É tornato, e non posso fare niente per fermarlo questa volta.
Vuole vendetta, lo sento, glielo leggo negli occhi. Quei dannati occhi neri. Sono stati la mia rovina un tempo. Ma non gli permetterò di rovinarmi ancora.Lui ancora non si accorge di me, ed io resto paralizzata, e non so per quale assurdo motivo mi ritrovo a stringere la mano a Trevor, che ricambia, attirandomi a se, come se avesse capito tutto il mio dolore, come se mi avesse letto dentro, come se non ci fosse bisogno di parole per spiegare l'inspiegabile. Perché quella situazione lo era.
Sono ancora avvinghiata a Trevor, quando vedo Lui cingere il collo di Charly con un braccio, e con l'altro puntare una calibro 69 verso tutti i presenti, minacciando che se non mi avessero portata subito li, avrebbe fatto saltare il cervello a tutti.
Lo sento urlare "voi ora siete i miei schiavi, obbedite o sparo."
Presa dal panico, quasi a malincuore scaccio Trevor, e corro verso di Lui.Mi guarda compiaciuto, ma non dice nulla, nessuno dei due dice nulla, i nostri sguardi sono incatenati, ed io lo sfido,-al diavolo la sua calibro 69- penso, e mi ci pongo proprio davanti, e l'adrenalina sale, e sale, e sale.
Dopo un periodo indefinito, il mio cuore si calma, e alzando un sopracciglio, aspetto la sua prossima mossa.Non è sorpreso dal mio comportamento, sa che non ho paura.
Così, come se niente fosse, comincia a parlare "bene bene bene, guarda un po' chi si rivede, come stai Joan?" Ha un sorriso sarcastico sul volto, e non lo nasconde. Ha accettato la sfida.
"Bene, ma non certo grazie a te, ora lascia Charly, e vieni via con me, dobbiamo parlare." Replico con tono fermo e deciso.
Lui non sembra essere dell'idea "troppo facile piccola stronza presuntuosa, rimaniamo qua, è soddisfacente vedere la tua preoccupazione. Se c'è solo la tua vita in ballo, sappiamo entrambi che non ti importerebbe, ma vediamo come te la cavi quando ci giochiamo quella dell'adorabile Charly." Dice, consapevole di avere il coltello dalla parte del manico.Lo assecondo, rimanendo il più fredda e distaccata possibile. Ma i miei occhi verdi/dorati, inizialmente talmente sicuri che se avessero potuto uccidere lo avrebbero fatto, cominciano a bruciare, a scalpitare, ma mi impongo di tenerli fissi su di lui, e di non muoverli.
L'odio che però provo in questo momento è indescrivibile, sto perdendo il controllo, ed é proprio quello che lui vuole.
Sento le lacrime che scendono, rabbiose quanto me: sto esplodendo.
Cerco di resistere, ma é inutile. Lui ha vinto.La mia ira si tramuta in frustrazione, e senza pensarci neanche un secondo mi scaglio su di lui, sapendo che non avrebbe sparato. Ma prima che potessi raggiungerlo, qualcuno mi afferra, e nonostante i miei tentativi disperati di liberarmi, noto delle braccia muscolose che senza il minimo sforzo mi trattengono.
Improvvisante mi rilasso, sentendo qualcuno che mi sussurra qualcosa all'orecchio "calmati Joan, sono qui".
Pur non avendo mai sentito quella voce, mi accorgo di sapere già di chi si tratta.
Dorian.
Il suo odore selvaggio mischiato a quello del suo chiodo di pelle, mi fa venire la pelle d'oca, e giuro, non mi era mai successo.Sento il suo respiro tra i capelli, e rimango immobile al suo tocco. La sua mano scende delicatamente e lentamente lungo il mio braccio, fino ad arrivare alla mia, la accarezza, chiudo gli occhi, non so perché in realtà, ma non riesco a fare altrimenti. Con un movimento fluido fa in modo che il mio viso sia rivolto verso il suo.
I brividi, ho i brividi, o almeno credo che lo siano, non mi era mai capitato, prima.
Vorrei fuggire ma allo stesso tempo mi sento attratta da lui, quanto i lupi lo sono dalla luna.
I suoi occhi neri, impassibili ai miei, come quelli di Lui, mi scrutano. Mi intimorisce, abbasso lo sguardo e non posso fare a meno di fissare l'incavo del suo collo, per poi posare gli occhi sulle sue labbra carnose, socchiuse in modo da lasciar intravedere i denti leggermente accavallati e storti, che lo rendono ancora più interessante e misterioso.
Il suo sguardo da assente diventa talmente intenso da farmi dimenticare di tutte le persone che ci stavano fissando, trattenendo il respiro confuse. Si, ora che ci penso tutti ci stanno osservando e non sento nessuno respirare. Neanche Lui...Improvvisamente mi rendo conto di quello che sta succedendo, e mi sento patetica, non è da me incantarmi così.
Mi stacco con decisione, e con arroganza gli urlo contro "ma chi ti credi di essere tu? Non provare a dirmi quello che devo fare mai più, sono stata chiara?" e prima che possa rispondere mi volto verso di Lui, e con lo stesso tono, aggiungo "Il gioco é finito, vieni con me, immediatamente, o se no spara, dai avanti spara, a me non importa nulla di nessuno qua dentro." Mento.
"Non ti credo, fino a poco fa stavi per piangere per la tua amichetta, dopo aver visto che l'avevo in pugno." Ribatte.
"Non piangevo per lei idiota, conosci bene il mio alter ego, odio essere messa alle strette.
Se non mi credi avanti, perché non spari?" Replico con un tono così distaccato nei confronti di Charly, che mi crede, infatti la lascia e mi segue, senza dire una parola, imbambolato, anzi, azzarderei dire incantato dal mio atteggiamento sicuro e più freddo di un iceberg.Mentre esco dalla sala sento il dolore negli occhi di Charly, ero talmente convincente che ci ha creduto anche lei. Maledizione.
Sulla porta, dove lo avevo lasciato prima, c'è Trevor. Emana delusione, lo sento, ma non ho tempo ora, e proseguo con finta noncuranza, per addentrarmi ancora di più nella parte.
É arriva la resa dei conti.

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Fuoco dentro
Romance"...e sotto gli occhi scombussolati e confusi di tutti, mi incammino decisa verso Dorian, che mi guarda perplesso, e solo allora noto i suoi grandi occhi neri, che per la prima volta, non solo mi guardano, ma mi vedono, scalfendomi l'anima."