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23 novembre 1993

Liam si svegliò con la luce del sole che penetrava dalle finestre che la sera prima non aveva chiuso. Si mosse leggermente e mugolò qualcosa di incomprensibile per poi aprire lentamente gl'occhi, ma li richiuse subito dopo. Bruciavano parecchio a causa delle lacrime che aveva versato la sera prima.
<<Accidenti.>>
Mormorò stropicciandoseli. Sospirò e si stiracchiò per poi mettersi a sedere e guardarsi intorno. Fortunatamente non doveva andare a scuola, non ce l'avrebbe fatta a vedere Louis. Si alzò poco dopo dal letto e camminò fino alla porta, la aprì ed uscì dirigendosi al piano inferiore. Si aspettava di trovare i suoi ma non fu così e notò che c'era un post-it attaccato al frigo. Si avvicinò e lo prese leggendolo. I genitori erano usciti per svolgere delle commissioni e non sarebbero tornati prima di pranzo. Gli avevano lasciato dei soldi in modo che avesse potuto ordinare qualcosa da mangiare. Per un volta era contento di rimanere completamente solo per varie ore. Quel giorno voleva stare tranquillo e cercare di non pensare alla sera prima. Si sedette sul divano ed accese la tv cominciando a cercare qualche programma decente. Non trovando niente di interessante spense la tv e sbuffò. Poco dopo squillò il telefono. Mugolò e si alzò dal divano andando a rispondere.
<<Pronto?>>
Chiese con la voce ancora impastata dal sonno.
<<Lee, sono Ari.>>
Disse dolcemente la ragazza.
<<Oh, ciao Ari. Come va?>>
<<Io bene. Tu piuttosto, come stai?>>
Chiese dispiaciuta e Liam chiuse gl'occhi scrollando le spalle.
<<Come devo stare? Potrebbe andare meglio.>>
<<Non sai quanto mi dispiace.>>
<<Non preoccuparti, alla fine non dovevo aspettarmi niente. Dovevo immaginarmelo che sarebbe andata così.>>
<<Vuoi che venga da te?>>
Chiese lei.
<<No, sta tranquilla. È tutto okay.>>
<<Sicuro? Guarda che non ci metto niente ad arrivare.>>
<<Sicuro. Davvero, sto bene.>>
Disse sorridendo debolmente. Ariana sospirò.
<<D'accordo. Ma per qualunque cosa chiamami okay?>>
<<Lo farò. Ci sentiamo dopo. Ciao Ari.>>
<<Ciao Lee.>>
Attaccò la chiamata. Si guardò intorno e si diresse nuovamente verso il divano, buttandosi a peso morto su di esso.
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Louis era sveglio da un bel po'. Si sentiva tremendamente in colpa per quello che era successo la sera prima. Si alzò dal suo letto ed uscì dalla stanza, andando nel salone. Si sedette sul divano e si guardò intorno rimanendo in silenzio. Rimanè così per qualche minuto e poi si alzò tornando nella sua stanza. Aveva bisogno di parlare con la persona più indicata in quel momento. Si vestì velocemente ed afferrò le chiavi del motorino uscendo di casa. Salì a bordo e partì. L'aria fresca che gli scompigliava i capelli lo rilassava. Dopo vari minuti arrivò a destinazione. L'entrata del cimitero era davanti a lui e scese dal motorino, camminando verso di essa. Entrò e percorse la strada per arrivare dal suo amato nonno. La tomba gli si presentò davanti e rimase fermò a guardarla. Si  abbassò sulle ginoccchia ed allungò la mano verso la foto, accarezzandola. Sorrise appena e sospirò. Si sedette sull'erba a gambe incrociate e si schiarì la voce.
<<Ciao nonno.>>
Cominciò a parlare.
<<Da quando te ne sei andato è tutto più difficile. E come al solito io sono un disastro. Mi servirebbe proprio uno dei tuoi consigli adesso, sai? Ti ricordi di quel ragazzo di cui ti avevo parlato tempo fa? Sto cercando di avvicinarmi a lui e sto inziando a capire un po' di cose. Forse mi è sempre piaciuto. Lo prendevo in giro solamente perché in un certo senso mi sentivo obbligato dagl'altri. La sua ingenuitá, la sua dolcezza e addirittura il suo essere sfigato mi attirano. Ci sono così tanti problemi nonno. Io non posso far sapere alle persone di essere gay. L'unica a saperlo è Victoria, e adesso anche tu se mi stai ascoltando. Se mamma venisse a saperlo le prenderebbe un colpo, lei crede che io mi stia frequentando con un ragazza e se scoprisse che invece a me piacciono i ragazzi non oso immaginare come potrebbe reagire. Ieri ho combinato un casino e adesso non so come rimediare. Dovrei parlare con lui e chiedergli scusa. Oppure devo dirgli la verità...>>
Sospirò passandosi una mano tra i capelli scompigliati.
<<Adesso mi avresti sicuramente detto di essere sincero e di risolvere immediatamente la questione ma non è così semplice.>>
Disse infine stringendo le labbra. Rimase davanti alla tomba di suo nonno per una buona mezz'ora, avvolto nel silenzio di quel posto leggermente inquietante. Si alzò da terra pulendosi i pantaloni. Accarezzò nuovamente la foto di suo nonno e deglutì.
<<Ciao nonno.>>
Disse per poi camminare in mezzo alle altre tombe per poter raggiungere il cancello principale. Uscì da quel posto e corse verso il suo motorino, mettendo a moto e partendo verso casa. Mentre era in sella al suo motorino gli scese qualche lacrima che venne asciugata subito dal vento.
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Ariana si stava preparando, ansiosa per l'appuntamento con Cameron. Era in bagno, davanti allo specchio che si sistemava i capelli ed il trucco. Pensava e ripensava se sarebbe piaciuta a Cameron. Indossava un adorabile vestitino a tinta unita color azzurro e delle scarpette da ginnastica basse bianche. Aveva deciso di tenere i capelli sciolti e di creare un mosso naturale alle punte.
<<Okay, sono pronta.>>
Disse a se stessa e proprio in quel momento suonò il campanello.
<<Oh cielo, è arrivato. Calmiamoci.>>
Sussurrò scendendo velocemente le scale, si avvicinò alla porta e prese un respiro per poi aprirla. Davanti gli si presentò Cameron in tutto il suo splendore. Capelli tirati su in un ciuffo perfetto, camicia bianca con su un maglioncino nero e dei jeans del medesimo colore.
<<Wow. Sei veramente stupenda.>>
Sussurrò guardandola da capo a piedi sorridendo e la ragazza arrossì mordendosi il labbro.
<<Grazie, anche tu.>>
Mormorò timidamente.
<<Sei pronta?>>
Chiese Cameron guardandola.
<<Emh sì, devo sistemare le ultime cose rimaste in giro. Due minuti e arrivo.>>
Disse velocemente lei salendo di corsa le scale. Mentre lui attendeva l'arrivo di Ariana si permise di entrare in casa e guardarsi in giro. Notò molte foto sopra un lungo mobile della sala e si avvicinò lentamente osservandole. Ne prese una in mano che ritraeva Ariana quando era molto piccola mentre giocava con un peluche più grande di lei. Sorrise dolcemente e la posò prendendone un'altra: ritraeva Ariana insieme ad Harry e Liam al primo anno di liceo. Ariana scese velocemente le scale e lo guardò.
<<Che stai facendo?>>
Cameron sobbalzò e la guardò.
<<Stavo guardando queste fotografie. Eri veramente adorabile da piccola sai?>>
Ariana sorrise e scrollò le spalle.
<<Anche adesso lo sei.>>
Disse poi lui prendendogli il mento tra le dita, guardandola negl'occhi. Rimasero in silenzio per qualche secondo finché lei non scostò lo sguardo altrove.
<<Andiamo?>>
Chiese imbarazzata facendo ghignare Cameron.
<<Sì, andiamo.>>
Mormorò lui guidandola verso la porta che la ragazza chiuse poco dopo. Cameron portò Ariana al cinema a vedere un film d'amore (scelto da lei ovviamente) e poi quando uscirono da lì, la portò in un ristorante molto grazioso e tranquillo. La serata procedette tranquillamente e i due si divertirono molto quella sera. Il bello stava per succedere quando Cameron la riaccompagnò a casa. Lei scese dalla macchina e lui fece lo stesso aspettandola. Quando furono uno davanti all'altro lui cominciò a parlare.
<<Sono stato benissimo stasera.>>
Disse sorridendo e lei annuì.
<<Anche io sono stata molto bene. Grazie mille per la serata.>>
Mormorò con quel tono dolce che solamente lei possedeva e si dondolò sui piedi. Cameron si avvicinò e lei alzò lo sguardo verso di lui poiché c'era una notevole differenza di altezza.
<<Non sai da quanto tempo è che aspettavo questo momento.>>
Sussurrò avvicinandosi maggiormente a lei. Stavano per baciarsi quando la porta di casa Grande si spalancò improvvisamente facendo sobbalzare i due che si allontanarono immediatamente.
<<Sorellina! Sei tornata.>>
Esclamò Frankie sorridendo e si avvicinò ai due, squadrando Cameron.
<<Tu sei Cameron, giusto?>>
<<Sì, sono io.>>
<<Mh, sta attento con mia sorella. Sono molto geloso.>>
Disse assottigliando gl'occhi per poi rientrare in casa. Ariana alzò leggermente gl'occhi al cielo.
<<Scusalo, è fatto così.>>
<<Tranquilla.>>
Disse lui.
<<Beh, allora ci vediamo lunedì a scuola. Grazie ancora per la serata.>>
Lo salutò dandogli un innocente bacio sulla guancia. Si affrettò a rientrare a casa mentre Cameron rimase fermo sul posto sorridendo per il bacio e poi sospirò.
<<Sì bello mio, sei proprio innamorato.>>
Affermò a se stesso continuando a sorridere per poi salire a bordo della sua auto e partire verso casa. Ariana salì le scale sotto lo sguardo attento del fratello ed andò a barricarsi nel suo rifugio. Appena chiuse la porta si poggiò ad essa e soapirò felice mordendosi il labbro.
'Difficile ammetterlo ma...mi sto proprio innamorando di lui.'

This Our Little Secret ||Lilo Paynlinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora