Cap.14-Al parco

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Mi faccio una doccia veloce veloce e mi lavo i capelli. Uso il nuovo balsamo per capelli rovinati dal sole. Appena finito di asciugarli mi accorgo che effettivamente sono più lucidi e lisci, ma forse è solo perché li ho sciacquati meglio delle altre volte... Boh... Intanto, mentre aspetto che la mamma finisca di cuocere la pizza telefono a Simone e gli chiedo di uscire stasera. Mi dice che sarà da me per le 21.00. Guardo rapidamente l'orologio e vedo che sono già le 20.15. Gli dico che forse non sarò ancora pronta a quell'ora, ma lui mi dice: "Vengo solo se alle 21.00 sei pronta, altrimenti ci vediamo domani." il suo tono è scherzoso, ma so che se gli chiedo un'altra volta di venire dopo sarebbe capace di non venire, lui è così, dice una cosa e dopo la fa davvero. Allora mi rassegno e gli dico che lo aspetto per le 21.00. Lui mi risponde con tono dolce: "Perfetto, a dopo amore. Ti amo" sorrido e gli dico che io lo amo di più. Ma come fa lui ad essere sempre così veloce a farsi la doccia e a cenare? Esce sempre prima di me, e quando di solito viene sotto casa mia io mi sto ancora preparando...Vabbè... Metto giù e vado a mangiare. La pizza è molto buona ma non me la gusto più di tanto perché mangio in fretta per avere tempo per prepararmi. Finisco di mangiare, sparecchio velocemente la tavola, carico la lavastoviglie insieme alla mamma e corro in camera a prepararmi. Passo in rassegna tutti i vestiti che ci sono nell'armadio. All'improvviso mi sembrano tutti brutti. Provo un abitino bianco aderente in pizzo, una maglia nera e dei pantaloncini corti in jeans e un vestito nero aderente con dei motivi bianchi sul davanti. Sono molto indecisa, allora decido di mandare una foro ad Emma e chiederle un consiglio. Vedo che non è online, allora, visto che sono già le 20.40 ed è un'emergenza, decido di telefonarle. Risponde al secondo squillo. Le spiego tutto e le dico di andare a vedere le foto che le ho inviato. Ci pensa un po' su e dopo una lunga pausa mi dice che dovrei mettermi i pantaloni e la maglia perché sono più pratici, visto che di solito quando usciamo io e Simone tendo sempre a sedermi in spalla a lui, e con una gonna non sarebbe proprio il massimo... Ci rifletto e decido di seguire il suo consiglio. La ringrazio, le do la buonanotte e riattacco. Dopo di che mi vesto e vado in bagno a lavarmi i denti e truccarmi. Mi metto solo il mascara (per me truccarsi vuole dire questo). Sono indecisa se mettermi i sandali con le zeppe o le mie adorate AllStar. Se camminiamo con le zeppe mi verranno a fare male i piedi, allora decido di mettermi le scarpe da ginnastica. Finisco di mettermi le scarpe e il telefono nella tasca dei pantaloni inizia a squillare.

Guardo lo schermo, vedo che è Simone e rispondo. Con voce squillante mi dice: "Sono giù, scendi?" corro sul balcone, mi affaccio, allontano il telefono dalla faccia e urlo: "Arrivo!!!" Simone alza la testa, mi sorride e al telefono dice "Ti amo" sorrido e dico: "Anche io amore" e mi dirigo verso le scale per andare da lui. Arrivo davanti al cancelletto, lo apro e vado verso di lui. Stasera indossa una maglia bianca, dei pantaloni in jeans corti (come sempre) e il suo immancabile cappello blu e nero. Secondo lui se non si mette il cappello sta male perché il ciuffo gli cade davanti alla faccia perché è troppo lungo, ma secondo me è stupendo sia con il cappello che senza. Quando glielo dico però non mi crede. Mi saluta con un bacio e mi prende per mano. Iniziamo a camminare, non gli chiedo dove stiamo andando, mi va bene qualsiasi posto, basta che sia con lui. Mi tiene la mano e con il pollice la accarezza. Lo so che è un gesto che ormai fa sempre, ma ogni volta che lo fa è come se fosse la prima volta, mi fa venire i brividi e mi rende felice. Ogni tanto mi guarda e mi sorride. Alcune volte mi giro verso di lui e lo bacio, o sulla guancia o sulle labbra. Lui sorride. Mi sorride sempre. Beh, anche io quando sto con lui sorrido sempre, lui non mi vedrà mai piangere quando saremo insieme, perché non ho motivo di piangere con lui. Lui mi fa solo sorridere e stare bene, non voglio neanche pensare a piangere per lui, vorrebbe dire che è successo qualcosa di brutto, e io non voglio che succeda niente di brutto alla nostra storia. Dopo poco ci fermiamo. Siamo al parco. Lui mi fissa, come se aspettasse una reazione, per tutta risposta lo tiro verso l'altalena. Gli lascio la mano e salgo sull'altalena. Senza dire niente lui mi oltrepassa e si posiziona dietro di me. Mi prende per i fianchi e mi tira delicatamente indietro, per darmi la spinta. Mi lascia andare, ma continua a spingermi. Mi giro varie volte a guardarlo, mentre le nostre risate si diffondono nel parco. Quando mi ferma e mi fa scendere lo stringo forte a me. Lui sembra stupito dal mio abbraccio così improvviso, ma anche felice. Infatti mi stringe a sua volta. Sento il suo petto che si alza e si abbassa a ritmo del suo respiro. È un movimento lento e delicato. Mi piace. Starei qui, abbracciata a lui, in piedi, in mezzo a un parco, con i bambini che urlano e corrono intorno a noi, per sempre. Ci andiamo a sedere su una panchina. Io mi metto sulle sue gambe (proprio come faccio sempre, ovunque ci troviamo). Mi appoggio all'indietro sulla sua spalla, lui avvolge le sue braccia attorno a me, attorno alla mia pancia, e si appoggia alla mia schiena. Con una mano mi sposta i capelli di lato, così da scoprire il collo, e inizia a baciarlo e mordicchiarlo. Se non sapessi già che mia mamma si infurierebbe mi farei fare un succhiotto, ma appena inizia a succhiare, a mio malgrado, mi giro verso di lui e gli spiego che mia mamma se dovesse vederlo ci ucciderebbe, perché lei pensa che due persone possono dimostrarsi di amarsi anche senza succhiotti. Lo so, ma a me piace l'idea che mi lasci un segno, secondo me un succhiotto è una buona dichiarazione di proprietà privata. Fosse per me lui ora sarebbe già pieno di succhiotti dappertutto. Ma, siccome anche sua mamma la pensa come la mia su queste cose, mi devo trattenere, e non è affatto facile. Soprattutto quando sono con la faccia sul suo collo e lo sto baciando e mordicchiando.

Il telefono inizia a suonarmi nella tasca dei pantaloni, allora Simone me lo prende e me lo passa.

Mia mamma. Rispondo. Mi dice che è ora che torni a casa. Riattacco. Prendo Simone per mano, mi alzo dalle sue gambe e ci avviamo verso casa. Nel tragitto ci fermiamo un paio di volte perché lui inizia a mordermi il lobo delle orecchie, costringendomi a fermarmi e a farlo continuare, a baciarlo e abbracciarlo, nel bel mezzo del marciapiede, con gente che ci supera, ci urta e ci guarda. Alla fine arriviamo a casa mia e ci sediamo sul muretto della cancellata. Io, naturalmente, sulle sue ginocchia. Torna a baciarmi il collo, poi mi gira la faccia e mi posa un sacco di baci leggeri sulle labbra. Adoro quando è così dolce. Allora a mia volta mi giro e gli prendo il viso tra le mani. Inizio ad accarezzarlo e gli poso tanti baci sulla fronte e sulle guance. Quando arrivo alle labbra indugio un momento. Prendo fra i denti il suo labbro inferiore e tiro, lui ride e mi bacia, a quel punto lascio andare la presa e ricambio il bacio. Dal balcone si affaccia mia mamma, che saluta Simone e mi dice che è ora di salire. Ci alziamo insieme. Lo abbraccio e lo bacio, mentre sono sulla soglia del cancelletto, esattamente nella posizione in cui ci siamo dati il nostro primo bacio. Mi accarezza il viso, poi fa scivolare le mani lungo le mie braccia, facendomi di nuovo venire i brividi. Ci stacchiamo da questo bacio, ci guardiamo negli occhi e ci diamo la buonanotte.

Salgo le scale e arrivo in casa. Saluto i miei fratelli e la mamma e vado in camera a mettermi il pigiama. Effettivamente stasera c'è veramente molto caldo. Allora opto per dormire in mutande e reggiseno. Mi strucco e vado a letto. Controllo il cellulare e vedo che poco fa Simone mi ha scritto: "Notte amore, a domani. Ti amo" gli rispondo: "A domani, io ti amo di più" lui dice: "Mhhh... Non penso amore" sorrido e spengo il telefono. Mi addormento con il telefono in mano e Simone nel cuore.

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