Capitolo 1

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«Ho incontrato un ragazzo!» Urlo a Caterina che è letteralmente incantata dal piccolo schermo luminoso vicino ai suoi occhi.
«Ci sei?» Domando ancora urlando perché, come sempre quando usa il cellulare, non mi sta prestando attenzione.
«Ehm, si scusa, stavo chattando con un raga... ASPETTA... hai detto che hai conosciuto un ragazzo. Chi? Quando? Dove? Perché ? È bello?»mi fa lei accorgendosi finalmente di ciò che le avevo detto
« Si si- incomincio a dire non nascondendo il sarcasmo - ha i capelli biondi,gli occhi azzurri, un mantello azzurro, un cavallo bianco. Guarda dovresti vederlo»
«Ah ah, simpatica. Daiiii dimmi chi è!» mi supplica lei, battendo i piedi per terra come faceva quando eravamo bambine.
«Non ho conosciuto nessuno Cate, stavo solo cercando di attirare la tua attenzione. So che appena senti la parola "ragazzo" ti interessi a qualsiasi cosa, anche se non conosci le ragazze che ne stanno parlando e ti intrometti, come quella volta in biblioteca»
Scoppiamo a ridere entrambe... avevamo quindici anni e lei aveva i così detti "ormoni impazziti" (che ha tutt'ora quindi penso che non sia cambiato molto).
«Comunque -inizia lei- stavo messaggiando con Manuel, quel ragazzo S-T-U-P-E-N-D-O che abbiamo incontrato allo Starbucks ieri mattina, parliamo molto ma non so ancora come andrà a finire, a me piace. Forse sono innamorata!»
«Pff, lo dici sempre e sai che io non credo più nell'amore da quando lui...vabbè lo sai»
«Si ma lui non era adatto a te, credimi quando incontrerai quello giusto cambierai idea sull'amore» mi dice lei guardandomi in modo dolce
«Mah...» dico io palesemente infastidita dalla piega che sta prendendo la conversazione.
«Comunque, che ore sono?» mi chiede lei cambiando argomento
«Le 23:00» rispondo io tranquillamente,grattandomi la nuca.
«CAZZO! Sono in ritardo, la madre mi uccide, ha detto che oggi sarei dovuta essere a casa alle dieci per non so quale impegno e bla bla bla, tante cose del genere, quindi scappo» dice in fretta raccogliendo le sue cose, abbracciandomi e correndo verso la strada a noi opposta.
«Ciao Cate» grido io
«Ciao CAMIL» fa lei ridendo e salendo sul taxi.
Sa che odio quando mi chiama così, Odio essere chiamata così. Mi chiamo Camilla non Camil. O mi chiami Cami, o mi chiami Camilla o non mi chiamare proprio.
Ormai abituata ai continui tentativi di Caterina di infastidirmi mi ricordo che la madre mi aspetta per cenare, perciò entro in casa. Le chiamiamo "la madre" perché loro non sono le nostre vere madri, siamo al quinto liceo e siamo state scelte per uno scambio intercontinentale tra America e Italia, perciò siamo qui in casa di altra gente, per un anno intero e siamo arrivate da circa due settimane. Caterina si è già innamorata, mentre io non mi ricordo neanche dove abito. So di essere a New York, il resto non conta. Cioè, forse sapere dove abito sarebbe utile, ma tanto con me c'è sempre Cate che è una bussola umana quindi non ho problemi.
«Pizza?» Chiede Karen (la madre) vedendomi entrare.
«Si,certo!» rispondo io entusiasta. È da tanto tempo che non mangio la mia amata pizza.
Il fattorino arriva poco dopo l'ordinazione e io entusiasta apro il cartone della pizza pronta ad ingozzarmi come un maiale,ma...qualcosa di obbrobrioso viene catturato dalle mie pupille. Quella non è pizza, NON è la mia amata pizza.
Ovviamente non faccio storie davanti a Karen e mi mangio la mia "PIZZA",che pizza non si può definire, che crea piccole pozzanghere d'olio sul cartone ad ogni minimo movimento. Sentite cari americani, sappiamo che la pizza è buona ma se la volete copiare, copiatela bene. Cos'è questa copia cinese?!
Troppo sconcertata dalla pessima qualità della mia pizza, lascio perdere;
barcollando arrivo in camera e con la stessa delicatezza di un elefante in una cristalleria, mi butto sul letto.
La scuola non è ancora cominciata, temo quel giorno come ogni prima volta nella mia vita, e , oltretutto, domani io e Cate faremo una passeggiata in un quartiere a me sconosciuto. Spero di non perdermi come sempre.
E dopo poco mi addormento, lasciando finalmente chiudere le mie palpebre orami diventate troppo pesanti.

Ciao a tutti e a tutte!
Eccomi con una nuova storia.
Spero che il primo capitolo vi piaccia.
Al prossimo

-Cate-
P.s. Il personaggio di -Caterina- non mi assomiglia per niente. Rido

You don't know him /Shawn Mendes/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora