico d'imbarazzo. Apro il contenitore e scopro uno dei piatti tipici della cucina austriaca: la torta Sacher!!! Gli occhi mi brillano di gioia e la lingua si eccita al pensiero dell'imminente assaggio.
Armanda sorride amabilmente, le labbra gonfie come canotti e le guance piene come pesche mature. Lo ringrazio ancora per la sua generosità disinteressata.

-"Ma si figuri! Mi avevano spedito un paio di bustine di cacao dal Brasile ed ho pensato di cimentarmi in cucina"- ammette l'affascinante omone, lieto dell'apprezzamento - "Adoro destreggiarmi ai fornelli".

-"Ed a me piacciono le persone che cucinano bene!"- rispondo io, la bocca impiastrata di cioccolata ed i denti che masticano l'impasto soffice e spumoso della torta. Gnam, gnam. Gutte, gutte. Armanda sa come prendere gli uomini per la gola, eccome se lo sa!
Questa Sacher è veramente... sublime, direbbe Novalis! Una delizia del genere avrebbe regalato un sospiro di piacere persino a quel musone di Hegel e risanato Schopenhauer dalla sua insanabile mestizia.

TUTTI GLI EX DEL MIO EXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora