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<< Sono tornata! >> annunciò Sakura entrando in casa. Si tolse le scarpe e le ripose all'ingresso, salutò il fratellino e vide che il nonno stava raccontando la leggenda della sfera dei 4 spiriti alla sorella.

<< ciao Kagome, ciao nonno >>

I due ricambiarono il saluto e lei si sedette accanto al nonno per ascoltare la leggenda, anche se ormai la sapeva a memoria da quante volte gliela aveva raccontato crescendo. Quella storia riusciva a rapirla ancora, dopo tutti quegli anni.

Il nonno sorrise a vedere la nipote sedersi, probabilmente felice che almeno una delle due gli prestasse attenzione << questo potente talismano garantisce una vita tranquilla e aiuta negli affari >> disse, mentre Kagome si rigirava la copia della sfera tra le mani, guardandola un pò scettica.

<< ormai cose di questo genere non sono più di moda nonno >> commentò Kagome.

<< e allora? magari qualche fanatico nel mondo demoniaco la compra >> disse Sakura prendendo anche lei quel portachiavi.

<< non tutti sono come te sorellona >>ribattè Kagome.

Mentre il nonno continuava a raccontare la leggenda, il gatto Pujo giocherellava con la sfera, e Kagome non gli prestava più attenzione, molto più presa dalla palla di pelo che cercava di afferrare l'oggetto con le zampine.

Sakura li lasciò e andò in camera sua a cambiarsi, mettendosi i suoi abiti casalinghi. Era andata a fare il solito giro della città in cerca di idee, o ispirazione per delle storie. Viveva in tempio, eppure non riusciva a trovare nemmeno un'idea interessante su spiriti e cose soprannaturali, le sembrava uno scherzo del destino.

Aveva già vent'anni, e aveva la perenne sensazione di doversi dare una mossa, o sarebbe rimasta indietro, e l'idea di trovare un lavoro "normale" la terrorizzava. Dover passare la vita a prendere ordini da gente vecchia che pensava di essere superiore a lei? Assolutamente fuori discussione, piuttosto la barbona!

Tornò sconsolata di sotto e vide Kagome dare a Pujo la zampa mummificata del kappa che Sakura e il nonno avevano trovato quando lei aveva 5 anni.

<< non dare la zampa al gatto! >> Sakura le prese velocemente la zampa di kappa dalle mani e la ripose nella scatola. Si girò e lanciò un'occhiataccia alla sorella << sai che ci tengo! >>

Kagome si sedette a tavola << suvvia, è una vecchia zampa di chissà quale animale che ti ostini a tenere in casa >> le rispose, ormai immune alle occhiatacce di Sakura.

Putroppo per la madre delle due ragazze, Kagome e il nonno continuarono a litigare anche durante la cena.

<< Sakura, sei riuscita a trovare delle idee? >> le domandò Sota, il fratellino minore. Probabilmente voleva cercare di cambiare argomento nella speranza che il nonno si calmasse.

<< no, eppure con tutte le leggende che racconta il nonno dovrei avere delle idee! >> si lamentò Sakura, rubando l'ultima polpetta al fratellino.

La madre, una donna così paziente che Buddha in persona la temeva, le diede una pacca sulla spalla << su su piccola mia, andrà bene. Mentre cerchi se vuoi la mia amica cerca qualcuno che la aiuti nel suo negozi- >>

Sakura si alzò di scatto dalla tavola << grazie per la cena mamma, ottima come sempre, vado a dormire! >> ripose in ordine il proprio piatto nel lavandino e corse di sopra, rifiutandosi di ascoltare la fine della frase.

Amava sua madre, l'aveva sempre supportata in tutto, ma di recente insisteva che Sakura dovesse trovarsi un lavoretto. Sapeva che lo faceva perchè era preoccupata per lei, ma la deprimeva lo stesso. Sembrava quasi non avesse fiducia nelle sue capacità.

UN AMORE DEMONIACODove le storie prendono vita. Scoprilo ora