Parcheggio

133 10 11
                                    

VERITY'S POV

Quel pomeriggio fu libero per noi. Dopo le firme, né il tizio né Todd si erano più fatti sentire.
Dopo una buona mezz'ora passata in quella stanza a fare nulla, decidemmo di tornare alla nostra camera.

Appena entrati, Charlie si fiondò nel bagno.

<Faccio una doccia.> mi avvertì e chiuse a chiave la porta.

Mi affacciai alla grandissima finestra: si vedeva quasi tutta Los Angeles. Riuscivo addirittura ad intravedere casa mia.

Non feci in tempo ad esprimere un altro pensiero che, subito dopo, sentì il rumore dell'acqua aperta. Fin qui tutto normale, poi iniziai a sentire una canzone.
Uno stereo acceso? Qualche playlist partita per sbaglio? Eh no. Una canzone mai sentita.

Oh darling, I know you're taken. Something about this just don't feel right...Everytime one of us tries to leave here to the other one holds on tight.
Baby, tonight there's so much love in between us, but you say that you got to get home.
Stay here with me.
I won't tell a soul.
You tell me someone's waiting for you, that you can't do this anymore.
But you kiss me again, so go ahead and draw the blinds and lock all the doors.
Baby, tonight there's so much love in between us, you say that you got to get home.
Stay here with me.
I won't tell a soul.
Oh, if you want me like I want you, I won't judge you, this could be our little secret.
Our secret.
So tell me if  you're ready, cause if no one knows then it ain't really cheating.
Cheating.
Oh darling, I know you're taken. Something about this just feel so right.
Oh,baby.
Everytime on of use tries to justify the situation with just hold on thighter.
Baby, tonight there' s so much love in between us,  you say that you got to get home.
Stay here with... me.
I won't tell a soul.

Non potei fare a meno di registrare quello che stavo sentendo.
Poco dopo accadde la cosa più imbarazzante della mia vita.

Charlie aprì la porta del bagno mentre era in accapatoio.

<Verity, sei troppo silenziosa, stai b...> si interruppe vedendo il mio cellulare e sorrise.
Le mie guance si incendiarono.

<Che fai, mi registri?> disse, continuando a sorridere e sedendosi sul mio letto.

<No, stavo mandando un messaggio vocale ad un'amica.> fu la prima bugia che mi venne in mente.

<Beh...per mandare un messaggio vocale, io vado direttamente su Whatsapp, non uso il registratore vocale.> mi ammonì, notando lo schermo del mio cellulare.

<Fatti i cavoli tuoi, Puth, continua la tua doccia.> risposi allontanandomi.

Rise.

<Che non ti venga in mente di farlo sentire a qualcuno.> disse, mentre si avviava verso il bagno.

<Già, nascondiamo questo stridolio da femminuccia.> ridacchiai.

<Intanto a te piace!> notò, mentre chiudeva la porta.

L'unica cosa che sentii in quel momento fu solo il phon che proveniva dal bagno.

Approfittai del tempo da sola per mandare la registrazione a Colley, quando mi resi conto di averla mandata a mia madre.
Cavolo, maledetta me quando l'ho convinta a istallare Whatsapp.

●We don't talk anymore●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora