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20 maggio 1994 - the day before the massacre

La fine della scuola si avvicinava sempre di più e per i maturandi si avvicinava l'emozionante consegna del diploma. Liam, come al suo solito, quelle ultime settimane si chiudeva sempre in camera sua per studiare in tranquillitá mentre Louis non se ne preoccupava più di tanto.
Quel pomeriggio i due dovevano incontrarsi a casa di Victoria per studiare assieme.
<<Dobbiamo impegnarci tantissimo negl'ultimi test, è chiaro?>>
Precisò Liam sospirando.
<<Ovvio.>>
Annuì Victoria sfogliando le pagine del libro di matematica velocemente.
<<Secondo me vi preoccupate troppo.>>
Proferì Louis scuotendo la testa.
<<Secondo me tu ti preoccupi troppo poco invece.>>
Gli rispose Liam, riprendendo a leggere il paragrafo di chimica.
<<Cameron non viene?>>
Chiese poi Louis e Victoria scosse la testa.
<<Doveva fare una cosa con Ariana, non so.>>
Scrollò le spalle mordicchiando la matita.
<<Ah, ho capito. Quei due da quando stanno insieme ci danno dentro, eh?!>>
Scherzò ridacchiando ma gli arrivò un cuscino in faccia.
<<Ehi!>>
Protestò poggiando il cuscino a terra.
<<Non sono affari tuoi.>>
Mormorò Liam scuotendo la testa.
Louis alzò gl'occhi al cielo.
<<Non si può mai scherzare con voi due.>>
Disse sbuffando e prese anche lui il suo libro, cominciando a leggere qualcosa. Dopo circa un'ora di studio, squillò il telefono di casa e Victoria corse di al piamo di sotto per andare a rispondere.
<<Louis! È tua madre, ti vuole.>>
Urlò la ragazza. Louis si alzò da terra, sistemandosi la maglietta e scese al piano di sotto. Si avvicinò al telefono e prese la cornetta, avvicinandola all'orecchio.
<<Dimmi mamma.>>
<<Tesoro, scusa se ti disturbo ma mi serve un favore urgente.>>
Mormorò Johannah, mordicchiandosi il labbro.
<<Cosa ti serve?>>
<<Daisy ha la febbre molto alta e ho bisogno che tu passi in farmacia a prendere le medicine necessarie.>>
Louis annuì.
<<D'accordo mamma, tranquilla. Vado subito.>>
Disse.
<<Va bene, vi vediamo tra poco.>>
Louis riattaccò la chiamate e tornò al piano di sopra.
<<Scusate ragazzi ma devo tornare a casa.>>
Disse raccogliendo il libro da terra e rinfilandolo nello zaino.
<<È successo qualcosa di grave?>>
Chiese preoccupato Liam.
<<No, niente di grave. Mi sorella Daisy ha la febbre e devo andare a comprare delle medicine in farmacia.>>
Spiegò.
<<Va bene, poi fammi sapere come sta la piccola e dalle un bacio da parte mia.>>
Disse Victoria.
<<Ci vediamo domani a scuola ragazzi.>>
Salutò Louis avvicinandosi a Victoria dandole un bacio sulla guancia. Successivamente spostò lo sguardo su Liam e sorrise leggermente.
<<Mi giro.>>
Ridacchiò la ragazza, girandosi verso il muro. Louis si avvicinò al suo ragazzi e gli lasciò un casto bacio sulle labbra. Liam arrossì ma ricambiò sorridendo dolcemente.
<<A domani.>>
Disserò all'unisono Victoria e Liam. Louis uscì dalla stanza e successivamente da casa della sua amica. Salì in sella al suo motorino e partì verso il centro, cercando la farmacia più vicina. Una volta trovata e prese le medicine necessarie, si affrettò a tornare a casa. Ma proprio quando stava per salire sul suo motorino, notò nuovamente davanti a se in lontananza, quello strano tizio vestito di nero. Era da tanto che non si faceva più vedere. Louis rimase a guardarlo ma quando quel tale alzò il braccio e cominciò a muovere la mano a mo' di saluto, ebbe un brivido lungo la schiena e partì subito, a tutta velocitá. Sentì una strana sensazione addosso, un brutto presentimento...come se qualcosa di molto agghiacciante stesse per succedere da un momento all'altro.
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<<È tutto pronto per domani?>>
Chiese lui fissando il muro bianco.
<<Sì, mi sono procurato tutto quello che ci serve.>>
Disse l'amico sistemando le varie armi nel borsone nero per poi guardarlo.
<<Tu sei proprio sicuro di questa cosa?>>
Chiese accendendosi una sigaretta.
<<Continui a chiedermi sempre la stessa cosa...sono anni che voglio farlo. Hai paura, per caso?>>
<<Non ho paura.>>
Disse duramente buttando fuori dalla bocca il fumo aspirato precedentemente.
<<Chi sono i tuoi bersagli oltre a Tomlinson?>>
Chiese poi. Il ragazzo spostò lo sguardo su di lui e sul suo viso comparì un ghigno a dir poco inquietante.
<<Io non ho bersagli principali oltre a lui. Chiunque mi capiterà sotto tiro, potrá solamente dire qualche preghiera prima di esalare l'ultimo respiro.>>
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Louis era tornato a casa giá da un paio di ore ed erano circa le otto di sera. Aveva ancora quella strana sensazione addosso e non riusciva a togliersela in nessun modo. Decise di chiamare Liam. Doveva parlare con lui e soprattutto doveva assolutamente vederlo. Si alzò dal divano e raggiunse il telefono. Alzò la cornetta e compose il numero aspettando che rispondesse. 
Anche Liam era tornato a casa da un'ora circa ed era sdraiato sul suo letto a riposare. Era solo a casa poiché i suoi erano fuori cittá per motivi di lavoro e sarebbero tornati solamente il giorno successivo. Sentì il telefono squillare dal piano di sotto e sospirò, alzandosi e andando a rispondere.
<<Pronto?>>
<<Liam, sono Louis.>>
<<Ehi, come mai questa chiamata? È successo qualcosa?>>
<<No, niente. Volevo sentirti, tutto qua.>>
<<D'accordo ma il tuo tono di voce non mi convince.>>
<<Ho una brutta sensazione addosso...>>
<<Come mai?>>
<<Non lo so, so solo che non mi piace. Possiamo vederci?>>
<<Adesso?>>
<<Sì, ti prego. Sento davvero il bisogno di vederti.>>
<<Potresti venire a casa mia. I miei non ci sono.>>
<<Arrivo.>>
E con questo chiuse la chiamata. Arrivò a casa di Liam in poco tempo e quando quest'ultimo gli aprì la porta non fece neanche in tempo a parlare che gli si fiondò sulle labbra. Louis chiuse velocemente la porta alle sue spalle con un calcio e dopo svariati secondi si staccò dal bacio, rimanendo comunque molto vicino al viso di Liam.
<<Non che mi sia dispiaciuto ma...vuoi spiegarmi che ti prende? Perché sei così nervoso?>>
Chiese quest'ultimo pacatamente. Louis si allontanò leggermente e sospirò leccandosi le labbra.
<<Ho incontrato di nuovo quel tipo strano. Quello vestito di nero.>>
Disse. A quelle parole Liam si bloccò schiudendo le labbra.
<<Ti ha fatto qualcosa?>>
Louis scosse la testa.
<<No. Ma mi guardava, mi fissava...e ad un certo punto ha cominciato a salutarmi con la mano. Era davvero inquietante. Vorrei proprio sapere chi sia. Cosa vuole da me, da noi...>>
Sospirò passandosi una mano tra i capelli.
<<E da lì ho questa sensazione bruttissima addosso.>>
Liam gli si avvicinò e gli poggiò una mano sulla spalla, stringendola leggermente.
<<Louis, sta tranquillo adesso. È solo suggestione. Anche a me avrebbe fatto lo stesso effetto. Quel tizio sará sicuramente una persona con dei disturbi mentali.>>
<<Sì ma ti ricordo che vari mesi fa mi ha picchiato senza un motivo apparente. Liam, lui ce l'ha con me per qualcosa di cui io non sono a conoscenza.>>
Disse sospirando pesantemente. Liam si morse il labbro non sapendo cosa dire. Voleva farlo distrarre da quei pensieri che gli stavano inondando la mente.
<<Rimani a dormire qui.>>
Mormorò. Louis lo guardò stando in silenzio per qualche secondo.
<<Cosa?>>
<<Rimani a dormire qui. I miei non torneranno a casa prima di domani mattina.>>
Spiegò Liam, arrossendo leggermente.
Louis sorrise ed annuì.
<<Sei carino quando arrossisci così.>>
Disse osservandolo, facendolo arrossire ancora di più.
<<Smettila di parlare e vieni.>>
Borbottò Liam prendendolo per mano e trascinandolo al piano di sopra.

S.A.
Sono TORNATA!
Era da tantissimo tempo che non pubblicavo un capitolo ma purtroppo tra la scuola e tante altre cose il tempo a disposizione scarseggia. Quindi chiedo umilmente scusa per avervi fatto aspettare così tanto.
Sono felice ma allo stesso tempo triste di annunciarvi che questo è il penultimo capitolo della mia storia. Ebbene sì, siamo arrivati alla tragica fine. Devo ammettere che sono un po' agitata all'idea di quello che succederá nel prossimo capitolo.
Non perdo l'occasione per ringraziare tutte quelle persone che leggono la mia storia e che mi aiutano a raggiungere ogni volta dei piccoli ma fantastici traguardi.
Detto questo, un saluto e al prossimo capitolo!♡
Xx

This Our Little Secret ||Lilo Paynlinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora