Capitolo 3.

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NELLA FOTO: DORIAN.

Oggi dopo tre giorni di studio intenso, sono pronta per tornare a scuola, l'Ursuline Academy di New Orleans.
Passo a prendere Charly, e la carico su quel rottame che mi ostino a chiamare bici.
Indosso i miei amati skinny jeans, un maglione nero, il giubbotto di pelle che mai mi abbandona, e le vans.

Arriviamo a scuola e immagini del passato riaffiorano.
Ma nel momento stesso in cui rifletto, qualcuno mi passa davanti come una furia e i fogli che avevo in mano volano in tutte le direzioni.
Senza parole, aiutata da Trevor, che neanche mi ero accorta di avere di fianco, raccolgo tutto guardandomi in giro perplessa e solo allora vedo Dorian che corre seguito da tre ragazzi, che dopo poco riconosco come gli stronzi pompati della squadra di football.

James, il capitano, é il mio ex ragazzo ed é convinto che torneremo insieme, ma si sbaglia. Stavo con lui perché era quello che tutti si aspettavano, e anche se non è da me, stavo passando un brutto periodo e credevo fosse ciò che volevo, nonostante fosse tutto il contrario.
Quando me ne resi conto, lo lasciai, e lui tutt'ora sembra non accettarlo.

So per certo di volere una vita che mi dia un brivido, che mi dia qualcosa di degno, perché dopo quello che ho visto io, ho capito che bisogna vivere senza vincoli, ne condizionamenti, e soprattutto senza controllo.
Vivere bene, vivere e basta.

Al seguito di James ci sono Stefan e Jeremy, altri due idioti, presuntuosi, e dio solo sa cosa.
Li odio, anzi, li disprezzo.
Anche loro hanno cercato di posare le loro sporche mani su di me e su Charly, che illusi.
Purtroppo Charly é follemente persa per Stefan, non capisco proprio come sia possibile, sapendo quello che penso non me lo ha mai confessato, ma la conosco bene, e purtroppo so per certo che è così.

Qualcosa mi allontana dalla mie riflessioni, o meglio, qualcuno: Dorian si ferma di scatto, si gira, prende James alla sprovvista e lo spinge verso il muro, bloccandolo con una mano.
Incredibile. Non posso negare che nessuno, e dico nessuno aveva mai sfidato il capitano: James é temuto e rispettato da tutti.

La mia curiositá é alle stelle, e intorno a me c'è un silenzio tombale, nessuno che parla, o che azzarda un movimento.
Persino Stefan e Jeremy si sono bloccati di colpo. Increduli. Mi distraggo pensando a quanto buffe siano le loro facce in questo momento.

Dopo qualche secondo James ribalta la situazione ed é cosí che da il via ad una rissa, nel bel mezzo del corridoio.
Dorian sembra avere la meglio, e a quel punto James, non accettando la cosa, si gira furente, ordinando ai suoi schiavetti di aiutarlo.
Ed è li che vedo Stefan e Jeremy uscire dalla catalessi e scagliarsi tra i due.
A quel punto però non mi sembra corretto e senza pensarci due volte mi butto nella mischia, strattono il braccio di Jeremy e faccio del mio meglio per tirargli un gancio sinistro sperando che non lo scordi tanto facilmente.
Sta per rispondere al mio pugno con uno schiaffone, quando James lo ferma e lo ribalta a terra urlandogli di non provarci mai più.
Questo gesto mette fine alla rissa.

Due occhi mi guardano, lo sento, e sento la loro incredulità. Ma in questo momento voglio solo fare in modo che una persona non si avvicini più a me: avrei preferito essere colpita, piuttosto che salvata da James.
Così senza ringraziarlo lo aggredisco "Che cazzo di problemi hai?" Urlo
In risposta ricevo una carezza sul volto e so cosa vuole fare.
Mi allontano subito, e quando sto per andarmene, sento la sua viscida mano afferrarmi.
"Tu sei il mio cazzo di problema. Lui, quel tipo, come cazzo si chiama? Abbiamo avuto una discussione in campo, e quando ha saputo che eri la mia ex ragazza, ha insinuato che ti avrebbe scopata solo per farmi incazzare, e tu non farai niente del gene..." Non lo lascio finire "Tu, tu devi dimenticarti di me, completamente, lasciarmi in pace, osserva bene la mia faccia, perche questa sarà l'ultima volta che poserai gli occhi su di me.
Se volessi scoparmi quel ragazzo, lo farei, e non mi importerebbe il suo fine, e nemmeno a te dovrebbe importare, perciò, sta a guardare." Gli sussurro, così fuori di me, da non riuscire ad urlare, e sotto gli occhi  scombussolati e confusi di tutti, mi incammino decisa verso Dorian, che mi guarda perplesso, e solo allora noto i suoi grandi occhi neri, che per la prima volta, non solo mi guardano, ma mi vedono, scalfendomi l'anima. La mia decisione iniziale sembra spezzarsi, ma poi sfoggio uno sguardo che lascerebbe impietrito chiunque e faccio in modo che capisca che non ho paura, che non mi importa nulla. E in quello stesso momento, realizzo che erano gli occhi che continuavano a fissarmi durante la rissa.

Arrivo ad essere a cinque centimetri dal suo viso, e sento un odore familiare, l'odore del male.
Quell'odore mi ricorda qualcosa, e quando capisco cosa, non posso fare altro che annullare i miei piani, staccare i miei occhi dai suoi, e fuggire in classe.

Fuoco dentroWhere stories live. Discover now