ROTSCHILD'S LIST

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Giudicare un libro dalla copertina è facile. Giudicare un uomo dalle sue azioni lo è ancora di più.
So quello che state pensando e suona pressapoco come "che padre bastardo", o forse sbaglio? Ma del resto, perché mi preoccupo? Perché dovreste essere voi a giudicarmi? Sarà la Storia a farlo, piuttosto. Almeno così sosteneva un celebre fumatore di sigari cubani...

Prima di essere un babbo bastardo, comunque, sono un fiero suditto di sua maestà Elisabetta II, inglese di adozione ma austriaco di nascita. Austriaco, non tedesco. Badate, perché al primo che mi darà del mangiatore di salsicce e crauti, gli farcisco il deretano con della sachertorte. Non sono un tipo tenero, lo avrete capito ormai.

Tornando alle presentazioni, ad accompagnarvi in questa dilettevole lettura è Friedrich Rotschild, 57 anni, austriaco di Vienna, domiciliato in Inghilterra e vedovo. Non so quanto sia fortuita nella mia circostanza la vedovanza. Io non la ritengo propriamente una fortuna, ma non la vivo nemmeno come la peggiore delle disgrazie.
Insomma, le mogli sono come i papi: predicano noiosamente ed a non finire, fingono castità e bontà di cuore e, soprattutto, morta una se ne fa un'altra (sempre che lo si voglia). A me una seconda moglie non serve. Mi basta la mia creatura, la mia dolce Regina. È lei l'angelo della casa in questo momento. E supplisce meravigliosamente alle mancanze di sua madre, non potendo intervenire la sig. Rotschild nella cura del focolare dall'alto dei Cieli.
Per questo ho impedito ad ogni costo il matrimonio di mia figlia; perché senza lei e le sue invidiabili virtù domestiche sarei irrimediabilmente perduto.
In gioventù ho lavorato nelle miniere di carbone, ho fatto l'acrobata in un circo errante per mezza Europa ed ho combattuto la guerra delle Falklands; non sono mai stato avvezzo, dunque, a certe pratiche casalinghe e prettamente femminili. E non vedo perché proprio ora, alla veneranda età di cinquantasette anni, debba destreggiarmi tra bucati in lavatrice, appassionati tanghi col mocho ed ustioni da ferro da stiro.
Un uomo alla fine della cinquantina vuole qualcosa di più avventuroso delle ordinarie faccende domestiche!

Ripeto: alla gestione del tetto familiare ci pensa la mia amata Regina, mentre le mie giornate trascorrono all'insegna dei passatempi irrinunciabili. Proprio ora mi sto sistemando il colletto della camicia prima di uscire. Corro al circolo, per una bella partitina a carte con gli amici di sempre.

Un goccio di colonia, un colpo di pettine esperto e deciso ed un sorriso senza aloni. Mi guardo e riguardo nello specchio ancora per un po' prima di sgattaiolare fuori casa con la trepidanza dei ventenni. Nel riflesso colgo l'immagine allettante di un novello narciso. Chi è questo bel giovanotto, eh? Ma sono proprio io, caspita! E per la contentezza mi punzecchio le guance ancora floride, appagato dalla mia eterna giovinezza. Eh sì, sono proprio un bel tipo.
Alto, snello, forte nel fisico e ben temprato nello spirito.
Signora Rotschild, ammettilo che a farti innamorare pazzamente è stato il mio viso asciutto ed i lineamenti eleganti, la bellezza maledetta dei miei occhi azzurri e la rasposità della mia barba argentea.
Mi guardo nello specchio ancora qualche istante ed imbocco la porta di casa, tutto pimpante. Anche stamattina si va al circolo, he-he!
E uscendo dall'appartamento incrocio gli occhi tristi di Regina.

-"Fiorellino, non ti aspettavo. Come mai già a casa?"- le chiedo incuriosito dal suo rientro anticipato.

-"Non me la sono sentita di fare il servizio ed ho preferito tornare a casa"- ammette lei con voce flemmatica.

Mia figlia è fotografa di eventi per professione. Oggi avrebbe dovuto realizzare un servizio fotografico in occasione delle nozze di un'amica. Ma ha rinunciato al suo guadagno e capisco bene perché. Sarebbe stato troppo doloroso immortalare quei momenti di felicità a lei diabolicamente preclusi.

Il cuore mi si stringe a vederla in questo stato. Vorrei fare o dire qualcosa per aiutarla, ma non so cosa... Stupidamente, finisco solo con l'affondare il coltello nella piaga amorosa.

-"Tesoro, pensi ancora a Scottex?"- domando, tanto per esercitare il mio sadismo.

Regina mi guarda confusa e contesta: -"Scusa, papà. Non credo di aver capito. Chi?".

Le spiego il gioco di parole che ho appena pronunciato:

-"Come chi? Scott Humpthinghton! Adesso è il tuo ex, dunque è 'Scott-ex'!"- termino la delucidazione ridacchiando di gusto.

La mia bambina, al contrario, non sembra in vena di risate. Seguita mogia mogia e dopo la mia battuta mi guarda addirittura in cagnesco. Lo avevo detto. Non sono un padre tenero. E sì, sono pure un insensibile. Lo riconosco. Compatitemi, ma non rimproveratemi!

Prima di correre in camera per sfogare il pianto, Regina mastica ancora qualche frase:

-"Quei nomi sulla lista... non li dimenticherò mai!"- e con gli occhi brucianti di cocente delusione per il fiasco della cerimonia nuziale, la mia dolce bambina si rifugia nel porto sicuro della sua cameretta.

I nomi della lista, eh già! E chi se li dimentica più quei nominativi! Quella sciocchina nemmeno immagina quanti soldi abbia dovuto sborsare e quante peripezie abbia affrontato a causa di quell'infido elenco!
Estraggo il foglio sgualcito sventolato davanti al prete ed ai presenti nel giorno delle nozze. Rileggo i nomi schizzati a matita:

1) Mars BonBon

2) Trudy Moschino

3) Juan Fernandez Carlito DeLasCasas (per gli amici "Armanda").

Ripongo la lista nella tasca dei pantaloni e scendo in strada. Ma sì! Mars, Trudy e Armanda.

Ormai sono solo nomi, che importanza ha?

È acqua passata!

TUTTI GLI EX DEL MIO EXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora