13 Capitolo: Coincidenze(?)❤

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Le nostre mani erano ferme l’una sul cuore dell’altra. I nostri cuori battevano all'unisono come se fossero stati fatti proprio per quel momento. Come se fossero stati fatti proprio per noi. E in realtà lo erano. Due cuori che si amavano e non c’era ragione per non dover stare insieme. Avevamo trovato l'uno nell'altra, la nostra metá perfetta.  Era così dolce. E non mi sembrava vero, non mi sembrava la realtà. E se stessi sognando e tra poco mi sarei risvegliata? E se una volta sveglia l'avrei dimemticato per sempre? E se fosse stato tutto un sogno seriamente ? E se non fossi mai partita davvero? E se non avessi davvero vissuto tutto questo? Come sarebbe stato svegliarsi e accorgersi che era stato tutto solo un sogno meraviglioso? Probabilmente sarei morta, morta davvero. Lui continuava a guardarmi. Sembrava non stancarsi mai. Eravamo fermi lì e mi sembrava che il mondo si fosse fermato insieme a noi. Solo lui, solo io, solo quello che eravamo, e che da lì a poco saremmo diventati.
“Principessa vuoi essere la mia ragazza per amarti e per far si che io ti ami sempre e ti renda per sempre?”
“Si. Ma solo se Dio vorrà,sarà davvero per sempre. Ti amo.“ kE così mi baciò di nuovo così dolcemente che mi si fermò quadi il cuore. Quasi. E mentre eravamo impegnati in quel bacio così dolce la porta si aprì e tutti i nostri amici felici ed esultanti entrarono nella stanza. Ci girammo e li guardammo sorridenti e felici. Avevo capito di voler vivere da quando avevo guardato i suoi occchi. Volevo vivere per tutte le persone importanti della mia vita. Tutti sorridevano felici ed entusiasti della nostra felicità. E anche noi lo eravamo. Talmente tanto che se avessi avuto più energie, avrei potuto alzarmi da quel letto e gridarlo a tutto il mondo. Non lo feci.
Mentre guardavo fuori dalla stanza senza sapere bene il perchè, qualcos’altro catturò la mia attenzione  e il sorriso lentamente si spense sul mio viso, proprio com’era nato.
“Chi è..?” domandai loro. Il mio sguardo era puntato sul corridoio dove se ne stava appoggiata al muro una ragazza dal viso ormai familiare, guardava verso  di noi con aria sprezzante.
“ La mia ex.  Cazzo.” mi rispose Andrè cambiando totalmente espressione. Così si alzò e le chiuse la porta in faccia.
“ Io l’ho già vista. Troppe volte,in effetti.” dissi io con l’aria di chi solo ora stava iniziando a ricordare. 
“ Dove..? Quando?” mi chiese Andrè, l’espressione preoccupata.
“La prima volta è stata alla stazione. Ci siamo scontrate, aveva sempre quell’aria sprezzante, le ho chiesto scusa ma non mi ha nemmeno risposto. Mi ha guardata male e se n'è andata. Poi me ne sono andata al bar vicino alla stazione e lei si è seduta lì  poco dopo. Ho ordinato qualcosa di caldo.  Mi sentivo osservata,ma non gli ho dato molto peso. Ero contenta di essere finalmente arrivata,anche se faceva davvero troppo freddo. Quando sono scesa dal taxi,mi sono sentita osservata..mi sono girata mentre camminavo due o tre volte,ma non c'era mai nessuno.  Me la sono ritrovata a qualche decina di metri di distanza. Si è stretta le braccia intorno a sè come se sentisse freddo. Non gli ho dato molto peso all'inizio. Lei mi aveva quasi raggiunta, doveva solo fare qualche metro e oltrepassare la strada e raggiungermi quando tu mi hai aperto la porta di casa. Ora ricordo bene..oh no..!" raccontai loro tutte le volte in cui l'avevo vista. Ma mi zittì quando una consapevolezza allarmante mi attraversò come un lampo attaversa il cielo durante una tempesta. Riuscivo solo a guardare verso porta chiusa come se la potessi vedere attraverso. Lei era ancora lì.
"Che c'è?" mi chiese André visto che io non continuavo più.
"Era nei pressi della fontana quella notte. Avevo la vista leggermente appannata dalle lacrime,ma l'avevo riconosciuta dopo averla vista così tante volte. Ma non me ne sono preoccupata. Non fino a quando non sono finita nella fontana. In un primo momento sarei voluta rimanere lì,ma poi ho cercato di uscire. Ma qualcosa mi bloccava. L'ultima cosa che ho sentito sono state delle braccia forti che mi tiravano fuori dall'acqua." continuai.
“Non è possibile!” disse Alexis. Era preoccupata, glielo leggevo negli occhi.
“ Non possono essere tutte coincidenze, no?” ci chiese Andrè preoccupato. "Lei è una psicopatica. Ti rendi conto,amore, ti quanto sei stata fortunata? Se non ti avessi aperto la porta,se non fossi stato lì quella sera e Alexis avesse ritardato di poco..non riesco nemmeno ad immaginare quello che ti avrebbe potuto fare." mi disse preoccupato. Il sangue mi era gelato nelle vene.
Io non sapevo cosa pensare, aveva giá provato a farmi del male. E se ci avesse riprovato? Quello di cui dentro di me ero certa era che,se avesse voluto separarmi da Andrè, non ci sarebbe mai riuscita.

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