Capitolo 23

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Hey ,

Stanotte ho fatto un sogno stranissimo. Cosa che alla fine non è neanche troppo anomala visto che la maggior parte dei miei sogni non hanno né capo né coda.

Se ne avete voglia e se anche voi fate sogni strani potete raccontarmeli. Sono sempre stata affascinata dai sogni, specialmente perché la maggior parte delle volte riesco a ricordarmeli quasi tutti. Sarebbe carino condividerli e magari farne una raccolta. È una delle cose che mi piacerebbe fare se avessi un po' più di tempo.

Comuuunque questo capitolo è dedicato alla mia bellissima Drama Panda aka Giorgiaa_
 
La canzone è " True Friends" dei Bring Me The Horizon

Buon capitolo e buoni feels

La playlist che ho usato per scrivere è a fine capitolo se vi interessa

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ANDY POV

"Hey , cosa preferisci per colazione?"

Non ricevendo risposta alcuna Andy spostò lo sguardo dal frigorifero pieno di calamite e si girò verso il ragazzo che sedeva alle sue spalle sul tavolo della cucina.
Lo sguardo fisso nel vuoto.

" Posso fare i waffles, che ne dici?" poi aggiunse in tono scherzoso "lo so che li vuoi..."

Però il figlio di Ade non sembrava aver sentito una singola parola che fosse uscita dalla bocca di Andy, troppo immerso in chissà quali pensieri. Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio sospirò e si avvicino alla figura che sembrava avere intorno a sé un' aura buia. Arrivato abbastanza vicino però si rese conto che non era solo una sua impressione perché, in effetti, se ci faceva attenzione la porzione di tavolo toccata dal corpo di Nico era più scura del normale, sembrava quasi che il tavolo si stesse annerendo...Posò una mano sulla spalla del semidio per attirare la sua attenzione e quasi ritirò la mano di scatto. Per un attimo gli era sembrato che la sua mano stesse attraversando la spalla  del ragazzo.
Finalmente però Nico incrociò il suo sguardo. Occhi nerissimi e con un' oscurità in essi che non aveva mai visto, incontrarono quelli blu e cristallini di Andy.
Il mortale, prendendo atto dell' espressione – o della mancanza di questa- in quegli occhi, quasi si spaventò.
Nico, il suo prezioso Nico, stava diventando l'ombra di sé stesso. E la cosa che lo fece rabbrividire era che lo stava facendo lì, sotto i suoi occhi.Erano passati tre giorni da quando Andy si era ritrovato un Nico incosciente sulla soglia della porta e lo stato del semidio non era migliorato per niente. Il ragazzo non si riferiva solo allo stato d' animo dell' amico. Oltre alla nube d' oscurità che il figlio di Ade sembrava portarsi dietro, c' era anche il fatto che mangiava a malapena. Lui cercava sempre di incoraggiarlo a farlo, ad ingerire qualcosa che gli permettesse di tirare avanti un' altra giornata ed era solo grazie a quel poco che il ragazzo lo convinceva a buttar giù che Nico Di Angelo non era ancora morto. Inoltre, nonostante Nico pensasse che lui ne fosse completamente all'oscuro, Andy era a conoscenza del fatto che il semidio dai capelli egli occhi corvini dormiva a malapena. E di riflesso lui dormiva ancora meno. Era arrivato al punto di avere il sonno talmente leggero che ogni volta che Nico si alzava nel cuore della notte con il respiro affannato, lui se ne accorgeva e non tornava a dormire fino a quando non era sicuro che l' altro non fosse caduto in un altro sonno che non gli avrebbe comunque permesso di riposarsi.Tutto ciò aveva portato il figlio di Ade a perdere peso in modo critico considerando che erano passati solo tre giorni. Tre dannatissimi giorni.Gli faceva fisicamente male guardare il suo amico e accorgersi di quanto i suoi occhi avessero perso la lucentezza di un tempo, di quanto le sue guance fossero più scavate o di come la maglietta non gli si tendesse più sulle spalle nascondendo una schiena asciutta ma con la sua dose di muscoli, di come invece la suddetta maglietta gli stesse quasi larga. Ma sotto a tutto il dolore che provava per la condizione di Nico c'era una rabbia cieca nei confronti di qualsiasi cosa possa aver causato la graduale scomparsa del Nico Di angelo che conosceva fino a tre giorni prima. Perché Andy, nonostante avesse passato le ultime terribili settantadue ore con quella nuova versione del semidio che a malapena riconosceva, ancora non aveva la più pallida idea di cosa stesse succedendo. Sapeva soltanto che doveva prendersi cura del figlio di Ade. Nient' altro. Ma la cosa doveva finire presto perché il suo cuore non ce l' avrebbe fatta oltre a guardare, guardare e guardare senza poter fare nulla di concreto per aiutare il suo amico.Si riconcentrò sulla persona che finalmente aveva incrociato il suo sguardo e gli rivolse un sorriso triste. La colazione completamente dimenticata. Al contrario gli rivolse la domanda che aspettava da tanto tempo di fargli

Saviour♂a pernico storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora