"...e sotto gli occhi scombussolati e confusi di tutti, mi incammino decisa verso Dorian, che mi guarda perplesso, e solo allora noto i suoi grandi occhi neri, che per la prima volta, non solo mi guardano, ma mi vedono, scalfendomi l'anima."
Senza rendermene conto, mi dirigo verso il parco mio e di Charly, e credo di sapere il perché. Qui tutto ha avuto inizio, e sempre qui, tutto deve finire.
"Come mai siamo qui?" Mi domanda Lui, e prego silenziosamente che non si accorga dei miei reali sentimenti, in fondo lui sa che cosa rappresenta questo parco per me, così rispondo indifferente "Lo trovavo poetico, viste le circostanze." Mi sorprendo di me stessa, credevo di crollare dopo poco, invece la mia recita procede bene.
Lo vedo tamburellare con le dita contro il ferro della panchina. É nervoso, aspetta da tanto questo momento. Solo ora mi accorgo del suo aspetto trasandato: i suoi capelli neri ondulati raggiungono le spalle, con un sottile velo lucido che li ricopre; i suoi grandi occhi neri sembrano iniettati di sangue ai lati, e sono circondati da profonde occhiaie, e qualche piccola ruga; la sua pelle è secca e screpolata, ma nonostante sia anche dimagrito, non ha perso la sua potenza. La sua figura é ancora delineata da muscoli evidenti.
Dopo un tempo che sembra infinito, mi decido a parlare "cosa vuoi Jack?" La sua fronte corrucciata si rilassa e lascia spazio ad un sorrisetto subdolo. Dopo essersi inumidito il labbro superiore, risponde "lo sai benissimo cosa voglio." Rabbrividisco, rendendomi conto che stavolta o lo accontento, o lo faccio fuori una volta per tutte.
"Io non partirò con te Jack, mai, perché non mi fiderò mai più, e anche se volessi, non potrei farlo, non dopo quello che mi hai fatto, non dopo quello che ci hai fatto." Ribatto decisa, ma dalla sua espressione capisco che non servirà a molto il mio rifiuto, sto solo temporeggiando in fondo.
"Vieni via con me Joan, so di aver sbagliato, ma so anche che tu hai l'adrenalina nel sangue, saresti una ladra perfetta. Saremo ricchi e ogni desiderio sarà un ordine, ti prego perdonami" dopo aver concluso con voce tremolante, aspetta una mia reazione, ma io sono bloccata, letteralmente paralizzata. Per un solo frammento di secondo penso se davvero potrei mai lasciarmi alle spalle il passato, e perdonare la persona che per anni ha finto di essere mio padre, per poi scappare con tutto quello che ci apparteneva.
Ho sofferto tanto quando scoprii la verità, ma ciò che mi fece più male fu la sua fuga, e il suo avermi rubato tutto, anche l'anima.
NELLA FOTO: JACK.
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