primo intermezzo :L'arrivo di Sophi

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Oh Sophi. ..pensò la Casa, iniziando così a rimuginare sugli eventi passati.... e sulla storia di Sophi, la prima ospite alla quale si affezioniò.
130 anni prima....
Erano bei tempi quelli.La Casa era ancora giovane e inesperta.Il suo stomaco era continuamente in subbuglio: pareti che si innalzavano, soffitti che crollavano e pesanti mobili venivano adagiati sui bellissimi pavimenti con mattonelle in marmo.Oltre il suo giardino, la casa non poteva vedere niente.Non c'erano altri esemplari dalla sua stessa forma nel vicinato; la via era completamente deserta.Per passare il tempo la Casa si teneva impegnata cercando di fare cadere qualcuno di passaggio dalle  sue imponenti scale o tentando di guastare l'impianto idrico, ovviamente con scarsi risultati.All'epoca non era ancora a conoscenza del fatto di essere controllata dai suoi stessi ospiti e che la sua vita dipendeva da  essi.In una giornata di primavera, infatti, un leggero venticello le aveva portato un dialogo svoltosi all'interno delle sue mura, tra il padrone e quello che probabilmente era il fratello: essi parlavano di un fatto stranissimo; si chiamava demolizione.
Da allora la Casa aveva prestato attenzione a ogni suoi minimo gesto : sapeva che un piccolo errore le sarebbe potuto costare la demolizione.
Intanto gli anni scorrevano lenti sotto i suoi occhi vigili, e la via si riempiva Di Case.I suoi ospiti morivano e venivano sostituiti da nuove persone.Esse arrivavano dapprima a bordo di carrozze trainate da povere bestie a quattro zampe e successivamente su strani marchingegni che emanavano uno sgradevole odore e che la avvolgevano in una coltre di nubi nere.Proprio da una di quelle vetture, circa 100 anni prima, scesero i nuovi ospiti.
"Non sono certo dissimili da tutti gli altri" pensò la casa.
Tra di essi si distingueva di certo la bambina.Non che la casa avesse mai realmente fatto caso al suo aspetto:gli occhi di tale costruzione erano molto pesanti e Lei cercava quindi di usarli solo nei momenti di necessità estrema o di importanza, e ciò non era la situazione della bambima; o almeno così pensava.
Nei pochi attimi in cui l'edificio aveva scorto con i suoi possenti occhi la sagoma della bimba,l'aveva sempre ritrovata nello stesso luogo.Era un angolo buio situato ai confini della proprietà, sul retro del giardino.
La Casa non sapeva cosa realmente Sophi facesse in quel luogo.Le sue azioni erano, per qualche ragione, celate alla vista della Casa.Molto a lungo l'edificio aveva tentato di capire quali fossero le intenzioni della bimba, ma ciò non le riusciva mai. Sophi sapeva nascondere ciò che faceva a tutti: amici, parenti, passanti.... perfino al signor H.Anche di quest'uomo la casa non aveva un ricordo molto nitido.In realtà nessuno lo aveva, perché nessuno lo conosceva.Perfino il suo nome non era chiaro... c'era chi riteneva che H stesse per Harry, chi per Harrison... ma , in compenso, il signor H conosceva tutto di tutti;Tutti, ovviamente,a esclusione di Sophi.
Così, un giorno, il signor H decise di parlare alla bimba per riuscire a comprendere le sue misteriose azioni celate alla sua vista.
"Ciao bambina.Che fai ? " domandò ,con uno sguardo torvo e allo stesso tempo dolce , il signor H.
"Nulla che vi riguardi " rispose con aria assente Sophi, che ancora non si era resa conto di chi le stesse parlando da come era intenta a... a fare qualunque cosa stesse facendo in quel buio angolino della proprietà.
"Tesoro,nessuno ti ha insegnato ad essere educata ?" Mr .H sembrava visibilmente scocciato, ma non lo dava a vedere alla bimba.
"Ci hanno provato" ammise la bambina con aria soddisfatta.
"Ora mi piacerebbe continuare a giocare senza la vostra compagnia" continuò Sophi.
"Molto bene.Vedrò di accontentarti allora, ma sappi che non ho affatto gradito il tuo comportamento fuoriluogo"
Detto ciò, il signore si allontanò per dirigersi su vie oscure che l'avrebbero condotto a casa.
Sophi lo osservò andare via.Poi, con le sue manine gracili ma allo stesso tempo forti, afferrò il frutto delle lunghe ore passate a "giocare" nell'angolo buio.E bastò un attimo perché la casa capisse che quella non era una normale ragazza.Il suo unico rimpianto era di non averlo capito prima.

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