Mi ricordo di aver camminato accanto a lei felice e insieme eravamo uscite dalla stazione. Ci eravamo sedute in un bar lì vicino e avevamo ordinato qualcosa da bere. Poi le avevo raccontato tutto. Ogni cosa. Dell’incontro con Alexis. Di Andrè. Dell’amore che provavo per lui. E che anche lui mi amava. Le parlai della festa, della corsa fino ad arrivare alla fontana. Di come ero quasi morta. Del dolore. Della felicità. Di Anne e dei due giorni precedenti. E tutto nel minimo dettaglio senza tralasciare nulla. Lei aveva ascoltato tutto in silenzio solo per interrompermi un'unica volta quando le avevo detto della mia quasi morte e mi aveva detto:
“Amo, ma come ti è venuto in mente di correre via? E a me non pensavi? Come avrei fatto io se ti fosse davvero successo qualcosa?” sul suo viso potevo leggerci uno sguardo triste e allo stesso tempo, un velo di rabbia.
“Lo so amo. E’ questo il problema. Non pensavo. Sentivo solo il dolore dentro. E volevo che se ne andasse,ma nonostante tutto ho cercato di uscire. Ma qualcuno mi ha bloccato fino a poco prima che arrivasse André. Poco dopo ho perso i sensi..” Le avevo risposto io solo poi per riprendere a raccontare.
“Amore mi dispiace tanto.. Vedrai, andrà tutto bene, io ti aiuterò. Puoi contare su di me. Prendiamo a calci nel sedere questa Anne!” mi disse lei prima con un espressione triste e affranta, poi con decisione. Ecci perché le volevo così tanto bene. Riusciva a non farmi perdere le speranze. Riusciva a farmi sorridere anche quando non volevo. E io in quel momento avevo sorriso.
“ Si, amore e lo faremo a modo nostro.” Le avrvo risposto io sorridente.
“Contaci amore mio. Ti voglio tanto bene.” Mi aveva detto sorridendo anche lei.
“Ti voglio bene anche io” sorridevo.
“Dai, basta! Andiamo ti faccio visitare un po’ Roma per qualche giorno e poi, insieme, partiremo per Milano!” mi aveva detto alzandosi e mi aveva fatto l’occhiolino.
“Andiamo!” le avevo detto alzandomi a mia volta.
Così quei giorni li avevo trascorsi con lei a vistare Roma. Ogni monumento. Ogni posto. Ci scattammo un sacco di foto. Anche mentre facevamo shopping,anche se non lo adoravo così tanto come lo adorava lei. Per me è solo un passatempo e nulla di più. So soltanto che mentre mi ritrovavo lì ,sdraiata sul letto mi accorsi che non avevo sentito molto il peso del tempo. Le ore erano passate e la sera mi ritrovavo così stanca che,appoggiata la testa sul cuscino,mi addormentavo subito. Nonostante questo non avevo mai smesso di sentirli,di sapere come stavano. E sapevo che mancavo loro così come loro mancavano a me. Quel mio primo giorno a Roma eravamo tornate a casa sua alquanto distrutte. E avevo scoperto che da un po di tempi a quella parte era andata a vivere da sola. Quella sera avevamo cenato e poi abbracciate ci eravamo addormentate. Quella notte per la prima volta avevo sognato Andrè.
Lui e suoi abbracci, lui e i suoi occhi,lui e i suoi baci. Ma poco dopo avermi abbracciato era scomparso. Era diventato tutto buio,lo cercavo, ma poi più nulla almeno fino a quando non era ricomparso e mi aveva detto che non mi avrebbe lasciato mai più. Si era avvicinato e mi aveva afferrato gentilmente per i fianchi,si era chinato lentamente sul mio viso, il mio cuore non smetteva di correre e non si placò nemmeno quando le sue labbra furono sulle mie. Era stato un bacio dolcissimo. Pieno di dolcezza,ma anche pieno di frenesia,come se non avesse potuto farlo più per molto tempo. Finito il bacio si era avvicinato al mio orecchio e sul mio collo aveva sussurrato una sola parola: " Tornerai." Era stato in quel momento che mi ero svegliata all'improvviso. Non dimenticherò mai la sensazione di freddo e di vuoto che mi aveva invaso. Un brutto presentimento che non mi aveva ancora mai lasciato. Ero rimasta per molto tempo sotto le coperte a ripensarci fino a che il sonno non mi aveva colto di nuovo.
Mentre ripensavo a quei giorni una voce mi aveva fatto sobbalzare,ma mi tranquillizzai quando capii che era semplicemente Azzurra.
"A che pensi?" mi chiese.
"Nulla..ripensavo agli ultimi giorni." le risposi riportando lo sguardo sul libro che avevo davanti a me. Orgoglio e Pregiudizio. Un libro che continuo ad adorare e che continuo a portare dovunque. Non posso stare senza. Non che fosse questione di portafortuna o chissà cosa,ma mi piaceva avere qualcosa di così tanto familiare con me. Mi faceva in qualche modo sentire a casa.
"Che ne dici se domani partiamo per Milano?" mi chiese lei cogliendomi alla sprovvista. Non sapevo che dire. La parte di me che avrebbe voluto essere lì con loro,avrebbe voluto dire di si,ma la mia parte razionale sapeva che non era ancora il momento.
"Non è ancora il momento amore." le risposi senza alcuna emozione.
"Ancora nessuna notizia confortante da parte du Alexis?" mi chiese ancora,preoccupata.
"Nessuna" risposi. "Almeno non di quelle che vorrei" continuai.
"Allora ti devi distrarre, amore." mi disse. E io non risposi. Di malavoglia mi ha iniziato a trascinare sul divano e lasciandomi accasciata lì,aveva inziato a mettere un film horror. Oh no. Un horror no. Non è che li odiavo quel genere di film, ma già dalla prima scena la protagonista mi ricorda Anne. E non ho la minima voglia di pensare a lei. E a tutto quello che era già successo. Invece di dare retta al film,mi misi a fissare lei. Si era fatta di nuovo bionda e i capelli le erano cresciuti molto più di quanto sapessi. Le labbra erano perennemente inumidite dal suo lucidalabbra preferito, che utilizzava quando non usava il rossetto, le guance erano leggermente rosee e il suo corpo snello non trapelava sotto l'enorme felpa che aveva indossato quella mattina. I suoi lineamenti erano dolci,cosi come la sua voce quando parlava. Era bella. Molto bella. Più di quanto io non lo sarei mai stata. E lei sapeva di esserlo.
"perché mi stai fissando,amo? Il film non ti piace?" mi chiese all'improvviso guardandomi. Non mi sono nemmeno accorta che si fosse girata a guardarmi.
"Ehm..si. Certo." dissi riportando lo sguardo verso lo schermo. Ma prima che fosse passata una terza scena,si era allungata e aveva tolto il film e spento il televisore.
"Perché l'hai tolto e hai chiudo la tv?" gli chiesi incredula.
"Non lo stavi guardando e so che non riesce a distrarti perciò non vale la pena continuare a guardarlo" mi rispose guardandomi tranquillamente. Dapprima non dissi nulla. Quando parlai ritornai a guardarla.
"E va bene..non lo stavi guardando..ma non è che non mi piaccia, ma non mi andava tutto qui."
Anche lei dapprima non disse nulla.
"Allora stiamo qui a parlare un po, vuoi?.." mi chiese infine.
"Si.." le risposi titubante. Si sedette di nuovo vicino a me e io rinziai a parlare.
"Amo..so che ti sembro strana. Non ti immaginavi un Amèlie così i primi giorni che ci vediamo e che passiamo del tempo insieme, lo so bene. E credimi se ti dico che adoro passare il tempo con te,ma il sogno dell'altra notte,tutto quello che è successo,una soluzione che non si trova..tutto questo mi sta snervando." le dissi e sospirai.
"Non è questo,amo. È solo che non mi piace vederti così..vorrei poter fare qualcosa per aiutarti. Vorrei poter fare molto di più, anche se forse non sto facendo nulla." mi rispose lei.
"Mi sei accanto e per me non è tanto,amo,ma tantissimo." e al quel punto si avvicina e mi abbraccia.
Mi sento meglio. Non so perché ma mi sento veramente meglio tra le braccia di qualcun altro. Mi fa stare bene.
"So io quello che può farti sentire meglio" e alzandosi tornò dopo qualche minuto con in mano una vaschetta di gelato in una mano e due cucchiai nell'altra. Mi guarda sorridendo e io ricambio il suo sorriso. Non adorarla era impossibile.
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Io e te per sempre noi (?) ❤
RomanceDicono che tutto accade per una ragione. Incontri qualcuno che ti cambierà la vita per sempre e nemmeno te lo aspettavi.Incontri che hanno un sapore completamente diverso se si è in due,invece che in uno solo. La vita cambia e inizi a cambiare un pò...