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7 novembre 1993

Era passata una settimana dalla notte di Halloween, una settimana dalla morte del nonno di Louis. Quella sera Victoria e Cameron riallacciarono i rapporti con Louis e stettero vicino a lui per confortarlo e dargli sostegno. Dopo Halloween, il ragazzo non si è fatto più vedere a scuola perché rimaneva chiuso in casa tutto il giorno. Quel giorno Liam arrivò parecchio in anticipo a scuola, senza la compagnia di Ariana che si era beccata l'influenza. Harry ancora non era arrivato. All'improvviso, Louis entrò dal cancello e camminò fino all'interno della struttura a testa bassa. Liam lo guardò e gli sembrò strano che non si fermasse a fumare o a parlare con i suoi amici. La campanella suonò e il ragazzo si risvegliò dai suoi pensieri, affrettandosi ad entrare. Quel giorno lui e Louis aveva quasi tutte le materie in comune ma per le prime due ore non ci fu traccia di quest'ultimo. Si chiedeva dove fosse andato a finire, l'aveva visto anche entrare a scuola.
<<Tomlinson inizia a mancare.>>
Mormorò la professoressa di fisica e Liam si mordicchiò il labbro, tenendo lo sguardo sul libro. Non si fece vivo nemmeno all'ora di pranzo.
<<Mi dispiace così tanto. Non riesco a non pensarci.>>
Sussurrò Victoria, giocherellando con la forchetta. Cameron annuì bevendo.
<<Giá. Stamattina l'ho visto entrare a scuola ma non è stato presente a nessuna delle lezioni per ora.>>
Mormorò guardandosi intorno.
<<Oggi pomeriggio andremo a trovarlo.>>
Disse la ragazza riprendendo a mangiare.
<<D'accordo.>>
Rispose il moro.
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L'ultima campanella suonò e gli studenti si riversarono all'esterno dell'istituto. Liam stava camminando lentamente per i corridoi, e la scuola era giá praticamente vuota. Improvvisamente, sentì la melodia di un pianoforte provenire da una stanza chiusa. Si fermò per un momento ad ascoltare e si avvicinò piano piano alla stanza. Decise di aprire lentamente la porta per vedere chi fosse. Non ci poteva credere, Louis. Non sapeva che fosse così bravo al piano. Entrò nella stanza e richiuse la porta ma Louis non se ne accorse poiché era troppo preso a suonare. Era una melodia di genere blues, molto bella. Liam rimase incantato a guardarlo suonare finché non finì.
<<Sei bravo.>>
Affermò facendo sussultare Louis che si girò immediatamente.
<<Che ci fai qui?>>
Chiese assottigliando lo sguardo, aveva delle occhiaie evidenti.
<<Stavo uscendo, ma ho sentito qualcuno suonare e volevo vedere chi fosse. Non avrei mai immaginato che fossi tu.>>
Spiegò stringendo le labbra. Louis lo guardò per poi annuire lentamente, sospirando.
<<Dove hai imparato a suonarlo così bene?>>
Chiese poi avvicinandosi lentamente. Il ragazzo esitò un momento prima di rispondere.
<<Mio nonno mi ha insegnato. Mi ha insegnato tante cose, lui.>>
Mormorò senza guardarlo. Liam annuì.
<<Deve essere un uomo in gamba.>>
Sorrise appena.
<<Era.>>
Disse Louis guardandolo stavolta. Il piccolo sorriso del ragazzo scomparve e si portò una mano dietro la nuca.
<<Oh, emh...mi dispiace.>>
Sussurrò guardandolo. Ma sì, adesso tutto si ricollegava. Quello era il motivo per cui era scappato dalla festa e per cui non si era fatto vivo per giorni interi.
<<Tranquillo.>>
Passarono alcuni secondi e poi Liam si schiarì la voce.
<<Io vado.>>
Disse timidamente ma Louis non rispose. Si sentì come una specie di scatto provenire dalla porta. Tutti e due si girarono.
<<No, no ti prego.>>
Liam corse verso la porta e cercò di aprirla, senza successo.
<<Ci hanno chiuso a chiave dentro!>>
Esclamò iniziando ad innervosirsi e a battere i pugni su di essa.
<<Ehi! Siamo rimasti chiusi dentro! Apriteci!>>
Urlò. Peccato che il collaboratore era mezzo sordo e non riusciva a sentirli.
<<Cazzo.>>
Sussurrò nel panico finché non sentì la mano di Louis poggiarsi sulla sua spalla. Si girò velocemente e lo guardò.
<<Credo proprio che sia stato Jeff a chiuderci dentro, non serve a niente urlare.>>
Sorrise flebilmente. Liam rimase a guardarlo per un po'. Erano più vicini del solito e il ragazzo deglutì rumorosamente. Louis tolse la mano e si girò, tornando a sedersi sullo sgabello del pianoforte.
<<Quindi resteremo qui tutto il giorno e tutta la notte fino a domani mattina?>>
Chiese spalancando gl'occhi.
<<Così sembra.>>
Biascicò Louis pigiando dei tasti a caso e Liam poggiò lo zaino a terra camminando avanti e indietro, tirando su gl'occhiali che gli calavano in continuazione. Stare chiusi in nella stanza e veramente da soli era strano per loro. Louis in quel momento ripensò alle parole che il nonno gli disse qualche settimana prima di morire.

This Our Little Secret ||Lilo Paynlinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora