Eleventh

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Vi chiedo per favore di commentare, muoio per sapere cosa ne pensate. Vorrei leggere consigli, critiche, pensieri, opinioni, qualunque cosa pur del silenzio :)

-Gil



Casa nostra era diventata

soffocante.

C'era quel tuo scatolone,

aperto

al centro del nostro salotto.

E Jodie ci guardava dentro

insistentemente.

Ci immergeva le mani,

fin quando le spalle minute

non vi scomparivano dentro

e fissava il contenuto.

A volte rideva.

Se mi sentivo bene,

la guardavo,

seduto sul divano

con Ashton.

Lei muoveva le mani

con mozioni confuse,

talvolta brusche e feroci.

Spostava roba,

strappava fogli,

e rideva

fin quando non le piangevano gli occhi.

Altri giorni mi sentivo

morire

e restavo steso

sul materasso

buttato a terra.

Calum mi stringeva le mani

forte

tra le sue.

Poi mi guardava

e scuoteva la testa.

Accendeva una sigaretta

e la guardava consumarsi lentamente.

Così ingannava i pensieri.

Non aspirava mai

se la portava alle labbra un paio di volte,

controllava che tenessi gli occhi chiusi,

e poi la spegneva.

Spesso a metà.

Non gli ho mai chiesto spiegazioni.

Sapevo bene

che avrei solo peggiorato il suo umore.

Allora lo lasciavo stendere,

accanto a me.

E insieme ascoltavamo.

Ashton che intonava

qualche nota

mentre trascinava la punta di una penna

sui suoi fogli.

Una penna blu.

Jodie che rideva

fino a singhiozzare.

La pioggia che scendeva sul tetto

e il vento che frustava

i rami degli alberi,

fuori dalla nostra finestra.

E alla fine,

non importa quanto

ascoltassimo,

tornavamo sempre al silenzio.

-Sempre tuo, Michael.

Always Yours, Michael // 5sos (3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora