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Era una mattina particolarmente nuvolosa. Nico avvertì una folata di vento muovergli leggermente i capelli e alzò lo sguardo verso il cielo. Probabilmente più tardi avrebbe iniziato a piovere. Sperava solo che Zeus decidesse di aspettare il primo pomeriggio, quando si sarebbe trovato a casa. Non avrebbe sopportato la pioggia considerato dove stava andando. Andy l' aveva accompagnato con la moto fino ad appena fuori la città, da lì avrebbe proseguito da solo a piedi, come faceva ogni mese da almeno sette mesi. Era una cosa che aveva bisogno di fare da solo e comunque il posto distava un quarto d' ora di camminata appena da dove lo lasciava Andy, poi l' avrebbe richiamato per farsi venire a riprendere. Attraversò la solita radura, ormai erbosa grazie al clima più mite di aprile. Tra poco avrebbe iniziato a riempirsi di margherite e vari fiori di campo. Camminò per un po', poi se li trovò davanti: la spiaggia deserta e l' oceano. Si tolse scarpe e calzini e affondò i piedi nella sabbia appena tiepida, non era ancora tempo di stare in spiaggia ma non gli importava, come non gliene era importato a dicembre o a febbraio. Dall' oceano proveniva una dolce brezza che gli mandava i capelli davanti gli occhi nerissimi. Si erano allungati negli ultimi mesi e ormai gli arrivavano quasi alle spalle. Avanzò fino a quando non si ritrovò con i pieni leggermente bagnati dall' acqua poi, camminando sempre sul bagnasciuga, si diresse verso gli scogli che celavano una seconda spiaggia. Era una piccola porzione di sabbia limitata davanti dal mare e dietro da una parete rocciosa ricoperta di piante grasse che , d' estate, facevano dei fiori di un viola molto scuro. Superati gli scogli che la celavano alla maggior parte della gente andò davanti il muro di roccia e si inginocchiò. C' era una lapide di marmo bianco contornata da fiori ormai appassiti, era passato un mese esatto dall' ultima volta che li aveva lasciati lì. Si baciò la punta delle dita della mano destra e le poggiò sul nome inciso sul marmo.

"ciao Rixon."

Con le dita percorse le linee incise. "non posso credere che siano già passati sette mesi da quando non ci sei più, amico."

Nico fu grato del rumore dell' oceano dietro di lui, coprivano la sua voce rotta impedendo che arrivasse alle sue stesse orecchie. Come se avesse una mente propria, il corpo di Nico si curvò su sé stesso e la fronte andò a poggiarsi sul freddo marmo. Freddo come doveva essere diventato il corpo di Rixon sette mesi fa, dopo quell' incidente. Eppure il figlio del dio dei morti se lo ricordava ancora caldo. Quando erano arrivati i paramedici era ormai troppo tardi e Nico lo sapeva, lo sapeva bene. Avevano cercato di tirarlo via dal corpo insanguinato e senza vita del suo amico ma il semidio aveva continuato ad urlare. Non erano parole, erano grida di dolore, non ci sarebbe stato niente che i medici avrebbero potuto fare e Nico voleva solo continuare a sentire il calore del corpo tra le sue braccia. Non ricordava per quanto tempo fosse rimasto lì in mezzo alla strada, lo shock era troppo, ma poi qualcuno doveva essere riuscito a strapparlo al cadavere. Non sapeva chi ma ringraziava quella persona con tutto il suo cuore per averlo fatto prima che il suo amico iniziasse a raffreddarsi. L' ultima volta che aveva visto e toccato Rixon, il suo corpo era ancora caldo e questo significava molto per il semidio, forse più di quanto avrebbe dovuto. A parte quei momenti non ricordava gran che di quella notte o dei primi giorni dopo di essa. L' unica cosa che non riusciva a levarsi dalla testa e che continuava a tormentarlo era l' immagine che vide riflessa nello specchio di Andy non appena tornarono a casa: era coperto di sangue dalla testa ai piedi, le mani ne erano piene così come parte del suo viso e tutti i suoi vestiti. La sensazione di essere ricoperto di qualcosa che permetteva al suo amico di vivere, Nico non pensava che l' avrebbe mai dimenticata. Ne aveva affrontate ormai tante di morti, aveva visitato il luogo in cui le anime andavano a finire innumerevoli volte, eppure non pensava che si sarebbe mai abituato. Il ragazzo non sapeva se esserne felice o meno. Non riusciva ad immaginare l' orrore che comportava l' arrivare ad abituarsi a un qualcosa come il lutto e Rixon continuava a mancargli giorno dopo giorno. Era morto per salvare lui. Qualche mese dopo Andy gli aveva confessato che, dopo aver parlato con la polizia, gli avevano detto che se non fosse stato per il figlio di Ares, Nico sarebbe stato senza dubbio investito al posto suo. Rixon aveva visto l' auto arrivare e dirigersi verso il figlio di Ade, se non l' avesse spostato, mettendosi in traiettoria della vettura, Nico sarebbe morto. Gli ci erano voluti svariati mesi per arrivare ad accettare questa cosa e tutt' ora ancora non era sicuro di esserci riuscito al cento percento.

Saviour♂a pernico storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora