Fuoco dentro

Capitolo 13.

Voglio andare in fondo a questa storia, i conti non tornano, anche se i loro occhi sono identici, della stessa tonalità scura e penetranti allo stesso modo..
Ma non può essere, Jack ha vissuto con noi per tanto tempo, e come avrebbe fatto a nascondere un'altra famiglia?

Dorian spezza il silenzio, con mia grande sorpresa "Jack è mio padre, non c'è mai stato per me, mi odiava, però quando venne a sapere delle mie capacità, tornò da me e da mia madre, cercando di convincermi a partire, come ha fatto con te, presumo.
Ma ho rifiutato, così mi ha fatto rinchiudere in una clinica psichiatrica per farmela pagare, sfruttando a suo favore il mio disturbo borderline." Parla come se stesse svuotando la sua anima, il suo cervello, e il suo cuore.
Ad ogni parola, la sua voce si alleggerisce, come se trascinasse valige pesanti da ore e, finalmente, potesse appoggiarle a terra per riprendere le forze.

"Non avevo idea di tutto questo, e mi dispiace, davvero, ma non so cosa dire, pensavo che Jack fosse la persona più importante della mia vita, che fosse il mio papà, e lo è stato davvero, anche se non di sangue, ma nel giro di poco mi ha abbandonata, e quando si è ripresentato ha fatto delle cose imperdonabili, e lo odio ora, e so che quando c'è odio, c'è amore, e si, forse è così, ma non è più niente per me, non lo so, sono così confusa" La mia voce è un affanno, e una lacrima mi riga il viso, ma due lunghe dita affusolate la raccolgono, asciugandolo.

Dorian non dice nulla, si limita ad avvicinarsi, e per un attimo penso che voglia baciarmi, invece con una delicatezza incredibile, si allunga, e con le labbra sfiora la mia fronte invasa dai miei lunghi capelli neri.
Un bacio senza tempo, ne ruoli, ma che contiene tutta la comprensione di cui ho bisogno.

"Perché vuoi partire al posto mio?" Azzardo a chiedere, appena il ragazzo si stacca da me.
"Perché per me questo posto non è nulla, mentre per te è tutto, e poi lui è me che vuole, più di tutti, e tanto prima o poi, avrebbe trovato qualche altro modo per portarmi con se.
Tanto valeva farlo ora, e fare qualcosa di buono per qualcuno di buono" risponde semplicemente, senza scomporsi.
"Perché pensi che io sia buona?"
"Non la sei forse, sei sincera però, sai quello che vuoi e sai lottare. Non sei una di quelle ragazzine viziate, hai un passato che fa male, e poi come ti ho già detto, ho visto come guardi questo posto, ed è il tuo posto, io non c'entro nulla qui, sono venuto solo per scappare da lui." Si volta ad osservare un bambino intento nel gustare un gelato alla fragola, e percepisco malinconia nel suo sguardo, ma solo per un secondo, poi si incammina via.

"Voglio saperne di più su di te" dico, senza pensare, prima che lui sparisca.
"Mi vedrai ancora Joan, ma ora ho una cosa da risolvere, vai a casa e riposati" ribatte lui, e prima di voltarsi e andarsene, mi lancia una lunga occhiata, come per farmi capire, che quello che sta dicendo è vero, e che posso fidarmi.
Annuisco, poi anche io mi volto, e incamminandomi con le mie due grandi valige, proseguo verso casa, senza guardarmi indietro.

Sempre più casini per Joan, chissà se Dorian manterrà la promessa, e si farà rivedere...
Quali saranno mai queste capacità di Dorian?